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Sanità, a Varese meno code

Il problema dei tempi di attesa per esami clinici e visite specialistiche è uno dei più gravi per il sistema sanitario pubblico: alla Asl di Varese una sperimentazione per creare canali preferenziali per le patologie più gravi.

Ridurre i tempi d'attesa per esami e visite mediche nelle strutture pubbliche è veramente possibile? Una prima risposta la forniranno i risultati della sperimentazione "estiva" che riguarda il territorio della provincia di Varese e che ha lo scopo di garantire un accesso privilegiato a tutte quelle persone che si trovano in condizioni particolarmente gravi.
Chiunque abbia vissuto l'esperienza della malattia propria o di un familiare, sa bene, infatti, quanto sia difficile affrontare determinate situazioni e come, aggiungendo il fastidio al dolore, sia frustrante trovarsi nell'impossibilità di ricorrere ad una doverosa cura solo perché i tempi di attesa delle visite o degli esami medici in ambito pubblico sono spesso molto dilatati.
I tentativi di porre rimedio ad una situazione così complicata da parte delle autorità sanitarie sono, però, sempre più frequenti. I cittadini della provincia Varese, ad esempio, hanno ottenuto, per un trimestre, un servizio in più dall'Azienda Sanitaria Locale. Da maggio, infatti, e fino a fine luglio, è stata avviata una sperimentazione rivolta a chiunque necessiti di prestazioni specialistiche ambulatoriali.
In sintesi, tutte quelle persone che si trovano in situazioni cliniche gravi, o comunque bisognose di una particolare attenzione, potranno essere sottoposte ad una visita specialistica o ad esami diagnostici secondo tempi di attesa decisamente più rapidi rispetto al normale, determinati in base alle loro reali necessità.
Su sollecitazione del ministro della Sanità Girolamo Sirchia e seguendo un principio di normale buon senso, la Regione Lombardia ha avviato una sperimentazione nelle Asl di Cremona e di Varese, finalizzata a risolvere quello che si presenta oggi come uno dei problemi maggiori per i cittadini, ovvero il ritardo delle prestazioni sanitarie pubbliche.
Il principio di fondo è quello che nelle liste d'attesa debbano esserci delle priorità: chi ha più urgenza deve seguire delle corsie preferenziali ed avere quindi la precedenza.
Pertanto sono state individuate, secondo criteri medici e grazie alla collaborazione di molti specialisti, sei prestazioni ben definite in cui realizzare la sperimentazione: visita cardiologica, oculistica, ecografia dell'addome superiore, ecocolordoppler dei tronchi sovra aortici, TAC della colonna vertebrale, risonanza magnetica nucleare dell'encefalo.
A valutare il grado di gravità e urgenza del paziente per accedere a queste prestazioni, sono il medico di famiglia o lo specialista, che individuano e garantiscono la priorità di accesso per i propri assistiti.
Le prestazioni sono attivate nel territorio di competenza dell'ASL della provincia, in collaborazione con tutte le strutture di ricovero ed ambulatoriali accreditate, che si sono impegnate a mantenere nei tempi concordati l'esecuzione degli esami oggetto dell'iniziativa.
Si tratta quindi di un'iniziativa capillare e ben organizzata che, naturalmente rappresenta per ora solo una sperimentazione ma anche un primo positivo passo verso lo snellimento dei tempi. In attesa che vengano diffusi i risultati di questi primi tre mesi di esperienza, la speranza è che gli sforzi vadano a buon fine.

06/20/2002

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