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In barca da Locarno a Venezia

Grazie ai fondi comunitari Interreg, un progetto a medio termine per consentire la navigabilità dall'alto lago Maggiore fino all'Adriatico. Un modo per coniugare sport, natura, economia.


Navigare lasciandosi il silenzio alle spalle, disturbati solo dal vento sul viso che scompiglia i capelli e cullati dalla tranquillità di oasi verdi. Per farlo non occorre risalire il Rio delle Amazzoni: basteranno pochi chilometri e un'imbarcazione per viaggiare sull'autostrada azzurra che passa dietro casa e attraversa la provincia di Varese, il Ticino. Una via d'acqua che parte a dire il vero dal Lago Maggiore, rimasta a lungo inutilizzata ma che oggi sta per ritornare agli splendori d'un tempo, quando i barconi scendevano a Milano carichi di marmo pregiato per la costruzione del Duomo. Il tutto grazie ad un ambizioso progetto che permetterà di collegare Locarno, estrema sommità nord del lago, a Venezia, servendosi di Verbano, Ticino e Po. Un sogno che sta diventando realtà dopo i lavori per la realizzazione della conca della Miorina, a Golasecca, e che già oggi dà teoricamente la possibilità di ridiscendere il Ticino per qualche chilometro dall'imbocco dal Lago Maggiore.
"Un progetto che, visti i lavori che dovranno venir effettuati sul Ticino e successivamente sui canali dei navigli milanesi, ha un orizzonte temporale a medio termine, oltre cinque anni per il suo completamento - spiega l'ingegner Marco Cesca, responsabile dell'Unità Organizzativa reti e sistemi per la Mobilità della Regione Lombardia -. Teniamo conto che il Po in condizioni 'normali' d'acqua è già navigabile. Restano, nel tratto varesino e piemontese del Ticino, alcuni lavori alle conche di Porto della Torre, di competenza della Regione Piemonte e per i quali occorreranno un paio d'anni, e il ripristino delle conche di Panperduto e della Maddalena". Il progetto prevede la risistemazione delle sponde in alcuni tratti e l'adeguamento dei porti fluviali, ma, una volta completati questi lavori, l'idrovia sarà percorribile.
Ma oggi, per discendere il Ticino dal Lago Maggiore fino a Venezia, che difficoltà si incontrano? Risponde l'architetto Empio Malara, presidente dell'associazione Amici dei Navigli che in tre occasioni ha compiuto dei "raid" in barca fino all'Adriatico partendo dalla Svizzera. "La difficoltà è costituita dai salti d'acqua e dagli sbarramenti sul Ticino - ha spiegato l'architetto - Siamo riusciti a discendere il Ticino in tre occasioni, nel 2003, nel 2005 e quest'anno. E' stato possibile realizzare l'impresa grazie a particolari camion che hanno permesso alle barche, tramite bracci meccanici, di superare gli ostacoli. In pratica le imbarcazioni sono state tirate a secco sulla riva e poi, servendosi di automezzi, portate più a valle dove è stato possibile riprendere la via d'acqua. Già oggi in tre degli sbarramenti presenti a Vizzola, Turbigo e Panperduto sarebbe possibile, con un sistema di chiuse esistenti, accedere alla navigazione. Il problema é che nessuna imbarcazione arriva a ridosso delle centrali, e le paratie sono oramai arrugginite. I lavori per la realizzazione delle due conche rimanenti sul Ticino, Panperduto e Porto della Torre serviranno proprio a superare questo ostacolo". Poi via libera alle barche? "Una volta realizzate queste conche, la navigazione dovrà essere disciplinata da regolamenti a cura del Parco del Ticino: l'obiettivo è decidere quali imbarcazioni potranno navigare e con quali potenze dei motori, tenuto conto dell'ambiente che si attraversa". Questo si traduce in sport e gite in canoa, con escursioni in barca più o meno lunghe fino ad arrivare al mare, o comode crociere in houseboat. Il panorama turistico del Verbano potrebbe beneficiare dal punto di vista economico di una serie di percorsi guidati che, puntando non solo sull'approdo al mare, ma ad un itinerario più vicino (e quasi tutto lombardo) possa rivalutare una risorsa che ha già fatto le fortune della Svizzera e della Francia: i castelli. Proprio come avviene lungo la Loira, insomma, sfruttando le eredità storiche dei Visconti lasciate sul lago e lungo il Ticino, sarà possibile fare un salto nel Rinascimento partendo da Locarno e passando per Angera, Castelletto Ticino, Bernate e Abbiategrasso o addirittura Milano. Pagina a parte lo sport sull'acqua. Un'opportunità che, se vede qualche difficoltà per lo sport velico, a causa dell'albero delle imbarcazioni - inconveniente che potrebbe venir superato grazie a "passaggi" ad hoc e con accorgimenti tecnici alle imbarcazioni, che debbono essere piccole per questo tipo di impresa - costituisce un'opportunità di sviluppo ulteriore per la zona del Lago Maggiore. Uno dei riflessi sull'economia della zona potrebbe certamente essere rappresentato dall'incremento di imbarcazioni private anche di piccolo cabotaggio. Gli ultimi dati della Camera di Commercio di Varese, aggiornati al luglio 2007, parlano chiaro: sul Lago Maggiore operano 12 aziende dedite alla costruzione e riparazione di navi, compresa l'impiantistica e ben 42 specializzate nella costruzione e manutenzione di imbarcazioni da diporto e sportive. Senza contare le numerose attività portuali e di rimessaggio barche che beneficerebbero di questa "nuova" via d'acqua.

09/21/2007

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