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Vivere senza fili

GPRS, GPS, UMTS, WI-FI. Le tecnologie wireless ci stanno cambiando la vita. Ma occhio alla sicurezza!

Ore 7:05. In perfetto orario suona la sveglia radiocontrollata. L'uomo senza fili accende il palmare GPRS di ultima generazione, costantemente connesso al server aziendale. Legge alcune e-mail arrivate durante la notte dal Giappone e consulta l'agenda. Mentre fa colazione legge i titoli del Tg sul display del telefonino MMS. Esce di casa, sale in auto e mentre trasferisce nel navigatore satellitare l'indirizzo esatto del luogo del suo appuntamento, l'immobilizzatore dell'auto dialoga via radio con un microchip nascosto nella chiave d'avviamento, sbloccando il motore. Il cellulare è rimasto in borsa ma lui telefona in sicurezza grazie all'auricolare bluetooth. Il transito dalla corsia Telepass addebita il pedaggio direttamente all'azienda e, guidato dal segnale dei satelliti, GPS l'uomo senza fili si dirige rilassato verso la sua destinazione in compagnia della sua radio RDS che cerca automaticamente informazioni sul traffico.
Anche se spesso non ce ne rendiamo conto il nostro stile di vita è ogni giorno più influenzato dal proliferare di nuove soluzioni e tecnologie wireless. Eppure siamo solo agli inizi. Come sempre è il settore della telefonia mobile a fare la parte del leone grazie alle nuove possibilità derivanti dalla diffusione delle reti GPRS e, a partire dai prossimi mesi, dalle attesissime UMTS. Proprio queste ultime, una volta a regime, saranno in grado di innescare piccole e grandi rivoluzioni nel nostro quotidiano. Come? Ecco alcuni esempi:
E-mail e messaggistica multimediale - anche in mobilità, la possibilità di inviare o ricevere immagini, video e file audio o di aprire allegati voluminosi dei messaggi di posta elettronica. Ma anche Tg in pillole, meteo, borsa e brevi flash sportivi.
Internet veloce - Per navigare in rete, quando serve e dove serve, ma soprattutto senza estenuanti attese, attraverso un collegamento sempre attivo ad alta velocità (sino a 384 Kbps). Nuove applicazioni mobili per le imprese, per gli agenti, per l'auto...
Videotelefonia - Grazie a videocamere miniaturizzate, integrate nei cellulari di terza generazione.
Applicazioni di intrattenimento e giochi - Per scaricare videoclip musicali, trailer di film o per giocare in rete con i videogames java.
Controllo a distanza - La velocità delle linee consentirà maggiori performance nei sistemi di telegestione e controllo a distanza anche in ambito domestico.
Una autentica rivoluzione si sta verificando anche nel mondo delle reti locali mobili grazie allo straordinario successo dello standard 802.11, più amichevolmente chiamato WI-FI (wireless fidelity) che potrebbe, per alcuni aspetti, insidiare lo sviluppo dell'UMTS. Nata solo qualche anno fa la tecnologia WI-FI non è altro che la versione "senza fili" di una normale rete locale di computer, ma ha l'enorme vantaggio di costare poco e di usare segnali radio nella stessa frequenza dei normali telefoni cordless non soggetta quindi a licenze. Consente la notevole velocità di trasmissione di 11 Mbps ed ha un raggio d'azione di circa 100 mt. Il fulcro del sistema è il cosiddetto access point (punto d'accesso), un dispositivo radio che trasmette i propri dati identificativi e autorizza il collegamento alla rete non solo di pc ma anche di palmari, telefonini anche di fornitori diversi ed in un prossimo futuro perfino di abiti futuribili, veri e propri computer da indossare.
Il primo concreto uso della tecnologia WI-FI è stata l'offerta di accessi wireless veloci ad Internet nei locali pubblici, alberghi o aeroporti, come per esempio a Malpensa. E' sufficiente avere con sé un pc o un palmare con una speciale scheda per potersi collegare, gratis o a pagamento, ad un access point. Anche le imprese hanno scoperto l'enorme vantaggio delle reti senza fili, che consentono una mobilità e una flessibilità notevoli. WI-FI non significa infatti accessi Internet a banda larga, ma anche, insieme alle reti cellulari di nuova generazione, la possibilità concreta di creare applicazioni aziendali di nuova concezione, destinate a cambiare profondamente il modo di lavorare e vivere di utenti sempre più mobili.
E' nel mondo aziendale che il wireless mostra il suo tallone di Achille: il protocollo alla base del WI-FI, è vulnerabile. L'allarme è stato lanciato a Smau2002 dagli ethical hacker, gli esperti che mettono a disposizione di aziende e istituzioni le proprie conoscenze sulle tecniche di "pirateria". Il WI-FI infatti consente ad una tipologia tutta nuova di "scrocconi" muniti di antenna direzionale di attaccarsi come parassiti alla rete delle aziende per navigare ad alta velocità senza alcuna spesa. Nel migliore dei casi. Nel peggiore, possono sottrarre informazioni vitali o addirittura creare danni. Il fenomeno in Inghilterra e negli Stati Uniti sta diventando un problema: lo chiamano "warwalking" o "wardriving". Ovviamente i realizzatori della tecnologia hanno pensato a sistemi di sicurezza per evitare gli accessi indesiderati. Il più diffuso si chiama WEP (il futuro, molto più affidabile WPA), ma spesso aggirarlo è abbastanza facile e per giunta in moltissime reti (oltre i due terzi) non è abilitato. I pirati lo sanno e a volte segnalano con appositi segni sui muri o sui marciapiedi le "coordinate" di effrazione per altri "warwalkers".
Le aziende devono quindi rinunciare al WI-FI per motivi di sicurezza? Abbiamo chiesto un'opinione al Prof. Luca Mari professore di Misure elettriche ed Elettroniche e membro del Cetic (il Centro di ricerca per l'economia e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione) presso l'Università Cattaneo di Castellanza.
"Come sempre quando si tratta di sicurezza, anche a proposito delle reti wireless, la scelta che deve essere primariamente compiuta riguarda il punto di equilibrio tra costi che si è disposti a sostenere e grado di sicurezza che si vuole ottenere. Con due considerazioni al proposito. La prima: la mitica 'sicurezza al 100%' è appunto mitica, nel senso che non è comunque ottenibile, cosa che rende ancor più importante identificare il suddetto punto di equilibrio in modo adeguato. E la seconda considerazione parte proprio da qui: i costi da sostenere nell'area della sicurezza riguardano sia le tecnologie sia l'organizzazione. Per esempio, si può ottenere un livello di sicurezza in molti casi accettabile specificando sull'access point aziendali la lista degli indirizzi Ethernet, i cosiddetti MAC address, delle schede wireless abilitate all'accesso; ma, d'altra parte, ciò comporta evidenti rigidità e costi organizzativi."
Occorre quindi gestire la sicurezza delle reti in modo integrato evitando il ricorso al "fai da te" anche se ciò spesso significa aumento della complessità e dei costi.
In attesa delle imminenti evoluzioni che renderanno più sicuro il WI-FI c'è però una magra consolazione: quella degli "scrocconi" è un'attività illegale. E in Italia, sebbene il settore stia ancora aspettando un quadro normativo, i pirati del WI-FI possono già incorrere nel reato previsto e punito dal codice penale, che vieta "l'installazione di apparecchiature atte a intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche e telematiche" e "l'accesso abusivo a un sistema informatico o telematico". I nuovi pirati dell'etere riflettano.

PER SAPERNE DI PIU':

www.h3g.it
www.portel.it

02/20/2003

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