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Cinquant'anni alla corte del Re degli strumenti

L'organista Giancarlo Parodi festeggia il suo compleanno con un concerto a Domo Valtravaglia il 21 luglio.

Ha iniziato a suonare nel 1953 e dal 1963 Giancarlo Parodi è organista della Basilica di S.Maria Assunta a Gallarate. Titolare di Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Milano e docente di Organo Principale al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. Fondatore e presidente onorario dell'Associazione Organistica "Renato Lunelli" di Trento, coordinatore artistico dell'Associazione Musicale "Amici della Pace" di Brescia, membro della Commissione di Musica Sacra della Diocesi di Milano nonché socio di varie Accademie. Vastissima l'attività concertistica in Italia, Europa, USA, Giappone, Russia e America Centrale. Copiose le riprese radio e televisive delle più importanti reti italiane ed estere. Ha inciso 32 LP e CD con musiche di J.S. Bach, della famiglia Bach, di compositori del '700, '800 e '900. E' spesso invitato a far parte di giurie per concorsi organistici nazionali e internazionali, a tenere Master Class e Corsi di perfezionamento.
Maestro, come è iniziata l'avventura a Gallarate?
Rimasto vacante il posto d'organista nella Basilica di S. Maria Assunta per la dipartita del M° Paolo Mauri, il mio professore al Conservatorio "Paganini" di Genova, il caro M° Luigi Molfino, mi spronò a fare domanda per ottenere l'incarico. Anche Mons. Moneta Caglio perorò in mio favore e così, fra i vari pretendenti, scelsero me. E' dal 1963 che svolgo questo servizio. Ho iniziato a suonare l'organo in chiesa nel 1953. Rimasi "folgorato" la prima volta che ascoltai la voce dell'organo "Serassi" della Collegiata di Novi Ligure. La fortissima commozione, fino alle lacrime, provata mentre ascoltavo la Messa in si minore di J. S. Bach. Restai incantato assistendo a una prova del Modern Jazz Quartet.
Tanti sacrifici?
Tantissimi. E affermo, con una punta di orgoglio, che mi hanno fatto bene: grazie a loro, ho compreso meglio la vita e ho imparato molto.
Qual è l'autore che ama di più?
Tutti, ma sulla vetta colloco Beethoven per la sua forza e profonda umanità, nonostante gli inevitabili limiti.
Com'è la vita del concertista?
Stressante ma appagante. E' indispensabile un costante aggiornamento: si è sempre sotto esame. Guai sentirsi arrivati: è la fine della professione. La musica non si possiede mai completamente, s'impara sempre.
Qual è la situazione degli strumenti nella provincia di Varese e in Italia?
In provincia molto buona; in Italia: buona, discreta, non buona, cattiva, pessima. Ho visto autentici scempi causati da interventi che non sono restauri, ma disastrose manipolazioni che hanno distrutto veri gioielli d'arte organaria.
Quale nazione potrebbe essere considerata il paradiso degli organisti e della musica?
Mi sento di affermare: nessuna, eccetto, forse, l'Islanda ma il "paradiso" della musica è dentro di noi. La convinzione e la fede nel nostro lavoro hanno la capacità di creare in noi il "paradiso" in modo da poterlo irradiare in coloro che ci stanno vicino.
Perché si fa fatica a riconoscere il valore della musica colta?
Perché i responsabili della scuola hanno sottovalutato l'insegnamento della musica. Una scuola senza musica è monca. Come comprendere la musica cosiddetta "colta" se manca una giusta cultura? Si può considerare colto l'uomo che non riconosce il valore formativo dell'arte musicale?
Quali sono i suoi programmi e progetti per il futuro?
Se resto in salute continuerò, nonostante il mio futuro pensionamento dal Conservatorio di Milano, l'attività nell'ambito artistico e didattico. Il musicista non va mai in pensione, altrimenti che artista sarebbe? La musica è sangue, linfa vitale per chi esercita quest'attività.
Appuntamento al prossimo concerto in provincia. Dove e quando?
A Domo Valtravaglia il 21 luglio 2002.
E' il giorno del suo compleanno Maestro. Auguri!

PROGRAMMA CONCERTO:
Domenica, 21 luglio 2002 - ore 21.00
Musiche di Michel Angelo Rossi,
Johann Pachelbel, Carl Philipp,
Emanuel Bach, Giovanni Ridolfi,
Giovanni Morandi, Gaetano Donizetti, Giovanni Battista Candotti e
Vincenzo Petrali.

06/20/2002

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