Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Suggestioni nel verde

I comuni del Seprio partono con una serie d'iniziative volte a valorizzare, attraverso l'opera di artisti contemporanei, le importanti vestigia del passato e gli spazi verdi di Santa Maria Foris Portas e del monastero di Torba, si animano di sculture originali.

Niccolò Mandelli Contegni, Fanciulla azteca, 2004 - legno di quercia, cm 160x31x29L'arte di ieri, espressa dai monumenti e dalle preziose vestigia di Castelseprio (l'antica Vico Seprio) e di Torba, e l'arte di oggi, quella rappresentata dalle opere di artisti lombardi di sicura qualità (alcuni di rinomanza internazionale) e di diversa espressione. E'da ricercarsi in questo filo di continuità e insieme varietà il senso della rassegna "Scultura lombarda nel Seprio", inaugurata il 5 giugno nei siti di Castelseprio e Gornate, tra l'antica chiesa di Santa Maria Foris Portas e il monastero di Torba (uno dei gioielli del FAI), che si avvale del sostegno della Regione Lombardia, della Camera di Commercio e della Provincia di Varese, nonché del contributo di numerosi sponsor.
La volontà dell'amministrazione comunale di Castelseprio, del sindaco Romano Chierichetti e del consigliere delegato alla cultura Giovanni Beluffi, di abbinare passato e presente attraverso il comune denominatore dell'arte e l'organizzazione di eventi destinati a un vasto pubblico, in un territorio di notevolissimo interesse storico-artistico, ha dunque già prodotto il primo momento significativo. Che ha puntato, come ha sottolineato il curatore della mostra Luigi Cavadini, sulla qualità delle opere presentate, lavori di maestri come Bodini, Morandini, Sangregorio, Somaini, ma anche di giovani quali Niccolò Mandelli Contegni, Enzo Camozza e Maria Rita Fedeli, dal curriculum breve ma di assoluto riguardo. La mostra è un primo assaggio significativo, investe artisti del nord-ovest lombardo (Varese, Lecco, Como, Milano, Pavia) ma accoglie ospiti prestigiosi come il cosmopolita Vangi e nutre la legittima ambizione di poter proseguire con altri significativi eventi, allargandosi ad altri artisti legati all'intero territorio regionale.
A Santa Maria Foris Porta sono collocate nello spazio verde antistante la chiesa le opere dell'autodidatta comasco Rodolfo Colombo (1944), artista di lungo corso e di esiti indubbi: dalle sue grandi meridiane di ferro e acciaio corten, "invecchiate" da una necessaria patina rugginosa, s'allungano sul prato alte ombre di sicura suggestione. Suggestivo anche l'impatto con le importanti opere collocate all'interno di Santa Maria di Torba, l'altro polo del percorso di questa mostra che non è solo da vedere, ma anche da percorrere, vivendola soprattutto in quel suo andare nel verde e nella quiete di antichi siti che esigono di essere visitati con devozione e rispetto.
Tutti i materiali della scultura sono rappresentati nella rassegna, perché s'è voluto anche in questo che il percorso rispecchiasse il viaggio dal passato al presente: dal legno alla terracotta, dal ferro al bronzo, al piombo, al marmo, alla resina dipinta di Alberto Ghinzani, al feltro di Giancarlo Sangregorio che, partito dalle cave della Val Vigezzo, è approdato nel tempo alla ceramica, al vetro e a oggetti di scarto. In marmo di Carrara è la splendida "Figura"(1990) di Giuliano Vangi, artista di respiro internazionale "ospite" eccellente del territorio varesino e maestro per alcuni anni alla scuola d'arte di Cantù. Uno dei suoi allievi, il lecchese Mariano Milani, è presente qui, con un 'opera di impatto altamente suggestivo del 2004, "L'ultima cena", collocata significativamente nella cripta del monastero: attorno al bordo di un tavolo rotondo sono disposte tredici ciotole, al centro, tra le pieghe di una tovaglia fusa nel piombo è un pane in legno, trafitto da un grande chiodo.
Ma destano ammirazione anche l'ineguagliabile bronzo di Bodini "Paola e il cavallo" (1982), la terracotta policroma "Figure e fioritura" di Paolo Borghi, realizzata nel 2003, che curiosamente gioca sugli stessi accostamenti di colori dell'interno affrescato di Santa Maria di Torba, l'imponente e drammatica "Fortunia III"(1992) del comasco Francesco Somaini, noto anche per la sua personale tecnica di lavorazione mediante l'uso del getto di sabbia a forte pressione. Né stona la geometrica, pulitissima arte scultorea del designer-architetto Morandini, che s'allunga come preghiera verso l'alto, nell'asciutta essenzialità dell'assoluto contrasto tra bianco e nero. Le è accostabile, per pulizia di disegno, l'opera in ferro "Grande assedio" (2000) di Alex Corno, artista di indubbia qualità, presente alla XIV quadriennale di Roma.
Resta da dire dei giovani, del totem azteco in legno di Mandelli Contegni, che riporta nella scelta del tema e del materiale a un grande di casa nostra, Vittorio Tavernari, a sua volta allievo del grande Wildt. Ancora legno per i due giovanissimi artisti che lavorano in coppia: Capozzo e Fedeli. Il loro "Innesto" in pino di cimbro (2004), che odora di resina e mistero, è insieme serio e divertito omaggio alla vita e alla forza dell'amore.
Il catalogo della mostra (Silvanaeditoriale), curato da Luigi Cavadini, autore del testo critico, propone tutte le opere esposte e le informazioni sugli autori, nonché due interventi di Andrea Menegotto e Andreina Zatta che illustrano le peculiarità storico - artistiche dell'antico castrum di Castelseprio, del suo parco archeologico e del sottostante complesso monumentale del monastero di Torba.

SCULTURA LOMBARDA NEL SEPRIO
5 giugno-24 luglio 2005
Chiesa Santa Maria Foris Portas, nella zona archeologica
Da martedì a sabato 8.30-19.20 - Domenica 9.30-18.20
Monastero di Torba
(tel. 0331 820301) Da mercoledì a domenica 10-18

06/17/2005

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa