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Il museo Parisi-Valle

A Maccagno un museo che ospita un'esposizione permanente ricchissima, oltre che mostre estemporanee e spettacoli concertistici: un patrimonio d'arte per la nostra provincia, ma anche una struttura curiosa, che è "ponte" reale e metaforico.

Costeggiando la sponda lombarda del lago Maggiore verso Nord si incontra il piccolo comune di Maccagno, poco più di 2.200 abitanti. Deviando un poco dalla statale verso il lago, seguendo le indicazioni riportanti il logo museale o quelle per il Parco Giona, possiamo raggiungere facilmente la splendida sede del Civico Museo Parisi-Valle. L'edificio, realizzato dall'Amministrazione comunale di Maccagno con l'intervento della Provincia di Varese e della Regione Lombardia, è sede permanente delle opere donate dall'artista visivo Giuseppe Vittorio Parisi. Più di settanta artisti presenti attualmente (tra cui Balla, Birolli, De Chirico, Fiume, Guttuso, Parisi, Picasso, ecc.) con più di 2.000 opere esposte a rotazione, un'interessante selezione di reperti antichi e numismatici appartenuti al padre di G.V. Parisi, nonché esposizioni estemporanee e spettacoli concertistici organizzati dal Polo Museale, al quale è stata affidata per delega comunale la gestione di tutte le attività legate al Museo. L'idea di un museo a Maccagno venne allo stesso Parisi nel 1979 in occasione di una vacanza estiva trascorsa nel paese di origine. Il progetto venne affidato all'architetto romano Maurizio Sacripanti, mentre l'ingegnere luinese Giuseppe Noris fu incaricato della direzione dei lavori con la supervisione dello stesso Parisi. Il complesso architettonico viene portato a termine nel 1998, dopo aver vinto nel 1992 il Premio Nazionale IN-Arch come Miglior complesso direzionale, culturale e di servizio. La struttura che ci si trova di fronte non appena si giunge sul luogo è stata curiosamente costruita a ponte sul torrente Giona, in un luogo ricco di stimolazioni sensoriali. Stupisce la completa integrazione all'ambiente circostante, nonostante l'aspetto architettonico moderno. Il sito in cui sorge è un luogo difficile seppur ricco, uno spazio che forse sarebbe rimasto disabitato e privo di senso, probabile parcheggio per automobili di bagnanti estivi.
Il Museo, invece, restituisce importanza a questo luogo facendosi metaforicamente "ponte" tra Maccagno Superiore e Maccagno Inferiore e ponendosi come ideale collegamento tra due paesaggi d'acqua differenti tra loro, ossia quello statico del lago e quello dinamico del fiume. Un Museo-Ponte, un ponte su cui non solo si transita, ma ci si ferma in contemplazione. A monte e a valle i percorsi pedonali, ad oggi in fase di definitivo completamento, serrano perfettamente il volume dell'edificio. Frontalmente il museo si presenta come una struttura sospesa sull'acqua, mentre il peso poggia centralmente su piloni immersi nell'acqua. L'apparente leggerezza di questo complesso architettonico viene inoltre suggerita dalle due "teste di ponte" che poggiano sulle rive: l'una si solleva muovendosi come un'ala, mentre l'altra termina a filo del muro di contenimento del Giona apparentemente alleggerita da qualsiasi peso. Prevale la dimensione orizzontale seppur mossa, mai simmetrica a sé stessa, così come nulla in natura è perfettamente simmetrico. L'edificio, così concepito, diventa manifestazione architettonica della teoria della "dissimmetria dinamica" propria dell'artista Parisi, offrendosi come concreto superamento della staticità di una grande costruzione. La peculiarità della sua composizione permette al mondo circostante di entrare nel progetto: il lento scorrere del torrente, reso possibile dalla realizzazione di alcune briglie poste a monte e a valle, l'intensità della luce, la quiete del lago sullo sfondo e la cornice dei monti boscosi alle spalle, vengono accolti e riflessi in suggestioni poetiche proprie dell'architettura. Il verde trova spazio tutto intorno, ma anche "sopra" grazie all'invenzione di un tetto-giardino praticabile dal pubblico. Colpisce piacevolmente l'illuminazione naturale resa possibile da una vetratura molto particolare. Il museo infatti al suo interno viene rischiarato grazie ad alcuni ampi lucernari che si aprono sul tetto-giardino, mentre altra luce indiretta viene ricavata dalle bucature sul torrente sottostante. Un'ampia finestra a nastro avvolge parte dell'edificio permettendo di illuminare al meglio le opere esposte all'interno; mentre il lato che guarda verso il lago è stato opportunamente chiuso in modo da evitare un'eccessiva illuminazione, cosicché la luce proveniente dalle bucature sul torrente Giona si rifletta tutt'intorno perdendo quella fissità tipica degli ambienti dove è troppo controllata. La perfetta comunione tra spazio architettonico e natura circostante viene quindi ancora una volta ribadita dalla condizione privilegiata in cui si troverà il visitatore una volta entrato nel Museo: qui, infatti ammirando, le opere presenti non avrà mai la sensazione di essere chiuso dentro una bella scatola, ma starà come sospeso tra acqua e cielo, tra lo scorrere visibile del Giona e l'azzurro che si apre dai lucernari.

Civico Museo Parisi-Valle
Via Leopoldo Giampaolo 1, Maccagno
Tel. 0332 561202 - fax 0332 562507
ORARIO INVERNALE (Ottobre-Maggio): Venerdì, Sabato e Domenica 10.00-12.00/ 15.00-18.00
ORARIO ESTIVO (Giugno-Settembre): da Martedì a Domenica 10.00-12/ 16.00-19.00
(Gli orari possono variare a seconda della mostra in corso)
Ingresso: Intero 2,60; ridotto 1,60; soci gratis

Mostre Estemporanee attualmente previste per il 2004:
Vincenzino Vanetti
dal 21 Marzo al 23 Maggio
Franco Rognoni
dal 13 Giugno a fine Settembre
(date e orari da confermare).

02/19/2004

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