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Pescatori (dilettanti) di acqua dolce

Settanta società sportive, una decina di laghetti attrezzati e località naturali, centinaia di appassionati: il Varesotto si scopre "terra di pesca".

Chiare, fresche e dolci acque? Ma si, per una volta non siamo qui a scrivere male dei nostri laghi, dei nostri fiumi, dei nostri canali e torrenti e bacini artificiali. Se l'Olona ha fatto, purtroppo, cattiva scuola in tutt'Europa in fatto di qualità dei corpi idrici varesini, decine di altre situazioni, al nord ma anche al sud della provincia, possono vantare un presente (e spesso un passato) senza macchia.
Insomma Petrarca abita ancora qui, tra le Prealpi e la brughiera, e non disdegna di… lanciare la lenza al di là dell'argine, della riva, della sponda. Dopo tanto vagabondare (a piedi, a cavallo, in bicicletta, persino sugli sci) su e giù per il Varesotto, eccoci infatti trascorrere qualche ora in famiglia sdraiati su una romantica proda erbosa, accoccolati sul sedile di una barca o seduti su una comoda seggiola portata direttamente da casa. Signori, si pesca!
Cosa serve: attrezzatura giusta e… tanta pazienza
Le possibilità di dedicarsi in forma assolutamente amatoriale alla pesca sportiva sono molteplici, basta scegliere fra una località "naturale" o "artificiale", fra un lago o un fiume, e rispettare naturalmente i divieti che non mancano a tutela della fauna ittica (esiste una ventina di principali zone di protezione su laghi e torrenti), i vincoli, le proprietà della Fips, Federazione italiana pesca sportiva, dove per pescare occorre avere in tasca l'apposito tesserino. Quindi munirsi dell'attrezzatura necessaria (canna, mulinello, piombini, ami, galleggianti, esche, lenze: con duecentocinquanta euro potete cavarvela) e, soprattutto, di tanta, tanta pazienza, che aumenta se decidete di dedicarvi a questo passatempo in ambienti naturali e diminuisce quando preferite i laghetti artificiali, dove il pesce è immesso giornalmente in grandi quantità e diventare grandi pescatori è senz'altro più semplice. O, se volete, meno… mortificante. E' il caso, fra i tanti, del laghetto artificiale "La Sorgente" di Cassano Valcuvia, prossimo alla strada provinciale, ma in località tranquilla; del Lago d'Oro di Cuveglio, lungo la diramazione per la frazione Cavona; del bacino "Fonteviva" appena oltrepassate le Grotte di Valganna, in comune di Induno Olona. Un'alternativa originale può essere gettare la lenza in un canale, come ad esempio il Villoresi, mentre esistono casi in cui pescare può essere affare di pochi fortunati, come per i soci dell'Associazione Pescatori di Brinzio.
Tra le acque pregiate anche quelle dell'Olona
In provincia di Varese, particolarmente ricca di corpi idrici grazie alle montagne, all'origine carsica delle rocce, all'escavazione glaciale di certe valli, la classificazione ufficiale prevede quattro "acque principali" (laghi di Varese, di Monate e di Comabbio, fiume Ticino), ben cinquanta "acque secondarie pregiate" (fra le quali anche il fiume Olona, ma soltanto per i primi tre chilometri del suo corso, quelli della Valganna), un numero imprecisato di "acque secondarie normali" ed infine tre casi di "acque internazionali" (laghi Maggiore e Ceresio, fiume Tresa), come tali soggetti alle disposizioni particolari della Convenzione italo-elvetica sulla pesca, approvata con norme a parte nel 1988. Un patrimonio davvero notevole per quantità e qualità, quest'ultima senz'altro migliorata nel corso dell'ultimo decennio, caso-ddt sul Verbano a parte. E' il caso del lago di Varese, per il quale sembra iniziata un'era nuova e più… ossigenata, luogo storico di pesca al pesce persico che nei secoli passati arrivava copioso sui banchi di vendita del milanese, che ancora riesce a sostenere l'economia di una o due famiglie che vivono lungo le sue rive.
La sfuggente anguilla, il mitico persico
Ma quello che qui ci interessa è la pesca per puro divertimento, attività che può mettere d'accordo tutta la famiglia ed essere persino educativa per i bambini: intanto perché insegna la pazienza, che è un'arte sopraffina e rara, poi perché mostra la varietà di fauna ittica a disposizione, ognuna con le proprie caratteristiche fisiche. Se poi il pescato viene ributtato in acque, come molti sogliono fare, l'ecologista convinto è ancora più contento e la pesca trova una differenza fondamentale con la l'attività cugina della caccia.
Sui laghi di Varese, di Comabbio, di Monate, di Ghirla e lungo il Ticino si possono prendere all'amo l'anguilla, il barbo, la lottatrice, il cavedano, il luccio, il luccioperca, il persico reale, il persico trota, la tinca, le trote fario, iridea e mormorata, il pigo, la scardola, lo storione, il temolo, il carpione, il coregone, il salmerino, la carpa, l'agone. Da notare che la pesca dilettantistica è sempre vietata da un'ora dopo il tramonto a un'ora prima del levar del sole; è consentita anche la pesca notturna per l'anguilla, la lottatrice e la tinca, sola da riva e con l'uso di non più di due canne. Unico limite naturale: in provincia non sono stati individuati tratti di acque pubbliche ove consentire la pesca subacquea. Per quella, non resta che il mare.

I laghetti

Si possono pagare le ore di permanenza, oppure soltanto il peso del pesce che si riesce a pescare: sono una decina i laghetti artificiali dov'è consentita la pesca sportiva in provincia di Varese. Ricordiamo il Fonteviva di Induno Olona, via Valganna 24; il Verdelago di Viggiù, via Beverara; il Nuovo Lago Blu a Brenno di Arcisate, via XXIV Maggio; La Capanna del Pescatore ad Arcisate, via dei Tormenti; il Lago d'Oro di Cuvio, via per Cavona, il Nuovo Lago I Gabbiani a Maddalena di Somma Lombardo, via Ticino; La Sorgente di Cassano Valcuvia, via Lische. E mai toponomastica fu adeguata, come in quest'ultimo caso, alla fauna che ospita.
Le associazioni che raccolgono appassionati dilettanti di pesca sportiva sono almeno una settantina, sparse lungo tutta la provincia; la sede provinciale che le raccoglie tutte si trova a Malnate, in via Settembrini.
Da ultimo ricordiamo che è bene avere presente le norme che regolano l'attività: per questo è bene rivolgersi all'Assessorato Caccia e Pesca della Provincia, piazza Libertà, Varese.
Pesce in tavola

Parlare di pesca sportiva e cercare un ristorante, una trattoria in zona dove assaggiare piatti d'acque dolce non è così semplice come potrebbe sembrare. Uno dei locali di più antica tradizione dell'intera provincia è senz'altro La Vecchia Trattoria a Vizzola Ticino, due passi dal Canale Villoresi e dal Ticino, dalla centrale elettrica e dalla pista di prova dei pneumatici Pirelli. Niente paura: la zona, specie nei fine settimana, è tranquilla e rilassante e proprio per questo è presa d'assalto dalle famiglie in cerca di relax. Quindi meglio prenotare allo 0331-230.810 se si vogliono assaggiare specialità a base di pesce, ma non soltanto. La chiusura è al lunedì sera e al martedì tutto il giorno.
Nel nord della provincia va per la maggiore in fatto di pesce di lago e di fiume il Torre Imperiale di Maccagno (0332-561.000), dove la tradizione culinaria del luogo trova soddisfazione nei piatti a base di trote, lavarelli e persici; il costo può essere superiore alla media, ma la qualità è assicurata. Infine non possiamo dimenticare il capoluogo ed almeno tre ristoranti sicuri: dall'esigente Vecchia Riva alla Schiranna (0332-329.335, chiuso il mercoledì) al tradizionale Mariuccia, stessa località (0332-329.330, chiuso il lunedì) al casalingo Maran (0332-310.212, chiuso il martedì) che si trova dove meglio non potrebbe: in rione Calcinate del Pesce.

02/20/2003

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