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Alla scoperta del Kazakistan
La prima missione commerciale italiana in Kazakistan ha avuto una caratterizzazione tutta "varesina". Grande l'interesse suscitato negli ospiti asiatici per l'economia della nostra provincia.
Tra i termini che vanno maggiormente di moda oggi, compare senz'altro quello di "internazionalizzazione". Se ne fa un gran parlare, e non solo in ambito strettamente economico, perché "guardare oltre confine" nel mondo contemporaneo è una regola e una necessità ma anche una naturale conseguenza delle nostre scelte ed innovazioni. "Guardare oltre i confini" implica, tuttavia, che non ci si limiti ad "osservare" ma che si tocchino con mano quelle che sono le realtà diverse dalla nostra, con cui si intendono avviare iniziative di confronto e scambio.
E' proprio in quest'ottica che l'Unione Industriali della provincia di Varese, insieme al consorzio export-import Provex, promuove una serie di attività che aiutino le imprese associate a comprendere meglio il significato e le potenzialità dell'internazionalizzazione.
Tra queste attività, è sicuramente interessante la partecipazione dell'Unione, unica associazione di imprese ad aderire, e di Provex alla prima missione commerciale di imprenditori italiani in Kazakistan che ha avuto luogo lo scorso mese di maggio. Alla missione, guidata da Guglielmo Moscato, già presidente dell'Eni e che ha toccato le città di Atyrau, Uralski e Aksai, hanno partecipato anche alcuni imprenditori della provincia di Varese - tra cui il vice presidente dell'Unione Industriali Alberto Ribolla.
Il Kazakistan è una delle repubbliche della ex Unione Sovietica, situata tra Mar Caspio e la Cina che, come gli altri paesi della zona che hanno riacquistato da pochi anni l'indipendenza, sta cercando di ricostruire il proprio tessuto economico-sociale.
E' uno Stato di neppure diciassette milioni di abitanti, con una densità di sei abitanti per kmq, governato con la formula della repubblica presidenziale. La capitale Astana è una cittadina di quasi trecentomila abitanti.
E' popolato per il 40% dal kazaki, per il 37% da russi, per il 27% da tedeschi, e per il 5% da ucraini.
Attualmente l'unico settore trainante è l'"Oil & Gas", attorno al quale si sta formando un forte indotto produttivo direttamente collegato ad esso, mentre sta crescendo tutto il sistema produttivo che dovrà coprire le necessità primarie dell'area che presenta un ampio potenziale di sviluppo.
La visita di maggio ha suscitato entusiasmo sia nella delegazione italiana sia negli ospiti, come testimonia l'accoglienza ricevuta in tutte le città visitate, come accade di frequente in paesi in via di sviluppo, certamente superiore a ciò che normalmente ci si attende. Agli interlocutori commerciali e istituzionali del Kazakistan è stata lasciata l'immagine non solo delle imprese più direttamente interessate al business locale, ma dell'intero distretto produttivo della provincia di Varese. E l'illustrazione delle potenzialità produttive e tecnologiche del Varesotto pare abbia colpito molto favorevolmente gli operatori economici e le autorità politiche kazake, come pure l'originale e sinergica collaborazione qui esistente tra il settore produttivo e una Università decisamente orientata alle imprese e alle professioni, qual è l'Università Cattaneo.
Sono state illustrate le finalità della missione durante gli incontri avuti con i governatori delle diverse regioni visitate, presentando singolarmente i diversi partecipanti. Particolare importanza ha rivestito l'incontro con i vice ministro Uzakbai Karabalin.
La missione ha permesso, pertanto, un approfondimento e un reciproco confronto con un Paese che è già al centro dell'interesse di molti Stati industrializzati e a cui guardare per le sue potenzialità.
06/20/2002
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