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Vietati i veicoli a motore

Numerosissime le piste ciclabili nella provincia, da quella frequentatissima intorno al Lago di Varese ad altre meno conosciute ma accomunate dalla vicinanza ai laghi e da percorsi che si snodano tra boschi, campi e cannetti.

Chi desidera semplicemente fare una passeggiata o scegliere uno stile di mobilità più "sostenibile"- dove per sostenibile si intende un miglioramento della qualità della vita senza danni agli ecosistemi - e voglia spostarsi preferibilmente a piedi o in bicicletta, spesso viene scoraggiato dalla forte concentrazione di gas di scarico, dal rumore talvolta assordante di clacson e dalle auto parcheggiate dove non dovrebbero. Il ciclista per passione, come chi intende passare qualche ora del proprio tempo libero semplicemente passeggiando immerso in una cornice incantevole come quella offertaci dal nostro territorio, potrà approfittare delle belle piste ciclabili esistenti e in continuo ampliamento. I diversi Comuni, in uno sforzo collettivo e coordinato, dimostrano ormai da qualche anno a questa parte una maggiore attenzione alla costruzione e al mantenimento di piste ciclabili sul proprio territorio, con ottimi risultati. Facendo qualche esempio pensiamo alla pista ciclabile che si sviluppa intorno al periplo del lago di Varese, in fase di completamento entro la fine del 2006, quando vedremo portati a termine i lotti nel territorio di Galliate Lombardo e Cazzago Brabbia per un anello ciclopedonale di 29 chilometri. Oppure pensiamo alla bella pista ciclabile realizzata nell’Alto Luinese lungo le rive del torrente Margorabbia, il cui tracciato per ora si aggira intorno ai 6 chilometri (da Ponte del Bricco a Mesenzana) ma di cui è in progettazione il prolungamento, e che attraversa il territorio dei Comuni di Germignaga, Brissago Valtravaglia, Mesenzana, Grantola e Luino.
Oppure basti ricordare i numerosi progetti in cantiere su tutto il territorio della provincia: come la ciclabile della Valganna e Valmarchirolo, già in parte realizzata nel tratto tra la Badia di Ganna e il Maglio di Ghirla, mentre tra la miniera di Valvassera e la suddetta Badia esiste un ampio e comodo sentiero sistemato recentemente dalla Comunità Montana. Quando i lavori verranno terminati la pista ciclabile, sfruttando in parte il percorso della vecchia tramvia, collegherà Induno Olona a Ponte Tresa, passando per il bel Parco Naturale dell’Argentera. Immaginiamo quindi i dodici chilometri di pista ciclabile intorno al Lago di Comabbio, che lo circonderanno interamente attraverso un’oasi naturalistica di notevole interesse, un progetto che coinvolgerà i cinque comuni rivieraschi di Ternate, Varano Borghi, Vergiate, Mercallo dei Sassi e Comabbio. Infine pensiamo ad un altro ambizioso progetto, quello di realizzare una lunga pista ciclabile di collegamento tra due nazioni, l’Italia e la Svizzera, ovvero il tracciato che collegherà Castellanza a Mendrisio toccando centri di grande interesse storico e artistico come Cairate, Castelseprio, Gornate in località Torba e Castiglione Olona: una vera e propria via verde di collegamento tra l’alto milanese e il Mendrisiotto che ripercorre l’intera vallata dell’Olona e la Valmorea e che vedrà la realizzazione di opportuni collegamenti con la vecchia linea ferroviaria, anche questa in fase di ripristino nella parte del tracciato più a nord.
Tornando alle piste ciclabili percorribili ad oggi, notiamo che i tracciati sono sempre ben segnalati tanto che è impossibile perdersi; la pavimentazione è solitamente in cemento pigmentato; le passerelle presentano una struttura portante realizzata in travi e traversi di legno lamellare; i parapetti sono alti e solidi, e sempre in legno, mentre i sottopassaggi mai angusti e ben illuminati (come quello a lato del Margorabbia che consente l’attraversamento della statale tra Mesenzana e Grantola). Tutto è stato realizzato in conformità alla massima sicurezza ed agibilità nel rispetto dell’ambiente spesso sfruttando passaggi e sentieri già esistenti e magari dimenticati nell’era della motorizzazione. Sia che si scelga di prendere la bicicletta, la propria o a nolo (come è possibile fare al lido di Gavirate), sia che si preferiscano i roller-blade, che hanno soppiantato i vecchi pattini a rotelle, o si scelga di fare una passeggiata o una corsa, le piste ciclabili hanno regolamenti propri che vanno dal divieto di accesso ai mezzi motorizzati di qualsiasi tipo, ai limiti di velocità consentiti. Niente paura, non c’è rischio di prendere multe anche qui! I regolamenti sono spesso dettati dal buonsenso e a scanso di equivoci vengono esposti su tabelloni esplicativi nelle zone di accesso, di solito in corrispondenza delle aree di parcheggio dove è possibile lasciare l‘automobile accedendo direttamente alla pista. Non è male darci un’occhiata prima di iniziare il nostro percorso e poi via, si va per chilometri e chilometri, completamente immersi nella natura, passeggiando tra canneti e boschi e prati, in un dolce saliscendi mai impegnativo neppure per i meno allenati, pedalando tra scorci di paesaggio sempre diversi e bellissimi, come quando nell’aria pulita si intravede la catena del Monte Rosa o quando il sole si riflette sull’acqua nell’aria tersa della prima giornata di sole dopo la pioggia. Sia che si decida di fare un po’ di moto alla sera dopo il lavoro approfittando delle molte ore di luce, sia che si decida per un’uscita il fine settimana, troveremo sempre qualcuno che, come noi, vuole mantenersi in forma o semplicemente vuole sentirsi meglio sfogando un po’ di energia fisica. Allora saranno possibili incontri anche piacevoli e non ci si sentirà mai soli, nemmeno se malauguratamente ci si trova con una ruota a terra e non si ha una vaga idea di cosa fare: qualcuno pronto ad aiutarci lo troveremo sempre! E’ sicuramente vero che in alcuni tratti le piste ciclabili esistenti corrono parallele alla strada asfaltata con le sue macchine e i suoi molti lati negativi, ma dobbiamo tener presente che questi percorsi ciclopedonali rappresentano una "via di mezzo" tra il cicloturismo su strada, un po’ pericoloso soprattutto per i bambini, e le avventurose gite in mountan bike, dove ci troveremmo certamente immersi in una natura più selvaggia e silenziosa, ma con tutte le scomodità del caso, senza considerare il maggior impegno fisico e sportivo che ci verrebbe richiesto.
La cura di questi percorsi alternativi dimostra concretamente l’impegno degli enti locali nell’applicazione dei principi di sviluppo sostenibile sanciti a livello mondiale a partire dal 1992 con l’approvazione a Rio de Janeiro di Agenda 21 e conseguentemente di "Agenda 21 Locale". In poche parole Agenda 21 Locale è un documento che contiene gli impegni in campo ambientale, economico e sociale che una comunità locale si assume per il 21° Secolo, ma è soprattutto un percorso di lavoro endogeno per migliorare la qualità della vita e l’ambiente coinvolgendo tutti i soggetti interessati. In attesa che le città e le cittadine vengano ripensate nel complesso della loro viabilità con un occhio di riguardo per ciclisti e pedoni, le piste ciclabili rappresentano una valida opportunità per fare del moto all’aria aperta, sicuri che la nostra salute e il nostro buon umore ci saranno riconoscenti.

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