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Mens sana in corpore sano

L'attività fisica regolare è il sistema più efficace per raggiungere il benessere. Un "Manuale del benessere" distribuito dalla Provincia di Varese.

L'obiettivo è di diffondere nei cittadini la cultura degli effetti salutari di un'attività fisica regolare, considerato il sistema meno costoso e più soddisfacente per raggiungere il benessere, per prevenire molti malesseri o per limitarne gli effetti.
Il progetto “Mens sana in corpore sano” - il cui titolo, famosissimo, è tratto da uno scritto di Giovenale, poeta latino del
I secolo dopo Cristo - nasce per iniziativa dell'Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia di Varese.
l'Assessore ai Servizi Sociali Hans Orlini “La condizione per il benessere degli individui - sottolinea l'Assessore Hans Orlini - è che le cure per la mente e per il corpo siano in equilibrio.
Nella nostra società, invece, la 'mens', ovvero la parte intellettuale, è sottoposta a molte sollecitazioni che ci pervengono da strumenti come i mezzi d'informazione e più generale da quelli di comunicazione, oppure di svago.
Per il corpo, al contrario, facciamo troppo poco, spesso interveniamo solo per curarci”.

E la qualità della nostra vita ne risente...
“E' proprio così, purtroppo. Noi viviamo in un'epoca ricca di stimoli, ma sempre più libera dalle necessità di attività impegnative sul piano fisico, persino nel mondo del lavoro. La cosa di per sé è positiva, ci mancherebbe altro. Ci sono, però, degli effetti indesiderati come le patologie comunemente abbinate allo stress, alla sedentarietà e a un'alimentazione errata, spesso troppo ricca di grassi”.

Da qui il progetto “Mens sana in corpore sano”…
“Più in dettaglio, abbiamo osservato che la disponibilità di mezzi d'informazione e di intrattenimento, il lavorare sempre più in forma individuale, così come l'usufruire dei mezzi di trasporto - in misura sempre maggiore viaggiamo da soli sulle nostre auto - sono elementi che hanno portato ad allentare il senso d'appartenenza alla collettività. Contemporaneamente la vita media s'è allungata e sono cresciute le aspettative di qualità della stessa, la popolazione dei Paesi maggiormente industrializzati sta invecchiando e si accentuano le necessità in fatto di prevenzione e cura sanitaria. Tutto questo proprio mentre i bilanci statali, in una fase di necessario risanamento, richiedono che le quote destinate alla salute si riducano o, perlomeno, non s'incrementino. Il maggiore costo viene così, di fatto, trasferito al sistema produttivo e ai singoli cittadini. Viste queste premesse, il presupposto è che l'attività fisica sia il sistema meno costoso e forse più appagante per raggiungere un benessere in gra
do anche di prevenire molti malesseri”.

Quale tipo d'attività fisica è necessario compiere? C'è forse bisogno di essere sempre in palestra ad allenarsi?
“Affatto, non è proprio il caso di sottoporsi a degli sforzi che, al contrario, potrebbero addirittura risultare dannosi.
L'importante, invece, è che l'attività fisica sia regolare: non tanta poche volte, ma spesso e non troppo intensa. Deve avere come obiettivo il proprio benessere e il piacere di stare con se stessi e gli altri. Può essere svolta in vari modi: all'aperto, in centri specializzati, da soli o in gruppo. E' necessario, comunque, rispettare alcune regole - contenute anche in quel 'Manuale del benessere' distribuito dalla Provincia - relative al controllo medico preventivo, all'alimentazione corretta e al tipo di ginnastica più indicata in funzione dell'età o di alcune patologie.
Chi vuole iniziare subito, può farsi consigliare dal proprio medico, dalle migliori palestre, associazioni e centri sportivi, dalla buona letteratura divulgativa e specialistica”.

Assessore Orlini, esistono iniziative analoghe in altre realtà italiane?
“Abbiamo avuto contatti con la Regione Toscana, che ha avviato una ricerca propedeutica, e siamo venuti a conoscenza di un'iniziativa simile a Torino, anche se limitata alla popolazione anziana. Devo dire che, nonostante il Piano Sanitario Nazionale dia come obiettivo l'aumento di almeno il 10% annuo della popolazione che pratica regolarmente l'attività motoria, ogni responsabilità è lasciata alla buona volontà di enti e singoli”.


In conclusione, come pensate di ottenere il risultato di spingere tutti a svolgere attività motoria in modo costante?
“La Provincia ha, indubbiamente, delle chiare limitazioni nella sua azione (si pensi ai tempi e ai modi della burocrazia) e nelle capacità d'investimento.
Vediamo una sola strada: il coinvolgimento attivo di tutti gli enti, pubblici o privati, che hanno come scopo, o tra i propri obiettivi, il benessere della collettività.
Abbiamo così dato vita a un gruppo di lavoro al quale partecipano l'ASL, alcuni Comuni, l'Università dell'Insubria, il CCR di Ispra, il Provveditorato agli Studi, il CONI, le principali palestre del territorio e il CNR-Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate.
Le do un dato significativo: negli Stati Uniti, dove programmi di fitness sono entrati in azienda fin dalla metà degli anni Novanta, ci sono imprese che hanno registrato una riduzione dell'assenteismo del 15% e dei costi sanitari del 34%”.

LE REGOLE PER UNA BUONA ATTIVITA’ FISICA

  • Controllo medico preventivo
  • Alimentazione corretta
  • Abbigliamento adeguato
  • Riscaldamento prima dell’attività
  • Luoghi adatti
  • Rimanere nei propri limiti, migliorando lentamente

01/18/2001

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