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Malpensa Fiumicino, si vola male

La testimonianza dei varesini che, per lavoro, utilizzano spesso lo scalo della Malpensa.

"Oggi come oggi, Malpensa è una struttura che al Varesotto serve molto poco". Il giudizio, sferzante, è tanto più significativo perché espresso da un "frequent flyer" quale Giuseppe Vimercati, Presidente della Cit Holding Spa, società varesina leader nazionale del settore turistico.
"Per lavoro io volo settimanalmente un po' verso tutte le principali piazze europee. Non ho difficoltà a confermare come negli ultimi mesi le scelte collegate all'aeroporto gallaratese abbiano portato a una decisa diminuzione del servizio che Malpensa offre al nostro territorio".
Difficoltà che si accentuano quando parliamo dei collegamenti diretti con Roma.
"E' veramente un grosso problema trovare buoni orari e voli soddisfacenti per la capitale. E questo crea a me e ai miei colleghi dei problemi sul piano professionale. Pensi a quanto sia importante per noi raggiungere in tempi veloci e certi un nodo strategico come Roma: troppe volte mi vedo costretto ad annullare appuntamenti a causa dei ritardi aerei!".
Una testimonianza che viene confermata da Modesto Verderio, che da Assessore Provinciale alla Viabilità e Trasporti è chiamato spesso a recarsi nella capitale per trattare con i vari Ministeri.
"Prima era decisamente più comodo, il numero dei voli era, direi, quasi adeguato. Adesso, invece, bisogna sempre partire di mattina presto e per il ritorno aspettare fino la sera. Per imbarcarsi, poi, su aerei strapieni".
L'interesse dei viaggiatori, quindi, c'è…
"Certo. Come le dicevo, c'è sempre molta gente sul Malpensa-Roma. Non capisco le scelte di Alitalia: se il mercato non fosse interessante, avrebbe ragione a ridurre i voli. Ma così…"
Un altro problema viene evidenziato da Giovanna Bianchi, deputato di Gallarate, che sottolinea come parecchi voli sembrino proprio tarati su due esigenze: "Sono collettori per i viaggiatori che da tutto il mondo arrivano a Malpensa per poi raggiungere Roma. Questo fa in modo che gli aerei in partenza debbano attendere le coincidenze. Quindi, partono spesso e volentieri con ritardi anche pesanti".
La parlamentare lamenta poi il secondo problema: "A giudicare dalla folta presenza di personale Alitalia, è evidente che diversi voli rispondano più alla loro esigenza di fare rientro a Fiumicino piuttosto che a quella dell'utenza. Malpensa c'è da tempo, ma Alitalia non si è ancora decisa a crearvi una propria base logistica, per gli addetti e per gli aeromobili". Un altro parlamentare della zona, Antonio Tomassini, non fa mistero di "…preferire l'imbarco a Linate, nonostante la distanza dalla mia residenza, perché qui la frequenza dei voli verso Fiumicino mi permette una maggiore libertà di movimento e mi consente quindi di far meglio fronte agli impegni parlamentari".
"Il nostro aeroporto, anche sul versante dei voli interni - dice Italo Brazzelli, Amministratore Delegato di Aermacchi -, subisce le conseguenze delle scelte di Alitalia. Ho il sospetto che nell'accordo con Air France il ruolo di Malpensa possa essere sacrificato a interessi specifici della compagnia di bandiera".
Sergio Bellani, Segretario Generale di Uniascom Varese, invece, evidenzia un altro problema: "Il prezzo dei voli è eccessivo! Sfruttando la mancanza di concorrenza, le tariffe di Alitalia sulla tratta Malpensa-Roma sono decisamente alte". Il suo collega dell'Associazione Artigiani, Marino Bergamaschi, poi, punta l'indice su una difficoltà ulteriore: "La mancanza di un collegamento con treni o bus si ripercuote sull'impossibilità di fare check-in direttamente in città per imbarcarsi subito una volta giunti in aeroporto".
Anche per il consigliere regionale Daniele Marantelli il depotenziamento di Malpensa viene guardato con preoccupazione per le conseguenze sul tessuto economico locale: "Il taglio di Alitalia nei collegamenti con Pechino e Hong Kong è una decisione che di certo non va a favore di un'area che può avere sbocchi commerciali interessanti proprio con un mercato in forte crescita come quello cinese. Si corre il rischio di mettere in discussione la funzione stessa dell'hub, pensato dai governi precedenti come aeroporto al servizio del Nord Italia e quindi anche del Varesotto".
Uno studioso del territorio come l'architetto Ovidio Cazzola vede una spiegazione al difficile rapporto tra Malpensa e Varese nel fatto che "…l'aeroporto troppo a lungo è parso un corpo estraneo alla nostra provincia, quasi un dominio personale del Comune di Milano, l'ente maggioritario nella società di gestione".
E questo ha avuto come conseguenza un impatto negativo che si è riflesso sulle decisioni via, via adottate.
"Sicuramente. Adesso, però, il Varesotto deve sapersi imporre così da salvaguardare di più i suoi interessi. Che sono anche quelli di un maggior rispetto ambientale del suo territorio".
Le difficoltà, intanto, continuano. E riguardano non solo i collegamenti con Roma, bensì anche quelli con un po' tutta Italia. "Mi devo recare spesso in Puglia - spiega Marco Castelli, chirurgo plastico - e ho dovuto constatare come nel corso del 2001 l'offerta dei voli sia diminuita. Così per raggiungere Brindisi, mentre in precedenza con Alitalia c'erano diverse possibilità quotidiane, oggi non si può più scegliere: c'è soltanto un aereo in tarda serata".

01/18/2002

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