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Un accordo per collocarsi nelle frontiere più avanzate della tecnologia

Unione Industriali e Centro Comune di ricerca insieme per rafforzare il nostro apparato produttivo

Si tratta di una novità assoluta a livello continentale: per prime in Europa, le imprese varesine potranno utilizzare le infrastrutture, i laboratori e l'organizzazione del Centro Comune di Ricerca (CCR) dell'Unione Europea. E' il risultato dell'accordo di collaborazione stipulato fra la Commissione Europea e l'Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
"Spesso si afferma con ragione
-dice il Presidente degli industriali varesini Marino Vago- che l'industria del nostro Paese deve sapersi collocare nelle frontiere più avanzate della tecnologia se vuole vincere la concorrenza che i Paesi in via di sviluppo ci portano nei settori di produzione più tradizionali. Ebbene, l'accordo che abbiamo stipulato con il Centro Comune di Ricerca va proprio in questa direzione".
Lo scopo infatti è quello di favorire un collegamento e una sempre più stretta connessione tra le competenze, l'esperienza e i risultati di ricerca scientifica del Centro Comune di Ricerca e le esigenze e i fabbisogni in materia di sviluppo tecnologico del sistema industriale. Tra i servizi offerti alle imprese, la ricerca in cooperazione, la realizzazione di prove di laboratorio e il licensing tecnologico.
"L'industria della provincia di Varese è un'industria di antiche tradizioni -continua Marino Vago- ma non è un'industria 'vecchia'. Al contrario, è un'industria che ha sempre saputo dimostrare un'elevata propensione al rinnovamento. Se così non fosse stato, dopo due secoli dall'affacciarsi del processo di industrializzazione, Varese non sarebbe più una 'provincia industriale' per antonomasia, con oltre la metà del reddito pro-capite prodotto nell'industria. L'iniziativa avviata con il Centro Comune di Ricerca sta nel solco di questa inesauribile propensione al rinnovamento, in questo periodo storico quanto mai necessaria perché, senza innovazione tecnologica, oggi più di ieri l'industria rischia di non avere futuro".
L'attività resa possibile dall'accordo di collaborazione fra la Commissione Europea e l'Unione Industriali avrà come principale e naturale punto di riferimento la sede di Ispra del Centro Comune di Ricerca, l'unica presente in Italia e, segnatamente, proprio in provincia di Varese.

"Una sede che con i suoi 1.500 dipendenti costituisce il più grande centro di ricerca in Italia dopo quello nazionale dell'ENEA -spiega il Direttore Generale del CCR Herbert J. Allgeier- Una sede che da tempo ha riconvertito la propria attività di ricerca passando dal settore nucleare a una vasta gamma di settori tecnologici. La maggior parte delle nostre competenze sono relative a quattro comparti: sicurezza dei prodotti alimentari e dei prodotti chimici, ambiente, sistemi e servizi d'informazione, sicurezza e salvaguardia nucleare. In aggiunta, altre ricerche 'trasversali' si indirizzano a campi diversi quali lo sviluppo di materiali certificati di riferimento, il contributo alla definizione di standard europei, l'intelligenza tecnoeconomica e, in generale, gli studi di prospettiva".
L'accordo con l'Unione degli Industriali della Provincia di Varese prevede la possibilità che, oltre a quello di Ispra, possano essere coinvolti anche gli altri quattro siti del Centro Comune di Ricerca presenti a Geel, in Belgio, a Karlsruhe, in Germania, a Petten, nei Paesi Bassi, e a Siviglia, in Spagna. Attraverso le sue reti, poi, il CCR si pone l'obiettivo di stimolare la ricerca in collaborazione con le industrie, le Università e i centri di ricerca europei approfondendo e diffondendo le conoscenze.
Alle imprese associate all'Unione degli Industriali della Provincia di Varese sarà così possibile accedere a una combinazione di competenze che oltrepassano le frontiere nazionali.
"L'aver stabilito una forma di collaborazione di questo genere quale prima Associazione di Industriali a livello europeo -conclude Marino Vago- ci consentirà di avviare, anche attraverso la nuova area 'Ricerca, Innovazione e Qualità' dell'Unione, azioni finalizzati a migliorare e facilitare l'accesso delle imprese alle opportunità di trasferimento tecnologico".


L'Unione aderisce a Telemaco:
uno sportello telematico per le imprese

L'obiettivo è quello di permettere alle imprese di guadagnare tempo e quindi di risparmiare soldi. "Telemaco" è un progetto telematico delle Camere di Commercio che consente di ottenere i certificati e le visure del Registro Imprese senza più doversi recare allo sportello dell'ente.
E' insomma un servizio d'accesso agli archivi della Camera di Commercio che permette anche la spedizione, sempre a "distanza", di pratiche di denuncia o di modifica.
Rappresenta l'evoluzione del Registro Imprese realizzando per via telematica: un'interazione fra l'ente camerale e soggetti qualificati -le associazioni imprenditoriali, gli ordini professionali, i notai- i quali vengono abilitati a fungere da sportello alternativo agli uffici della Camera di Commercio per il rilascio dei certificati.
Il decentramento dei servizi, attraverso l'aumento dei punti di erogazione, avvantaggia indubbiamente le imprese rendendo tali servizi più vicini alle necessità degli utenti. E questo vale in modo ancora più significativo per un'associazione come l'Unione Industriali che dispone delle sedi di Varese e Busto Arsizio e delle delegazioni di Gallarate e Saronno, ben distribuite sul territorio della provincia.
Tutte ragioni per cui l'Unione ha deciso di aderire a "Telemaco". Ognuna delle quattro strutture potrà così fungere da sportello, pur facendo confluire tutte le richieste sulla sede di Varese.
Alle imprese che si avvarranno di questo nuovo servizio, l'Unione si limiterà a chiedere il rimborso delle spese sostenute, come l'imposta di bollo assolta o i diritti di segreteria camerale.

03/06/2000

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