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Tra scuola e lavoro

Stage e alternanza: strumenti diversi ma con lo stesso obiettivo di permettere ai giovani di avvicinarsi nel modo migliore al mondo del lavoro.

Finisce la scuola, arriva l’estate e iniziano le vacanze… ma non per tutti. Nel mese di giugno, infatti, tantissimi studenti fanno uno stage. E’ tradizione, ormai, che alla fine dell’anno scolastico gli studenti delle quarte superiori vengano accolti nelle imprese per uno stage, chi più chi meno motivato a rinunciare ad una parte delle vacanze per un’esperienza di formazione sul campo.
Qualcuno, più fortunato, riesce anche a guadagnare qualcosa, perché alla fine, il “capo” ha il cuore tenero e riconosce agli studenti un rimborso spese o un assegno per ripagarli della dedizione alla formazione e dell’interesse al lavoro dimostrati, quando altri loro coetanei sono già partiti per le vacanze che, inutile dirlo, a quell’età registrano il tutto esaurito.
Da quest’anno, però, c’è una novità che inciderà sulle abitudini delle scuole, degli studenti e delle imprese: è l’alternanza scuola-lavoro prevista dalla legge di riforma della scuola varata lo scorso anno dal Ministro Moratti, per la quale è appena stato emanato il decreto legislativo che ne definisce le norme generali. “L’alternanza - si legge nel decreto - è una modalità di realizzazione della formazione del secondo ciclo per assicurare ai giovani oltre alle conoscenze di base l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro”.
In pratica, già a partire dal prossimo anno scolastico, gli studenti dai 15 ai 18 anni potranno optare per frequentare a scuola un percorso in alternanza, che avrà una struttura flessibile e che si articolerà in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, svolte, anche, in imprese simulate, come precisa il decreto.
Molti la vedono come una novità epocale, altri la confondono con gli stage e altre esperienze di tirocinio già praticate. Per le imprese l’alternanza è sicuramente un maggiore impegno, perché riconoscendo il luogo di lavoro come ambito di formazione, si richiede in sostanza la loro disponibilità per creare le opportunità di formazione in alternanza dei giovani. E a ben vedere potranno essere disponibilità aggiuntive a quelle degli stage, perché gli stessi studenti potranno chiedere di fare entrambi.
Prima il suggerimento degli stage nel ciclo di formazione secondario e all’università, e ora l’introduzione dell’alternanza, sono modalità di formazione condivise nelle finalità e negli obiettivi da una quota rilevante del mondo produttivo. Il principio su cui si basano stage e alternanza è la partecipazione dell’impresa al processo di qualificazione della formazione dei giovani. Considerata la percentuale di studenti che sinora hanno potuto beneficiare di stage, si pone, però, un dubbio legittimo: riusciranno le scuole ad organizzare percorsi in alternanza per tutti gli studenti interessati?
Molte scuole ci stanno già lavorando, ma il limite economico per la gestione dei progetti scolastici e fisico per gli spazi destinabili agli studenti nelle imprese è evidente.
Da anni le imprese sono impegnate a fare stage, con studenti delle scuole superiori, degli istituti professionali e dell’università. Si tratta, come noto, di una disponibilità che cresce in relazione alla soddisfazione delle esperienze svolte: in primo luogo quindi ci auguriamo che anche per l’alternanza, così come si è da tempo operato per gli stage - e si continuerà a fare - molta attenzione sia dedicata alla qualità delle iniziative. La motivazione degli studenti, in primo luogo, ma anche una certa cultura della formazione in ambito aziendale ci sembra possano costituire i presupposti per una positiva collaborazione scuola-industria. D’altra parte è lecito supporre che la maggior parte degli studenti abbia già un’idea in base alla quale decidere se e perché fare uno stage o intraprendere un percorso di alternanza, opzione che possono esercitare al compimento del quindicesimo anno di età.
Affinché gli studenti facciano tesoro di queste esperienze è inoltre necessaria la cooperazione delle scuole con le famiglie, per verificare innanzitutto le reali motivazioni allo studio dei giovani in formazione, e con le organizzazioni che ospitano gli studenti, con le quali inquadrare uno specifico progetto di “formazione sul campo”. Presupposti organizzativi per esperienze qualitativamente valide sono quindi la progettazione e la definizione degli obiettivi formativi attraverso un progetto formativo condiviso tra scuola-impresa e studente e la presenza di tutor aziendali e scolastici. Occorre a questo punto sgombrare il campo dagli equivoci di fondo: le industrie sono sempre più attente alla formazione delle proprie risorse umane perché è anche dalla valorizzazione della risorsa-uomo che dipendono la possibilità di innalzare la qualità dei prodotti, la capacità di intraprendere cambiamenti organizzativi e di innovare. Nelle imprese le persone che vi lavorano costituiscono il presupposto necessario per migliorare l’efficienza produttiva e la flessibilità organizzativa, in sintesi sono il motore di un sistema che funzionerà al meglio laddove siano presenti alcune competenze chiave, che si possono sviluppare solo partendo da una solida e ampia cultura di base. Ecco perché il “prodotto formativo” del sistema scolastico educativo - giovani formati - assume sempre maggiore importanza per il mondo imprenditoriale, e in generale per tutta la collettività.
Stage e alternanza sono quindi due tasselli di un mosaico, quello della transizione tra scuola e lavoro e della costruzione dell’identità professionale. Si tratta di un processo complesso che chiama in causa l’orientamento e i processi di qualificazione formale e informale e che rientra fra gli obiettivi generali della scuola, compito che può essere, però, svolto solo con l’azione combinata e possibilmente coordinata di più soggetti che operano nello spazio del sistema formativo allargato.
Stage e alternanza scuola-lavoro rappresentano due modalità di percorsi misti di formazione che rispondono a queste finalità per le quali scuole, università e imprese devono sviluppare una crescente sensibilità e capacità di gestione che tengano conto delle aspettative dei giovani e del contesto aziendale a cui si rivolgono.
Sono sempre di più gli studenti interessati a fare esperienze di stage e numerosi si può prevedere saranno quelli che sceglieranno l’alternanza: a questi studenti vanno dedicate maggiori attenzioni perché si possano realizzare esperienze qualitative e non occasionali.

Per informazioni:

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06/10/2004

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