Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Più turismo nel Varesotto: ma in che modo?

La ricetta di tre esperti: il presidente dell'APT, il direttore dell'Uniascom e del presidente di una società leader nel settore come CIT SpA.

Le premesse non sono incoraggianti: "Facciamo quello che possiamo: le risorse economiche che ci mettono a disposizione sono alquanto scarse…" confessa sconsolato Ezio De Mio, presidente dell'Azienda di Promozione del Turismo (APT). "Di questi tempi fare turismo da noi non è poi così facile" aggiunge Sergio Bellani, direttore dell'Unione delle Associazioni Commercianti (Uniascom).
Ma la mazzata - seppur salutare, come quasi sempre in questi casi - viene da quella che si può ben definire un'autorità in materia: Giuseppe Vimercati, presidente di CIT SpA, un'azienda leader a livello nazionale, che dai suoi uffici varesini di via Sanvito Silvestro gestisce un giro d'affari che per quest'anno s'aggirerà sui 570 milioni d'euro. Ebbene, l'Ingegner Vimercati alla domanda su che cosa fare per promuovere il turismo a Varese risponde secco che "…se per richiamare turisti occorre avere buone infrastrutture, un prodotto attraente e una rete distributiva efficiente, qui siamo all'anno 'zero' in tutti e tre questi fattori".
Entriamo, allora, nel dettaglio: le carenze infrastrutturali, sul piano viabilistico come pure ricettivo, sono talmente evidenti che non serve più neppure evidenziarle: "Ogni giorno di più ognuno di noi s'accorge di quante strade e ferrovie manchino al nostro territorio - dice l'esponente al vertice di CIT SpA -. Sono gli operatori, però, che testano in ogni momento sulla propria pelle l'assenza d'alberghi e la carenza d'altre strutture in grado di accogliere gli ospiti". Considerazioni condivise da De Mio e Bellani. Quest'ultimo, peraltro, mette in evidenza anche quella che definisce "… una certa sterilità da parte delle istituzioni regionali e locali, che limita di molto la voglia degli imprenditori d'investire nel comparto turistico.
Ci sono poi delle difficoltà oggettive, riconducibili a un territorio piuttosto differenziato nelle sue caratteristiche, che vincolano la possibilità di conseguire degli obiettivi concreti". Il direttore dell'Uniascom suggerisce allora di: "Guardare con attenzione al turismo congressuale e a quello richiamato dagli eventi, dando maggior spessore pure a quello dei week-end prolungati". Una tesi condivisa dal presidente dell'APT, che parla "…della necessità di puntare su di almeno un'iniziativa di grande rilievo, anche internazionale.
Solo così si potrà incrementare il tasso di permanenza medio, oggi non superiore alle due notti".
Quella del turismo congressuale è, dunque, una via da percorrere?
"Senza dubbio è un'ipotesi interessante, come quella legata all'attrattività di un territorio bello sul piano ambientale - risponde Giuseppe Vimercati -. Ma senza la definizione di un vero e proprio prodotto non si va da nessuna parte".
Il presidente di CIT SpA parla di quelli che nel linguaggio comune sono definiti "pacchetti" turistici:
"Si tratta di organizzare completamente la permanenza: dare ai turisti dei motivi validi per rimanere sui nostri laghi, nelle nostre città così come nelle valli prealpine per almeno tre, quattro o anche cinque giorni. Oggi non c'è niente di tutto questo!".
Bisogna, insomma, che gli enti pubblici interessati a promuovere il turismo varesino si affidino a degli specialisti - "… ma che siano veramente tali, riconosciuti a livello internazionale!" - avverte l'Ingegner Vimercati - capaci, appunto, di mettere insieme questi 'pacchetti', magari stringendo sinergie con l'intera area circostante. Penso alla collaborazione con Como e Lugano: si parla tanto di Regio Insubrica, sfruttiamola per questo!.
Bisognerà, quindi, superare anche il terzo problema: quello della distribuzione dell'offerta.
"Occorre fare in modo che questi 'pacchetti' siano presenti sui cataloghi dei più importanti tour operator. Altrimenti ogni sforzo sarà inutile e i turisti non sapranno mai - proprio come non sanno adesso - che Varese e la sua provincia possono offrire loro l'occasione di un piacevole e interessante soggiorno".
Turisti che nel mondo, almeno potenzialmente, sono sempre di più: lo prova una testimonianza raccolta direttamente da Ezio De Mio: "In questi giorni ho avuto contatti con l'ufficio di Expo-Italia presente in Ucraina. Sapesse quante migliaia di persone che abitano in quelle regioni sono interessate a trascorrere un periodo di vacanza in Italia!".
Forse, non sono disposte a spendere molto per vitto e alloggio…
"Di certo, queste persone sono affascinate dal 'made in Italy' e molto ben disposte all'acquisto dei nostri prodotti.
Ma l'offerta turistica varesina è decisamente in ritardo e rischiamo di perdere anche questo treno…".
Chi non si lascia scoraggiare, comunque, è Sergio Bellani: "Occorrono determinazione politica, progettualità, risorse economiche e umane.
Ci vorrà tempo, ma per il turismo varesino è bene fin d'ora partire con le idee chiare".

Accordo Camera di Commercio-Provincia sul turismo

L'accordo ha già permesso la presenza di stand varesini alle più importanti rassegne mondiali del settore.
Camera di Commercio e Provincia hanno stipulato un'intesa che punta a far crescere il turismo quale realtà di sempre maggior rilevo nel contesto economico provinciale.
Tra le iniziative avviate, anche la realizzazione di un Piano di Marketing operativo che deve definire i segmenti di mercato sui quali concentrare le risorse, individuando i bisogni dei potenziali clienti e adeguando, conseguentemente, il prodotto turistico varesino e la sua comunicazione alle loro esigenze.

05/09/2002

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa