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La fabbrica col giardino zen

La fabbrica diventa attrattiva e cambia i tradizionali modelli di lavoro. Guardando al cosiddetto "terziario avanzato".

L'ambiente di lavoro giovane e colorato di E-TreeAncorché un po' meno che vent'anni fa, il lavoro resta soggettivamente importante nelle prospettive di vita dei giovani italiani. Ciò è confermato dal peso che i giovani assegnano alla funzione "professionalizzante" della scuola.
Nel lavoro, la retribuzione resta l'aspetto più importante per la maggioranza dei giovani, ma anche la possibilità di imparare e di esprimere le proprie capacità appare tutt'altro che trascurabile. Il valore della "sicurezza" risulta scelto soprattutto dai giovani delle aree a forte disoccupazione giovanile. Il quadro muta se si considerano i giovani che non studiano e non lavorano (per loro, reddito e sicurezza prevalgono largamente), mentre per chi studia, ma nello stesso tempo cerca lavoro, l'aspetto più importante è "la possibilità di imparare cose nuove". E' questa la categoria che sembra più disponibile ad impegnarsi in settori innovativi, dove quello che conta è l'interesse intrinseco per i contenuti del lavoro.
La disoccupazione giovanile è imputata innanzitutto alle carenze dell'azione di governo e dell'economia italiana, ma anche all'inadeguata preparazione professionale. Molti giovani lavoratori considerano provvisoria la loro occupazione, soprattutto se hanno poca anzianità lavorativa nella funzione che svolgono e se pensano di poter trovare un'altra occupazione con una certa facilità.
Questa, in sintesi, è la visione del lavoro che possiedono i giovani d'oggi, delineata nell'ultimo rapporto dello Iard, istituto che da diversi anni si dedica alla ricerca sulla condizione giovanile in Italia. Ne ha parlato Alessandro Cavalli, presidente del comitato scientifico dell'istituto, nel corso del convegno organizzato dal gruppo merceologico "Terziario avanzato" dell'Unione Industriali sul tema: "Nuovi modelli per il lavoro che cambia". Un convegno che si è proposto di aprire una finestra su un tema di grande attualità: oggi i giovani si attendono dal lavoro non solo una gratificazione economica, ma anche soddisfazione professionale e auto-realizzazione. Per questo, il modo di lavorare tipico delle imprese del terziario avanzato - dove esistono una forte componente di partecipazione individuale al processo produttivo, alto senso di responsabilità, forte coinvolgimento, creatività, propositività - si dilaterà sempre più anche alle altre imprese, che devono dunque tener conto delle aspettative del mondo giovanile per assicurarsene anche in futuro la collaborazione.
Una necessità sottolineata anche da Luigi Rubinelli, direttore dei periodici GDO Week e Al Food & Grocery, per il quale l'impresa deve sforzarsi di migliorare sempre più le relazioni con tutti i propri interlocutori, con l'ambiente e con il territorio, con i propri collaboratori.
Al convegno sono state poi presentate due case history. La prima, quella di un'impresa tradizionale che sperimenta interessanti relazioni con il personale dipendente nell'ottica del miglioramento del clima aziendale. La seconda, appartenente al settore della new economy, che ha illustrato il proprio modello di lavoro: un modello del tutto inusuale, di sicuro difficilmente esportabile tal quale in contesti diversi, eppure interessante per gli stimoli di riflessione che esso offre.
Così, Roberto Targetti di Novartis Farma ha illustrato il piano aziendale finalizzato a migliorare le condizioni di contesto nel quale i collaboratori operano, sottolineando come la qualità del lavoro sia da considerare una sorgente competitiva. Il piano è spiegato con tre parole-chiave: esprimersi (l'impresa favorisce i suggerimenti dei collaboratori e, al tempo stesso, è disponibile ad ascoltare e a cambiare); realizzarsi (offrire un lavoro che impegni, che consenta di imparare e di crescere); divertirsi (stare bene insieme nell'ambiente lavorativo, fare in modo che i collaboratori possano essere costruttivi e possano dare il meglio di sé). Assolutamente innovativo il modello organizzativo presente in E-Tree, impresa trevigiana che si occupa di portali Internet e di e-commerce, illustrato dal proprio amministratore delegato Massimo Moggi. Un modello opposto a quello tradizionale: non a silos, ma a sciame, con gruppi di collaboratori che si aggregano e che vengono smembrati secondo i progetti in cantiere, con grande flessibilità. Un modello che consente a chi lavora di scambiarsi tempestivamente informazioni e di realizzare sinergie operative, in modo da soddisfare le richieste dei clienti in tempi rapidissimi, nello spazio di giorni o di ore. E un ambiente di lavoro che dà spazio alla creatività e alla responsabilità, ma anche in grado di rendere l'azienda attrattiva per i giovani: un'azienda molto colorata, dove esistono letti a castello per chi fa tardi la sera a causa di un lavoro urgente, dove ci sono una palestra e un giardino zen. Indispensabile, per ricaricare le pile dei creativi.

Il tessile-abbigliamento varesino a Mosca

Dopo Varese Fashion, la missione di operatori varesini del tessile-abbigliamento della scorsa primavera, la penetrazione di imprese di questo settore nel mercato russo è proseguita con la partecipazione alla rassegna Collection Première Moscow, che ha attirato almeno 7.500 visitatori suddivisi tra rappresentanti di uffici acquisti, di grandi magazzini, esperti di marketing, compratori di piccole e grandi catene di negozi, importatori provenienti non solo dalla capitale moscovita ma da tutte le regioni della Russia. La partecipazione alla rassegna espositiva ha avuto luogo anche questa volta con il supporto organizzativo dell'Unione Industriali e di Provex, il consorzio export-import della provincia di Varese.

11/20/2003

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