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Varese e l'hockey: una passione da Mastini

Nell'albo d'oro ci sono due titoli italiani e la Federation Cup. Oggi, ritornati in serie A, i Mastini abbinati Shimano hanno riacceso la passione di Varese per l'hockey su ghiaccio.

La sfida è ripartita nell'estate 2003: dopo qualche stagione d'assestamento nei campionati minori per ricostituire una solida base societaria, i Mastini hanno riguadagnato il palcoscenico della serie A di hockey su ghiaccio.
Un rango che appartiene di "diritto" a una città come Varese che ha scoperto la passione per questo sport poco più di venticinque anni fa - era il dicembre 1977 quando fu inaugurato l'impianto di via Albani e avvenne il debutto nel campionato di serie C - e che da allora ha vissuto momenti di grande intensità agonistica ed emozione.
Così, il sogno varesino di spezzare l'egemonia tricolore di Bolzano e delle società valligiane s'avverò già in meno di dieci anni di storia: è il torneo 1986/87 quando i Mastini guidati in panchina da Bill Purchell, espugnando per ben due volte il ghiaccio del capoluogo dell'Alto Adige, portano sotto il Sacro Monte il primo titolo tricolore. Portiere della storica impresa è Jim Corsi, il personaggio numero 1 italiano di sempre di questa disciplina sportiva: laureato in ingegneria, ha saputo costruire fortificazioni inespugnabili davanti alla sua porta…
Lo stesso Corsi è protagonista in occasione di un altro momento indimenticabile nella prima parte della storia dell'hockey varesino. Nella stagione successiva allo scudetto i Mastini disputano la Coppa Europa e in un Palalbani gremito in ogni ordine di posto costringono al pareggio 2-2 i ticinesi del Lugano al termine di un incontro che ancor oggi è ricordato come uno dei più belli.
In meno di ventiquattro mesi il successo ritorna a premiare gli sforzi del team di Varese. Nella stagione 1988/89 con il nuovo coach Brian Lefley e con nuovi giocatori come Frank Nigro, Patrick Micheletti, Albert Di Fazio, Antony Currie e Brad Shaw i Mastini non trovano ostacoli sul loro cammino: sconfitti in semifinale i campioni in carica del Bolzano, il trionfo è segnato da tre nette vittorie in altrettante gare della finale playoff contro il Fassa.
La passione per l'hockey continua ad ardere nella "Città giardino": nel 1994/95 viene allestita una formazione da sogno, composta dai più forti giocatori che militano nel campionato italiano. Atleti come Mario Chitarroni, Mario Brunetta, Joe Fusillo, Maurizio Bortolussi e Jimmy Camazzola sono protagonisti di un'altra impresa storica. Varese, prima società italiana, vince una competizione europea: quella Federation Cup che è la Coppa Uefa dell'hockey su ghiaccio continentale. Il cammino degli uomini allenati da Paul Theriault è impressionante: una vittoria dietro l'altra fino a quella decisiva, ottenuta in finale contro i maestri russi del Mettallurg Magnitrosrok per 4-3 con reti di Ivano Zanatta, Maurizio Mansi e una doppietta di Jimmy Camazzola.
Le difficoltà societarie degli anni successivi non permettono di ripetere risultati così prestigiosi, ma non si rinuncia a coltivare il talento dei giovanissimi protagonisti di domani. Il vivaio è sempre seguito con grande attenzione, affidato a tecnici di valore. Sono anni di duro lavoro, senza la soddisfazione dei lustrini dei campionati maggiori, ma con il premio di un titolo tricolore under 14 nel 1998 e di una finale nazionale raggiunta nel 2001 con l'under 19.
E' su queste solide basi che la scorsa estate si può ricostruire una squadra per la serie A. E' un premio per la dirigenza sostenuta da vari sponsor, come Shimano - lo stesso della vittoria in Federation Cup -, ma soprattutto per le migliaia d'appassionati che di nuovo hanno affollato più volte il Palalbani.
La squadra - costruita dal direttore sportivo Teo Malfatti e allenata da Tony Martino - ha già dato delle soddisfazioni ai tifosi, come quella di ritornare dopo tanti anni a battere il Bolzano. Varese insomma ha riconquistato il "suo" posto fra le grandi dell'hockey su ghiaccio italiano.

Palalbani: quale futuro?

Aldo Fumagalli, sindaco di VareseSe dalla squadra di serie A sono già arrivate delle soddisfazioni, nubi si sono invece alzate sul futuro dell'impianto che l'ospita. A ventisei anni dalla sua inaugurazione, nel dicembre 1977, il Palalbani è ormai obsoleto e urgono decisi interventi di risanamento.
Non senza polemiche s'è conclusa l'attività del precedente gestore e oggi l'impianto, che comprende la pista di ghiaccio e le due vasche della piscina, è affidato temporaneamente a una società che fa riferimento alla stessa dirigenza dei Mastini.
"L'incarico è per sei mesi - spiega il sindaco di Varese Aldo Fumagalli -, ma siamo pronti ad allungarlo nel tempo se questa nuova gestione dovesse dare buoni frutti".
Restano i problemi della struttura…
"Siamo pronti a intervenire: una volta definita la questione della società che lo gestirà, avvieremo un progetto di risanamento del Palalbani, che dovrebbe dare i primi frutti entro un anno, un anno e mezzo".

01/15/2004

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