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"Artistico" di Busto Arsizio: la tradizione sposa l'innovazione

Nato nel '63 con l'architetto Candiani, bustocco al vertice di Brera, è stato tra i primi in Italia. Oggi offre una formazione ad alta qualità nei diversi settori dell'arte e della comunicazione visiva. Le iscrizioni in forte crescita.

Nel 2002 gli allievi delle prime classi erano aumentati del 30%. In quest'anno scolastico, quando si festeggia il quarantesimo anniversario dalla fondazione, gli iscritti si sono attestati sulle 850 unità. E per settembre, all'avvio del nuovo anno, le previsioni annunciano altri cento studenti in più.
E' un trend d'incremento decisamente elevato quello che, in termini numerici, sta registrando da almeno un triennio il Liceo Artistico "Paolo Candiani" di Busto Arsizio.
"Credo che giochino a nostro favore almeno tre fattori - spiega il Preside Andrea Monteduro, al vertice di un corpo docente composto da 94 insegnanti -. Certo, c'è in primo luogo la crescita fisiologica che sta caratterizzando gli studi di tipo artistico in Italia. E poi c'è la ristrutturazione completata da Provincia e Comune che con una spesa di 4 miliardi e mezzo delle vecchie lire ha permesso di adeguare alle esigenze di un Liceo moderno le nostre due sedi: quella di via Manara e quella di piazza Trento e Trieste, l'una al fianco dell'altra. Ma soprattutto la nostra offerta formativa è di qualità sempre più alta".
C'è insomma nei giovani la consapevolezza che la scelta a favore di quest'istituto insediato nel cuore geografico di Busto Arsizio consente di prepararsi al futuro con competenze specifiche spendibili in diversi settori: da quello strettamente artistico alla grafica pubblicitaria, dalla comunicazione visiva al design, fino al restauro e al disegno per tessitura.
Un successo che conferma la sagacia e la capacità operativa di chi all'inizio degli anni Sessanta operò perché a Busto Arsizio potesse sorgere uno dei primissimi Liceo Artistici statali italiani.
"Per la precisione, il terzo dopo il Liceo che operava all'interno dell'Accademia di Brera e dopo quello di Bergamo, che ci ha preceduti di pochi mesi - sottolinea il Professor Antonio Pecchini, vicepreside nonché memoria storica della scuola -. Siamo nati, infatti, per iniziativa di un bustocco illuminato, l'architetto Paolo Candiani, erede di una grande famiglia imprenditoriale e manager culturale capace di rilanciare proprio Brera nel secondo Dopoguerra.
Fu lui infatti che, con il contributo degli amministratori pubblici e di altri imprenditori della Busto Arsizio dell'epoca, fece in modo che dalla sua istituzione milanese si gemmasse questa scuola. In nemmeno un anno, da sezione staccata ci siamo trasformati in un Liceo che ha potuto avviare il suo percorso autonomo".
Un percorso che attualmente vede 38 classi, 31 delle quali impegnate sul versante di quella sperimentazione "Leonardo" che dai primi anni Novanta - anche in questo caso decisamente all'avanguardia in Italia - ha progressivamente cambiato il volto al "Candiani".
"Innanzitutto c'è stato l'allungamento al quinto anno - riprende il Professor Monteduro - aprendo le porte di tutte le facoltà universitarie agli studenti che ottengono la Maturità. Poi, l'introduzione della lingua straniera, sempre per tutti e cinque gli anni, e di materie come la Filosofia, il Diritto e l'Educazione Visiva.
Il Liceo ha insomma progressivamente trasformato il suo impianto didattico, precedentemente orientato all'obiettivo di un inserimento immediato nell'attività professionale, verso una preparazione ad ampio spettro culturale. Questo pur conservando la specificità della scuola".
Ed ecco allora che s'è anche allungato il tempo destinato ai laboratori. Gli studenti frequentano così i laboratori d'incisione, ceramica, fotografia e grafica computerizzata. Ma pure quelli di autocad e di 3D vidz, un programma di disegno professionale per la tridimensionalità nei progetti architettonici.
"E non posso neppure dimenticare che, nel solco della grande tradizione tessile di Busto Arsizio, abbiamo allievi che si specializzano nel disegno tessile: anzi, spesso sono tra i migliori nei corsi di formazione superiore promossi dal Centro Tessile Cotoniero e dell'Abbigliamento che ha sede nella nostra città".
Lo stesso "Candiani" peraltro si sta facendo sempre più promotore d'iniziative formative post-diploma. Si pensi a quella per tecnici audio-video nella tecnologia digitale.
"Questo corso, in particolare, è finalizzato alla costituzione di una cooperativa di ex-studenti in una logica d'autoimprenditorialità.
Se sorgerà, come ci auspichiamo, la scuola fornirà ai membri di questa cooperativa un supporto tecnico iniziale che potrà perdurare il fino al momento in cui la stessa potrà e dovrà essere in grado di camminare con le sue gambe".
In collaborazione con il Centro di Formazione Enaip, invece, si svolge il corso post-diploma di restauro mentre per l'anno prossimo il Liceo Artistico pensa di dar vita a un progetto di formazione nel settore dell'allestimento degli stand fieristici.
"Spero che non sarà questa l'unica novità per il 2003/04. - indica con soddisfazione il Preside - Sono anzi convinto che potremo presto fregiarci di un nuovo primato: quello di aggiungere ai quattro indirizzi in cui adesso si suddivide il secondo triennio liceale (grafico, figurativo, disegn e architettura, catalogazione e conservazione dei beni culturali) la prima specializzazione in una scuola statale italiana nelle arti dello spettacolo: teatro, cinema, cartoon e televisione. Un settore dove il territorio può assumere un ruolo anche imprenditoriale di sicuro rilievo, come dimostra il dibattito suscitato dal recente B.A. Film Festival e l'attenzione che sta calamitando il Cartoon Forum previsto a settembre nella nostra provincia".

La scuola è presente anche sul sito:

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05/29/2003

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