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E per la tangenziale Varese fa da sé

Un viadotto di 262 metri per collegare direttamente, a Ponte di Vedano, la tangenziale di Varese con la strada che porta a Gazzada e, da qui, all'autostrada per Milano. Progettato e finanziato dalla Provincia di Varese e, in parte, dalla Regione Lombardia.

La tangenziale di Varese è una di quelle incompiute che hanno mosso il Gabibbo. Da diversi anni ormai sta in bella vista un tronco della superstrada mozzato, quello dal quale anni fa cadde in automobile e morì un giovane medico in servizio notturno, per non essersi accorto che la strada finiva nel vuoto.
A Ponte di Vedano c'è uno snodo viario dal quale transitano giornalmente circa 29.000 veicoli. Code, inquinamento, tempo perso, stress. Ora, la Provincia di Varese ha preso l'iniziativa per superare le difficoltà alla circolazione. Un'opera che avrebbe dovuto realizzare Società Pedemontana ma che, in mancanza di una data precisa sulla sua costruzione, costruirà la Provincia. E' il nuovo cavalcavia che collegherà direttamente quel tronco, monco, della tangenziale con la strada provinciale 57 che da quello snodo conduce a Gazzada Schianno e, quindi, all'autostrada Varese-Milano, e viceversa. In tal modo il traffico, compreso quello pesante, proveniente dalla Valceresio (oppure dal valico di Gaggiolo, al confine con la Svizzera) e diretto all'autostrda per Milano, e viceversa, non sarà più costretto a percorrere la rotatoria di Ponte Vedano, che continuerà a servire un traffico più locale.
L'opera consta di un viadotto di 262 m con 5 campate, 3 rotatorie e tratti in galleria per 80 m. E' stato previsto un sedime sufficiente per il successivo raddoppio dell'arteria quando la tangenziale di Varese sarà completata come opera accessoria dell'autostrda Pedemontana. In altri termini: l'attuale viadotto tiene conto del progetto Pedemontana e in qualche modo lo anticipa. E' stato anche previsto il rifacimento del ponte sull'Olona per meglio raccordarlo con la rotatoria e rendere più agevole la svolta a destra per chi, proveniente da viale Borri di Varese, si dirige verso Gazzada.
L'investimento è pari a 13 milioni 500 mila euro, finanziato dalla Provincia e, in parte, dalla Regione Lombardia. "Abbiamo moltiplicato gli investimenti in opere infrastrutturali - sottolinea il presidente della Provincia Marco Reguzzoni - riducendo la spesa corrente. Questo collegamento, che consente di aggirare la rotatoria di Ponte di Vedano, è un'opera molto utile, che gli automobilisti attendevano da anni. Eliminerà le code, farà risparmiare tempo, è quindi un contributo all'economia del territorio".
Fine lavori prevista per i primi mesi del 2008. Insieme allo snodo di Folla di Malnate, un buon contributo allo snellimento del traffico alle porte di Varese.

Cessato allarme per la "diga" sull'Olona

Nel precedente numero di Varesefocus (dicembre 2006) abbiamo riferito a proposito dei timori connessi con l'ipotizzato commissariamento del Registro Italiano Dighe, ente competente a dare l'ok definitivo alla realizzazione del terzo lotto della vasca di laminazione delle piene sul fiume Olona (la cosiddetta "diga"), un'opera attesa da 25 anni per scongiurare il pericolo di altre rovinose esondazioni del fiume che tanti danni hanno provocato a strade, ponti, abitazioni, opifici.
L'allarme, fortunatamente, è rientrato in quanto l'ente ha provveduto ad emanare la definitiva autorizzazione. Compiacimento è stato espresso dal presidente dell'Unione Industriali, Alberto Ribolla, e da Attilio Tronconi, imprenditore di Fagnano Olona che presiede la "Associazione per la tutela del fiume Olona e del suo territorio", organizzazione che raggruppa molte delle industrie rivierasche cui si deve, appunto circa 25 anni or sono, nell'inerzia allora della pubblica amministrazione, il progetto della vasca di laminazione delle piene: progetto poi fatto proprio dalle autorità competenti, il Magistrato per il Po e l'Autorità di Bacino.
Dal canto suo, il presidente della Provincia Marco Reguzzoni - al quale gli industriali hanno riconosciuto, insieme all'assessore all'ambiente Francesco Pintus e ai tecnici dell'ente provinciale, il merito di aver ottenuto il risultato grazie ad una caparbia insistenza - ha annunciato che il cantiere potrà esssere aperto nell'aprile 2007 e che i lavori dovrebbero essere completati nel giro di 18 mesi. Per la fine del 2008 sarà dunque ultimata un'opera finanziata interamente dalla Provincia per 23 milioni di euro, senza concorso da parte dello Stato, nonostante le promesse.
La diga, alta sedici metri nel punto massimo, lunga 156, sarà in grado di contenere un volume d'acqua superiore al milione e mezzo di metri cubi. Nel caso in cui l'Olona superi la portata di 36 metri cubi al secondo, scatterà l'allarme e la diga entrerà in funzione per mitigare la portata garantendo un deflusso regolare al fiume.

01/19/2007

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