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Sesto Calende torna a volare

La riqualificazioni delle aree industriali dimesse: una grande occasione per la città.

Roberto Caielli - Sindaco di Sesto CalendeVolge in positivo la situazione delle aree industriali dismesse più importanti di Sesto Calende: l'ex Idroscalo di S. Anna, oggi "Parco d'Europa", recuperato ad uso pubblico dalla società "Santanna srl" di proprietà al 50% tra Provincia di Varese e Comune di Sesto Calende; l'ex area Vetreria Avir, in fase di progettazione per un riutilizzo diverso da produttivo, già destinato a pubblico, alberghiero, residenziale e commerciale, acquistata dalla società A.B.A. di Monza del Gruppo Barassi; la Siai Marchetti tornata operativa grazie all'Agusta-Westland e al gruppo canadese Cae come centro di addestramento simulato per il volo ad elica.
La prima area rivitalizzata, l'ex Idroscalo, il "polmone verde" di S. Anna è l'avanposto più a nord del Parco del Ticino Lombardo. La storia si innesta sulle vicende della Siai Marchetti: tra gli anni '20-'30 è rampa di lancio per gli idrovolanti di produzione Siai. Il più famoso è l'S55X pilotato da Italo Balbo nelle trasvolate del 1930-31 e del '33. Verso la fine della seconda guerra mondiale, i cantieri di S. Anna furono occupati dalla X "Flottiglia Mas" che istituì una scuola di addestramento reclute e dove erano effettuate le prove delle motosiluranti per attacco veloce Mas M1 e M2, prodotte negli stabilimenti della Siai Marchetti di Sesto Calende e Vergiate. L'area, di grande pregio naturalistico, è tornata fruibile dai cittadini; un grande hangar, per ora l'unico restaurato tra i vecchi edifici, ospita mostre, convegni e attività ricreative gestite dall'associazione locale Circolo Sestese Siai Marchetti. L'intervento di recupero, appaltato dalla Provincia di Varese su progetto realizzato dal Comune di Sesto Calende, che a suo tempo aveva svolto un concorso di idee, si è concluso nel 2002, con la realizzazione del parco. L'importo dei lavori è stato per gran parte finanziato dal programma "Konver" dell'UE per la riconversione di aree ex militari, per il resto hanno provveduto Provincia, Comune e Santanna Srl.
"Il recupero del parco dell'ex Idroscalo" spiega il sindaco Robero Caielli "non è solo un risultato importante per Sesto e una nuova possibilità di apprezzare i pregi del territorio: è anche un caso esemplare di concreta e fattiva collaborazione tra Enti pubblici, il Comune e la Provincia. Il risultato raggiunto è un primo traguardo che i Sestesi attendevano da anni e consente già la piena fruibilità del "Parco d'Europa".
Differente è il recupero dell'ex area Vetreria Avir, che comporta diverse problematiche. Dal '97 (con la cessazione dell'attività e la messa in mobilità di 125 dipendenti) il Comune di Sesto ha avviato iniziative, prima per trovare un acquirente e poi per gestire il recupero dell'area. Ad acquistarla dalla proprietà americana Owens Illinois che l'aveva acquisita da Avir, è stata la società A.B.A. di Monza del Gruppo Barassi, che vanta una vasta attività nel settore edilizio in molti centri della Lombardia (a Busto Arsizio ha ristrutturato gli ex Molini Marzoli). La società ha espresso la volontà di dialogare con l'Amministrazione comunale per calare nella realtà sestese il nuovo insediamento che realizzerà nei prossimi mesi.
Nel 2003 cade il centenario di costituzione ufficiale delle Vetrerie Operaie Federate sotto forma di Cooperative. Un Gruppo di ex dipendenti Avir si sta costituendo in associazione per gestire la futura attività rivolta a conservare il patrimonio storico dell'ex vetreria. Nel progetto di ristrutturazione, è prevista la creazione di un "museo del vetro" che ricordi i 90 anni di attività di soffiatura del vetro, molto importante per la città. L'ex-Avir, è tra i casi di recupero di aree industriali dismesse, uno tra i più complessi. Il sindaco Caielli sottolinea che "l'Amministrazione è molto soddisfatta del lavoro finora fatto, frutto di un lungo e difficile confronto, attento alle attese della città e all'impegno dell'investitore privato. Il risultato rappresenta un traguardo positivo e utile per Sesto, che ne migliorerà l'immagine e aumenterà le opportunità di lavoro offrendo nuovi spazi per crescere. Il tutto nel segno della qualità ottenuta attraverso le collaborazioni di consulenze qualificate ed il costante controllo dell'informazione e della partecipazione pubblica".
Meno problematico il rilancio dell'attività della Siai Marchetti, per la quale non si sono dovuti realizzare grossi interventi edilizi. Grazie ad una variante al Piano Regolatore è stata consentita un'elevazione dei fabbricati per collocare le imponenti strutture che la nuova attività, un centro di addestramento simulato per il volo ad elica realizzato da Agusta-Westland e dal gruppo canadese CAE, richiede. La storia della Siai inizia nel 1915 quando viene costituita la "Società Idrovolanti Alta Italia" con lo scopo di costruire e vendere l'idroplano Schrek F.B.A. di tipo militare. Del consiglio di Amministrazione fanno parte Lorenzo Santoni, Luigi e Aldo Capè e Augusto Foresti. Lo stabilimento inizialmente occupa l'area dell'ex falegnameria "G. e B Capè" per poi espandersi in località S. Anna dove viene impiantato l'Idroscalo per il collaudo dei veicoli ed una scuola di pilotaggio che in 6 mesi brevetta 150 piloti. Nel '17 si inizia a progettare e costruire idrovolanti per l'esercito e la Marina.
Con la fine della guerra , la Siai riconverte la produzione nel "civile" con gli autocarri Fiat, carrozze ferroviarie, biciclette, autobus, motoscafi e altri lavori. L'arrivo di Alessandro Marchetti rilancia la Siai sia a livello di produzione civile che agonistica con decine di primati conquistati coi suoi aerei. Negli anni '50 arriva la crisi e la messa in liquidazione della società. La proprietà tuttavia prosegue a lavorare con i nuovi capitali pubblici che attraverso varie vicende portano nel '96 al passaggio della Siai Marchetti all'Aermacchi e il definitivo tramonto dell'azienda simbolo di Sesto Calende, in Via Indipendenza. Dopo anni di oblio della struttura, ipotizzata anche sede universitaria e centro commerciale, l'inatteso annuncio di ritorno all'attività industriale con la scuola per addestratori, nuova attività imprenditoriale di altissimo livello. Il Sindaco commenta positivamente la scelta della proprietà. "Nel momento in cui iniziano i lavori allo stabilimento della Siai, il Comune di Sesto non può che salutare con soddisfazione questa notizia dopo aver approvato una variante urbanistica finalizzata a favorire la realizzazione più rapida di questo progetto. Il recupero dello stabilimento sestese Siai Marchetti è un ritorno oltremodo gradito di un'attività legata alla gloriosa tradizione aeronautica. Si tratta di una valorizzazione della destinazione industriale dell'area, sia pure a fini più direzionali e formativi che direttamente produttivi, che conferma la validità della scelta compiuta a suo tempo dal PRG e soprattutto evita il problema, certamente gravoso, di pensare a possibili trasformazioni urbanistiche di un'area così grande e centrale per Sesto. Si tratta di un insediamento di elevato contenuto tecnologico oltrechè di prestigio che sicuramente - conclude il sindaco sestese - avrà ricadute positive sia sul piano occupazionale, sia sul tessuto economico cittadino".

11/20/2003

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