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Il diritto e il rovescio del tennis

Uno sport che in Italia da qualche anno regala "doppi falli" per quanto riguarda forgiatura di campioni, interesse di pubblico e visibilità sui media, ma che, nonostante questo, continua ad avere "appeal" tra gli appassionati di vecchia data e neofiti.


L'involuzione del tennis è innegabile e la causa non è una unica, ma è altrettanto vero che esistono segnali confortanti per far tornare questo sport ai vecchi fasti. Difficile quantificare i tempi, perché per il momento è stata individuata la zavorra che ha fatto perdere quota allo sport. E non solo, perché i numeri del tennis lombardo e in particolare di quello varesino (che, se si esclude Milano, tallona le realtà di Brescia e Bergamo) sono cifre importanti in termini di circoli, strutture e tesserati. La Lombardia, infatti, con 500 circoli affiliati, 1.400 campi da tennis, ai quali vanno aggiunti quelli non dichiarati alla Federazione e 23 mila tesserati, rappresenta il 15 percento del movimento nazionale. E di questa fetta, Varese dà un contributo importante con 39 circoli, 103 campi affiliati, (ai quali occorre aggiungere almeno un centinaio di strutture non affiliate), 1.600 tesserati, 630 atleti, 90 squadre di tutte le categorie e 31 tornei organizzati solo nel 2004.
"Partiamo col dire che non è solo il tennis italiano ad avere vissuto un periodo di involuzione - spiega Giancarlo Tosi, neo presidente della Fit Lombardia - A soffrire di più è quello maschile, perché a livello femminile abbiamo 9 giocatrici nei primi 100 posti al mondo. E chiaro anche che il fatto di non avere un campione di riferimento capace di catalizzare interesse e passioni è un altro dei motivi della crisi. Infine il tennis paga anche 'l'effetto Olimpiadi', ovvero molti giovani, sull'onda dei successi azzurri, sono più portati a scegliere discipline quali basket, nuoto, scherma a discapito del tennis". Ma nulla è perduto, anzi. Il patrimonio infrastrutturale è ottimo: "Ovunque c'è un campo dove poter giocare a tennis - spiega Tosi - non si può dire altrettanto per strutture idonee ad altri sport". E anche il seguito regala numeri che fanno ben sperare: "Sarà compito della Fit Lombardia riattivare una migliore collaborazione con la Federazione nazionale. Dovremo poi potenziare le scuole di avviamento tennis e - continua Tosi - lavorare sia sulla visibilità sia sull'incentivazione dell'attività agonistica giovanile". E proprio a proposito di tennis agonistico in provincia di Varese brilla la realtà del Tennis Club di Gallarate, fondato nel 1934, che ha la propria sede in largo Prinetti Castelletti, 2 e che quest'anno ha partecipato con una propria squadra ospitando 2 incontri del Campionato italiano femminile a squadre di A1, la massima serie. Una realtà che ha squadre maschile e femminili in Serie C, tutta la trafila degli Under, 35 giocatori agonisti, una Sat (scuola di avviamento tennis) con oltre 100 bambini e un Centro avviamento scuola tennis (Cast) che annovera una trentina di giovanissimi neofiti. Anche per Guido Bertelli, presidente del Tennis Club di Gallarate, la via da percorrere è quella di puntare sui giovani e far crescere insieme agli atleti una mentalità agonistica, la quale per altro non escluderebbe la pratica del tennis a livello amatoriale. "Occorre però dire che nei nostri circoli convivono entrambe le anime e a volte gli amatori non vedono di buon occhio i campi occupati da chi invece si deve allenare. I circoli stessi spesso preferiscono non puntare sull'agonismo, anche perché un giocatore di buon livello, poniamo di serie B, non è considerato nelle classifiche mondiali, per cui spesso anche chi ha ambizioni di sfondare alla fine le perde". Insomma la via è tracciata. Ora occorre dimostrare coraggio nel percorrerla fino in fondo e remando tutti nella medesima direzione: "Puntare sulle scuole - conclude Bertelli - ma anche non dimostrarsi 'gelosi' quando si ha tra le mani una promessa e far sì di indirizzarla a centri federali dove ha la possibilità di sfruttare le proprie potenzialità". Solo in questo modo il tennis italiano riuscirà a tornare a rete e mettere a segno lo smash decisivo.

01/14/2005

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