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La passione e il territorio

Due esempi di quanto questo sport sia amato sul territorio. Una delle storiche società sportive e il campione del momento, Ivan Basso.

Ivan BassoIvan Basso: prossima tappa il Tour "Duro a mollare". Così è Ivan Basso da Cassano Magnago, classe 1977, professione ciclista che, una volta in sella, difficilmente getta la spugna. Tempra d'acciaio, consapevolezza nei propri mezzi e una teoria che fa subito capire quanto sia tosto il "pane" che deve mangiare chi pedala. Questo è Basso e questa è la sua teoria: "Il ciclismo non è come il calcio dove i risultati a disposizione sono solo tre. E' una cosa diversa, per alcuni aspetti più complicata". Insomma con il corridore cassanese si può parlare dei mondiali di ciclismo che nel 2008 si disputeranno sull'asfalto varesino, ma senza volare, anzi pedalare troppo in fretta. Anche perché da qui al grande appuntamento mondiale l'atleta cassanese punta a salire sul gradino più alto del podio parigino degli Champs Elysées. Ma procediamo per tappe.
Cosa significa per un atleta aver l'opportunità di conquistare la maglia iridata davanti alla propria gente?
"Non sarà certo facile tagliare il traguardo per primo, ma posso dire che farò di tutto per arrivare all'appuntamento preparato e in grado di dare il meglio di me stesso. Premesso questo, credo che sia un momento splendido e anche magico. La carriera di un corridore professionista dura dieci o dodici anni e non a tutti capita di poter correre un mondiale nel proprio paese. Io avrò una doppia fortuna, perché non solo si correrà in Italia, ma addirittura sulle strade della mia provincia".
Tifo da stadio lungo il percorso, questo lo possiamo dare quasi scontato, ma il ciclismo…
"Ma il ciclismo non è una partita di pallone e le probabilità di successo sono più difficili da concretizzare".
E' però vero che tra tre anni potrebbe verificarsi il "fattore B", ovvero da Binda a Basso, a conferma del grande feeling tra il territorio varesino e il ciclismo.
"La nostra è una provincia amica dello sport, ma in modo particolare del ciclismo e il fatto di essere riusciti a portare qui i mondiali credo sia un grandissimo successo per tutti".
Per un Ivan Basso mondiale c'è quindi tempo. Gli obiettivi fissati prima del 2008 quali sono?
"Vincere Giro e Tour de France. Credo di avere le possibilità per centrare entrambi gli obiettivi".
Prima il Giro o prima il Tour?
"Diciamo che il mio primo obiettivo in questo momento è conquistare il Tour, che è anche la corsa che più amo".

I veterani del cross: Gruppo sportivo solbiatese
Cinquantanove anni, sessanta nel 2006, portati benissimo e nonostante nelle gambe ci sia più di mezzo secolo di storia del ciclocross europeo. Quando si parla dei mondiali di ciclismo su strada che arriveranno a Varese, non si può non ricordare chi il sapore del grande appuntamento, ma della specialità cross, l'ha solo sfiorato e mai gustato fino in fondo. Si tratta del Gruppo sportivo solbiatese, realtà fondata nel 1946 e tra le più longeve d'Italia, che ha da poco ricevuto la stella di bronzo per meriti sportivi dal Coni e legato il proprio nome al mitico appuntamento del Ciclocross dell'Epifania.
Sulla scaletta "stortignaccola", che dalla valle sale a Solbiate Olona, hanno testato i propri "garoni" campioni del cross come l'indimenticato Bernardo Rogora e il fuoriclasse Daniele Pontoni, ma anche mostri sacri dell'asfalto quali Giuseppe Saronni e Francesco Moser. E' sempre stato grande il fascino che quell'angolo di Valle Olona irradiava ad ogni giorno dell'Epifania e nonostante fosse quasi sempre infangato e qualche volta addirittura innevato come nella così detta edizione bianca: 40 centimetri di neve caduti su tutto il tracciato e buoni per trasformare l'appuntamento in leggenda. Ma con il gruppo bianco-verde guidato dal presidente Emilio Saporiti, non si pedala solo dove il fondo si fa impossibile e occorre l'istinto per seguirlo. Si viaggia anche su strada. Già, perché dall'Ernesta, bar solbiatese dove nel 1945 inizia a circolare l'idea di far nascere una società ciclistica, l'obiettivo del progetto messo sul tavolo era quello di far crescere i giovani. E se con il ciclocross sono arrivati gli allori e i riflettori di tutta Europa, sulla strada il Gs solbiatese si è invece sempre dedicato ai ragazzi appassionati di ciclismo. Anche dopo che il sipario sullo show più bello dell'Epifania è improvvisamente calato per poi rialzarsi proprio l'anno scorso, con l'ultima tappa valida per l'assegnazione del Trofeo Lombardia.

11/18/2005

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