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Momenti Liberty a Varese

Dopo la serie sui castelli, sulle rocche e sulle fortificazioni, che ha accompagnato Varesefocus lo scorso anno, per tutto il 2007 parleremo delle testimonianze più significative del periodo Liberty a Varese. Comincia dall’elegante hotel sul Colle Campigli il nuovo viaggio di Varesefocus per ricordare le espressioni presenti nella nostra provincia di questo stile così raffinato e garbatamente decorativo.


Il Liberty è uno stile che fiorisce in Europa e negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento e che interessa le arti figurative, in particolar modo l’architettura e la scultura, applicate ad un artigianato di alto livello e al nascente disegno industriale.
Il termine Liberty deriva dal nome di Arthur Liberty, proprietario di una impresa di arredamento di Londra.
È un movimento artistico corale, ritenuto dagli studiosi uno degli ultimi a diffusione internazionale: in ogni paese in cui viene adottato assume infatti denominazioni e peculiarità locali.
In Italia il Liberty è detto anche Stile floreale perché è caratterizzato da elementi decorativi di ispirazione naturale, vegetale e floreale, stilizzati in maniera raffinata e simbolica.
Il Liberty si contraddistingue per le forme armoniose e morbide, per i motivi a nastro, a nodo, a voluta, per l’uso della linea curva, del colore e dei materiali diversi, più o meno nobili, al fine di decorare oggetti e arredare edifici sia esternamente (finestre, balconi, balaustre) che internamente (mobili, vasi, lampade).
Il mondo della natura è preso a modello in tutta la sua varietà: foglie, steli, boccioli, fiori e frutti.

VARESE, PROVINCIA LIBERTY
Ai primi del Novecento, Varese e i suoi dintorni si arricchiscono di numerosi edifici in stile liberty.
Dimore private come case, palazzi e ville, e luoghi pubblici come hotel, teatri, fabbriche, cimiteri testimoniano lo stato di prosperità e di prestigio di cui godeva la nostra zona.
Un benessere favorito dallo sviluppo e dalla affermazione di numerose industrie, soprattutto a Busto Arsizio, Gallarate e Saronno, si aggiunge alla fama di Varese come luogo di villeggiatura, per la sua bellezza di verde e di acque.
A quell’epoca, infatti, Varese e provincia conoscono il primo grande sviluppo come provincia turistica, offrendo buoni mezzi di comunicazione, paesaggi meravigliosi e una ricettività di alto livello.
Vengono chiamati all’opera gli artisti e gli architetti più rappresentativi di questo stile: Giuseppe Sommaruga, uno dei massimi esponenti del Liberty italiano, progetta i complessi alberghieri del Colle Campigli e del Campo dei Fiori; Ulisse Stacchini, vincitore del concorso per il progetto della Stazione di Milano, lavora alla villa padronale dei Magnani, proprietari della Birreria Poretti. Per quest’ultima è richiesto un intervento di ammodernamento a uno studio di architettura di Stoccarda che porta a Varese un esempio della funzionalità e del decorativismo dello Jugendtstil.
Silvio Gambini, Carlo Moroni e Filippo Tenconi sono progettisti di ville, palazzine e fabbriche a Busto Arsizio e Gallarate; Alessandro Mazzucotelli, maestro del ferro battuto, abbellisce ogni particolare di case e giardini con forme e disegni armoniosi ed affascinanti, opere di profonda sensibilità plastica.
Il liberty nel nostro territorio rappresenta quindi un’esperienza artistica preziosa e significa un momento di importante progresso e sviluppo sociale, economico e culturale in cui tutta la società ha investito.

UN TURISMO D’ELITE
Con la nascita della la Società dei Grandi Alberghi Varesini, Varese diventa luogo di un turismo e di una villeggiatura lussuosi, destinati soprattutto alla borghesia e alla nobiltà milanese che amava moltissimo soggiornare nella nostra zona, ricca di montagne e di laghi.
Gli abili imprenditori dell’epoca si resero conto infatti della mancanza di alberghi di primissimo ordine in grado di attirare una ricca clientela, come del resto già avveniva nella vicina Lugano, e che si trovassero o sulla strada o nelle vicinanze della principale meta turistica della zona: il Sacro Monte di Varese.
Gli esempi più significativi di questa edilizia d’elite sono il Palace Grand Hotel, a tutt’oggi tra gli alberghi più belli della città, e il Grand Hotel Campo dei Fiori, sul monte Tre Croci, oggi dismesso.

IL PALACE GRAND HOTEL
Il Palace Grand Hotel faceva parte di un grande centro turistico collegato alla città da una funicolare, realizzata nel 1911 e che univa il Colle Campigli alla tramvia Varese-Masnago.
Il complesso, di ampio respiro urbanistico e architettonico, era costituito dall’albergo, da un ristorante, da un teatro e da sale da gioco (d’azzardo e tiro al piattello) riunite in un Kursaal.
Il Kursaal è costruito tra il 1906 e il 1910 su progetto dell’ingegnere Gaetano Moretti; nel 1911 a Giuseppe Sommaruga viene affidata la realizzazione del Teatro e del Palace Grand Hotel: quest’ultimo era il cuore di tutto l’insieme ed è l’unica costruzione che si è conservata ed ha mantenuto la sua funzione sino ai giorni nostri.
Il Kursaal e il Teatro furono infatti bombardati e demoliti durante la Seconda Guerra Mondiale; dalle immagini che rimangono il Kursaal aveva una struttura a sistema centrale che ricordava le forme delle stazioni termali e balneari più famose dell’epoca, mentre il Teatro, che poteva contenere fino a 1000 spettatori, era un semplice e compatto edificio in cemento armato.
Il Palace Grand Hotel ha una pianta rettangolare e si mostra come un imponente parallelepipedo con una torretta a cupola nell’angolo sud ovest. Sommaruga lo rese particolare perché diede soluzioni diverse ai quattro prospetti, differenziati nell’utilizzo e nelle forme delle finestre, fece uso di vari materiali e si ispirò al mondo classico e, al tempo stesso, moderno. Introdusse al pianterreno una loggia belvedere che si apriva dalla parte del lago di Varese, scandita da colonne con basi e capitelli molto originali; degna di nota è la Kolonnade, una rotonda che collegava la hall dell’albergo alla stazione della funicolare e permetteva agli ospiti di godere di un vasto panorama. L’architetto curò in modo particolareggiato ogni elemento decorativo sia all’esterno che all’interno dell’edificio. L’uso raffinato dei ferri battuti si trova nella pensilina dell’ingresso principale, nei parapetti della Kolonnade, nelle ringhiere e nei balconcini delle camere. All’interno, lo scalone principale e gli stucchi presenti nella sala da pranzo meritano una particolare attenzione.

Per saperne di più...

Per chi volesse conoscere meglio l’argomento, ecco un elenco di libri interessanti sul periodo liberty a Varese e provincia.
Immagini relative copertine
  • GIAN FRANCO FERRARIO, Varese, trionfo del Liberty. Viaggio nell’arte del primo Novecento nella provincia di Varese, Varese 2003
  • AA.VV., Varese, provincia Liberty. Itinerari tra natura, arte e impresa, a cura di Paolo Zanzi, Varese 2003
  • GIAN FRANCO FERRARIO, Busto Arsizio. Emozioni Liberty, Varese 2002
  • AA.VV., Varese, provincia Liberty, Varese 2000
Info e servizi Palace Grand Hotel

Il Palace Grand Hotel si trova a
Varese in Via L. Manara 11.
Telefono 0332. 327100; fax 0332.312870;

L’albergo è dotato di un grande parco e di sale convegni dove è possibile ospitare aziende per corsi, meetings e riunioni; inoltre la struttura è la cornice ideale per organizzare ricevimenti di nozze e banchetti grazie ad un servizio ristorazione curato
e raffinato.
Servizi: eliporto privato, campi da tennis, centro fitness.

01/19/2007

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