Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Viaggiando al di qua e al di là del confine

L'Arcisate-Stabio, ma non solo… Gran parte dei progetti per i nuovi collegamenti italo-svizzeri toccano il Varesotto. A Stabio, però, un referendum dice no al raccordo autostradale che, forse, si farà.

L'anno tanto atteso è il 2007: entro quella data, infatti, i primi treni dovrebbero scorrere lungo l'Arcisate-Stabio e sarà pronta una delle due grandi trasversali ferroviarie alpine, quella sotto il Lötschberg-Sempione. Per la nuova direttrice del Gottardo - i cui lavori avanzano a passi veloci così da realizzare in tempi utili la galleria di base, lunga ben 57 chilometri - dovremo attendere, invece, sino al 2012 e l'intera linea svizzera d'attraversamento rapido "Alptransit" non sarà pronta prima del 2020. Entro cinque anni, comunque, si verificherà già un primo e significativo decongestionamento - lo hanno detto gli esperti durante un convegno organizzato nelle scorse settimane a Locarno dal Dipartimento del Territorio del Canton Ticino - delle strade transfrontaliere lungo il confine fra la Confederazione Elvetica e le province di Como e Varese. Strade finalmente liberate dai volumi di traffico dirottati su treno attraverso il Canton Vallese.
Del resto, che sia la nostra area quella maggiormente interessata dai flussi di merci e persone lungo il percorso Nord-Sud è una scelta dettata, oltre che dalla geografia, anche dalla storia: basti pensare alla decisione che nel tardo Ottocento, tracciando la ferrovia lungo la sponda lombarda del lago Maggiore, ha permesso lo sviluppo economico di gran parte del Luinese. E ancora, quando nel 1989 Varese e la sua Provincia si schierarono decisamente a favore di un secondo traforo del Gottardo contro chi puntava, al contrario, sul passaggio sotto lo Spluga. Adesso, però, occorre attrezzarci, pena il rischio di nuovo isolamento, anche sul versante dei collegamenti con gli assi principali. E' il caso dell'intervento - già previsto nel protocollo d'intesa italo-svizzero siglato il 19 febbraio del 2001 - sulla linea fra Bellinzona e Novara passando attraverso Luino, che verrà destinata al transito quasi esclusivo delle merci, ipotizzando il transito di circa 150 treni al giorno. Ed è il caso, soprattutto, della già citata Arcisate-Stabio. Un collegamento di cui s'iniziò a parlare nel 1993, su sollecitazione dell'Unione Industriali della Provincia di Varese, e del quale si è finalmente arrivati a definire i tracciati fra cui scegliere quello definitivo: tre ipotesi illustrate a tutti gli enti interessati lo scorso 27 marzo a Varese.
La strada ferrata più fattibile prevede un percorso di sei chilometri con l'innesto sull'attuale linea Varese-Porto Ceresio nelle vicinanze della frazione arcisatese di Brenno Useria, precisamente nei pressi della località Luscino-Baranzello. Partendo da qui verrebbero realizzati dapprima un viadotto e quindi una galleria di quasi un chilometro per raggiungere Giaggiolo, dove nascerebbe una stazione, entrando così in Svizzera e arrivando a Stabio. L'investimento di 125 milioni di euro previsto per questa tratta - che, com'è noto, dovrà successivamente allungarsi a Malpensa - permetterà così d'avvicinare l'aeroporto all'alto Varesotto in primo luogo e poi a Lugano, dove giungerà l'Alta Velocità elvetica.
"Non sarà questo l'unico beneficio: consentirà altresì di accostare, all'altezza di Gallarate, la linea internazionale del Sempione a quella del Gottardo" spiega l'architetto Benedetto Antonini, il tecnico che per il Canton Ticino sta disegnando le infrastrutture per favorire la migliore accessibilità fra le località dell'area insubrica, aggiungendo che "…un altro grande vantaggio arriverà a chi deve raggiungere Como da Varese e viceversa".
Oggi si devono perdere almeno un'ora e venti minuti per una trentina di chilometri. E domani?
"La nuova tratta Arcisate-Stabio, mettendo queste due città in collegamento non solo con Lugano ma anche fra di loro, attraverso l'antica rotta di Mendrisio, ridurrà i tempi a non più di venti minuti!".

Raccordo stradale: Stabio dice "ni"

Per gli elettori di Stabio, i quattro chilometri del raccordo stradale tra Stabio e la dogana di Gaggiolo non si devono costruire.
E' questo il risultato del referendum cui il progetto è stato sottoposto nella località ticinese. Un referendum che, in verità, ha avuto valore solo consultivo: il Municipio ha, infatti, deciso di demandare la decisione al governo cantonale. Via libera, invece, all'altra iniziativa in esame: la linea ferroviaria per la Malpensa attraverso Arcisate.

05/09/2002

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa