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Una provincia a 30 Km all'ora

E' questo il tempo che mediamente si impiega per percorrere le strade che attraversano la provincia di Varese. Una pesante tara per un territorio dove i trasporti di persone e di merci sono al centro dell'economia.


La Milano-Laghi, che inferno! Lo sanno bene i pendolari che ogni giorno, dal Varesotto e dall'Alto-Milanese si recano nella metropoli lombarda per lavorare o studiare. Lo sanno anche i tanti viaggiatori che da Milano devono raggiungere Malpensa per imbarcarsi su un aereo. Lo attestano, più di ogni altro argomento, le statistiche degli incidenti stradali. Quattordici morti per incidente automobilistico in un anno danno la misura del livello di intasamento di una autostrada che era già sovraffollata prima dell'apertura di Malpensa 2000 e che dopo, nonostante la realizzazione della terza corsia, è rimasta tale e quale.
Ma i tempi biblici di percorrenza, dovuti ai numerosi incidenti e ai continui "stop and go" provocati dall'eccessivo numero dei veicoli circolanti, sono una spiacevole esperienza che gli abitanti del Varesotto sono costretti a fare non solo quando si mettono in autostrada, ma anche quando viaggiano sulla rete stradale che attraversa, da nord a sud, da est a ovest, la loro provincia. Che si tratti di arterie statali, provinciali o comunali, l'intasamento è all'ordine del giorno, in qualunque momento della giornata, salvo le ore notturne. Quando poi si tratta di attraversare un centro abitato, i tempi si dilatano a dismisura perché anche quelle che, un tempo, furono pensate come circonvallazioni (là dove esistono), sono ormai divenute semplicemente strade periferiche che vengono chiamate così solo perché distano dai centri storici, ma non per questo sono meno costellate di insediamenti.
Abbiamo fatto alcuni percorsi in autovettura, in diverse fasce orarie. Il risultato è sconfortante. Quella di Varese, la quarta provincia italiana per reddito prodotto nell'industria e nell'artigianato di produzione, è una provincia che viaggia mediamente a 30 km all'ora. E si badi bene che questo dato, ottenuto facendo la media delle velocità riscontrate sui percorsi fatti, tiene conto di alcune percorrenze autostradali, per coprire ad esempio le tratte Varese-Gallarate o Varese-Busto Arsizio. Senza l'incidenza dei tratti autostradali, il dato sarebbe sicuramente ancora peggiore. In ogni caso, si tratta di un tempo davvero eccessivo per un territorio nel quale la predominante economia produttiva richiede per sua natura un intenso scambio di beni, una circolazione di semilavorati che, in un contesto tipicamente distrettuale come quello varesino, devono essere trasportati frequentemente e velocemente da un luogo di produzione all'altro e dove anche la mobilità delle persone, oltre che delle merci, è parte integrante di questa economia. Calcolare i costi prodotti dai ritardi nei trasporti è operazione tutt'altro che agevole, ma non è difficile immaginare, considerando la grande quantità delle operazioni di trasporto che vengono quotidianamente effettuate lungo le nostre strade, che, seppure con larga approssimazione, si possano calcolare in diversi milioni di euro ogni anno. Un danno che chi lavora con tanto impegno, ad ogni livello, nelle imprese del Varesotto, sforzandosi con ogni mezzo di mantenere competitive le aziende e i loro prodotti, non merita davvero.
Da Laveno a Varese occorrono 45 minuti per 25 km di percorrenza, 5 dei quali solo per coprire la tratta Schiranna-Varese, per la quale occorre un buon quarto d'ora.
Raggiungere Varese da Luino richiede 50 minuti: i km sono 31, di cui 6 per andare dalle porte della città fino al centro (quasi 20 minuti). Si può guadagnare qualche minuto (a fronte di un solo km risparmiato) se, anziché passare dalla Valganna, si valica il Brinzio. Ma restano i 20 minuti necessari per raggiungere il centro.
Se si vuole raggiungere il capoluogo provinciale provenendo da Sesto Calende e passando da Vergiate, Azzate, Buguggiate, per 22 km si impiegano 40 minuti, di cui 15 solo per percorrere gli ultimi 2 km scarsi per entrare in centro città.
Da Busto Arsizio si raggiunge Varese in 40-45 minuti percorrendo 30 km, la più parte in autostrada. Poi, da dove finisce l'autostrada al centro cittadino si impiegano 20 minuti. Lo stesso dicasi per chi parte da Gallarate (20 km): anche in questo caso, il tempo di percorrenza, circa 35 minuti, può essere suddiviso virtualmente in quattro parti. La prima per il percorso autostradale, le altre tre per entare in città, a dimostrazione di quanto pesi l'assenza di una tangenziale intorno a quello che è ormai rimasto l'unico capoluogo provinciale, in tutta la Lombardia, ancora privo di una arteria di così grande importanza.
Ed ecco altre indicazioni sintetiche lungo un itinerario che, partendo da Gallarate, porta a Saronno per risalire poi a Varese.
Gallarate (largo Buffoni)-Busto Arsizio (piazza S. Michele): 10 km, 23 minuti. Busto Arsizio (piazza S. Michele)-Castellanza-Legnano (incrocio Supermercato Esselunga): 6 km, 20 minuti. Legnano (Supermercato Esselunga)-Saronno (Rotonda): 9 km, 20 minuti. Saronno (Rotonda)-Tradate (Supermercati Brianzoli): 13 km, 25 minuti. Tradate (Supermercati Brianzoli)-piana di Lozza: 9 km, 15 minuti. Piana di Lozza-Varese (piazza Repubblica): 6 km, 15 minuti.
Un ultimo esempio, e neppure dei peggiori. Gallarate-Verghera-Samarate-San Macario, praticamente un unico agglomerato urbano: 5 km, 10 minuti. La media è di 30 km all'ora, ben al di sotto del limite massimo di velocità consentito nei centri abitati. E qualcuno prende pure la multa. Ma è ancor più interessante notare che nel 1935 l'orario della tramvia indicava, per la medesima percorrenza, 15 minuti. Dopo quasi settant'anni, non abbiamo migliorato granché.
Dalla rete stradale a quella ferroviaria, le cose non cambiano di molto. Nelle fasce orarie più frequentate dai pendolari i treni sono sovraffollati e i ritardi, non solo quelli dovuti a inconvenienti tecnici alla linea o ai convogli, si ripetono con una certa frequenza. Circa i tempi di percorrenza, poi, lasciamo giudicare i lettori limitandoci a riferire un veloce confronto tra gli orari attuali e quelli di un secolo fa, pubblicati nella raccolta di volumi di Francesco Ogliari "Quando una gita costava due soldi" (Cavallotti Editori - Milano).
Ferrovie dello Stato. Da un orario di inizi '900 risulta che per andare da Varese a Milano con un treno accelerato (che ferma cioè in tutte le stazioni) occorreva 1 ora e 34 minuti. L'orario attuale delle Ferrovie statali indica 1 ora e 14 minuti. Dopo un secolo, 20 minuti di tempo risparmiato. Altra tratta: Varese-Porto Ceresio: 24 minuti allora, 19 minuti adesso.
Ferrovie Nord Milano. Il confronto in questo caso è con un orario ancora più vecchio, risalente al 1888. Da Laveno a Varese si impiegavano 55 minuti, oggi ne occorrono 34. Da Varese a Saronno, 1 ora e 15 minuti contro i 41 minuti attuali. Da Saronno a Milano, 41 minuti contro i 25 di oggi.
Viene spontaneo domandarsi se il progresso tecnologico non abbia potuto consentire miglioramenti più consistenti. Ma, si sa, fino a non molti anni or sono erano in esercizio vecchie carrozze ferroviarie che ricordavano addirittura quelle dei film del far west, quelle carrozze con tanti sportelli sulle fiancate e con i radiatori dell'impianto di riscaldamento che arroventavano i soprastanti sedili in legno. Insopportabili.
Per chiudere con una nota positiva, dopo quelle dolenti, si deve ricordare quanto sta facendo la Provincia, con un forte impegno personale del Presidente Massimo Ferrario e dell'Assessore alla Viabilità Modesto Verderio, per cercare di migliorare la situazione seppure nei limite delle proprie attribuzioni e risorse (si veda in proposito l'intervista a Massimo Ferrario). Altrettanto confortante è poi l'interessamento dei Parlamentari locali. Un esempio recente: grazie ad un emendamento presentato
alla Finanziaria 2002, primo firmatario il Senatore varesino Luigi Perruzzotti, è stato previsto l'accantonamento di 6 milioni di euro, circa 12 miliardi di lire, per realizzare un sottopasso della linea ferroviaria Gallarate-Luino, lungo la strada provinciale n. 17, all'altezza di Mornago. Lo stesso dicasi per l'attività - peraltro iniziata da poco - del varesino Giuseppe Bonomi, entrato a far parte della task-force che dirige l'ANAS. Un primo risultato per il Varesotto? Lo sblocco dei lavori per il completamento dello snodo Cinque Ponti alle porte di Busto Arsizio (si veda in proposito l'intervista a Giuseppe Bonomi).

02/15/2002

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