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Castellanza e Busto Arsizio, una svolta nelle ferrovie

Dopo il sì estivo della Conferenza dei Servizi, a primavera 2002 il via ai lavori per il progetto che prevede l'interramento delle ferrovie a Castellanza e il raccordo delle Nord alle Ferrovie dello Stato.

E' un segnale positivo per il futuro quello che nel corso dell'estate ha lanciato a Roma la Conferenza dei Servizi con la partecipazione di tutti gli enti (sono ben venticinque) coinvolti nel progetto del grande snodo ferroviario di Busto Arsizio/Castellanza.
Dopo tanto dibattere, qualche polemica di troppo e, in particolare, dopo tanti rinvii, è stata finalmente raggiunta un'intesa complessiva rispetto a un sistema infrastrutturale di grande rilievo per lo sviluppo dell'Alto Milanese: un'area che deve saper trarre il massimo vantaggio - anziché subirne solo le conseguenze in termini di costi ambientali - dalla presenza a pochi chilometri del più grande scalo aeroportuale dell'Europa centro meridionale.
L'anno prossimo - future sorprese negative permettendo - è prevista l'apertura dei cantieri per il tunnel di Castellanza (la linea sarà a doppio binario e i treni saliranno da 90 a 200 al giorno), per la stazione in condominio fra quella città e Busto Arsizio, per la metropolitana di collegamento delle diverse stazioni e, infine, per il ripristino del raccordo bustese tra le linee delle Ferrovie dello Stato e delle Nord.
Passaggi cruciali per costruire una rete di binari in grado d'inserire gli abitanti e le imprese di quest'area nel grande gioco dei collegamenti ferroviari fra Milano e Malpensa e, poi, tramite la futura "bretella" Arcisate-Stabio, verso la Svizzera e l'Alta Velocità Europea che giungerà a Lugano.
Quando, però, il progetto, che per ora è nel libro dei sogni, si tradurrà in un'opera realmente a disposizione dei cittadini?
"Nell'ottobre 2000 proprio all'ingresso del Municipio - risponde il Sindaco di Castellanza, Livio Frigoli - abbiamo posto un grande cartellone con l'indicazione delle tappe programmate di questo progetto.
Per il momento, dopo il sì della Conferenza dei Servizi, stiamo rispettando in pieno quella tempistica.
Questo vuol dire che i lavori - inizio primavera 2002 e durata 36 mesi - dovrebbero terminare entro il 2005. Nel corso dell'anno successivo, poi, vedremo scorrere il tram-treno di superficie che collegherà Castellanza al centro di Busto".
C'è, in verità, il problema di come realizzare l'opera in condizioni di minor disagio possibile per i cittadini delle abitazioni vicine alle zone d'intervento.
"Per quanto riguarda il progetto della stazione in comune con Castellanza - spiega Gianfranco Tosi, primo cittadino di Busto Arsizio - il problema è piuttosto limitato perché i lavori si svolgeranno per lo più lungo la linea ferroviaria, distante dalle aree abitate".
Il progetto di ripristino, sempre in territorio bustese, del raccordo tra le linee delle Ferrovie dello Stato e delle Nord, invece, è totalmente a carico delle FS "… ma anche qui - continua Tosi - abbiamo già definito con le stesse Ferrovie dello Stato una programmazione dei lavori a tranche, così da disturbare il meno possibile i cittadini".
A Castellanza, poi, è già stato completato il sottopasso di viale Italia "…e questo - riprende il sindaco Frigoli - sta permettendo di contenere i disagi alla circolazione sia all'interno della città, sia nell'intera Valle Olona".
I lavori per la galleria, inoltre, verranno eseguiti in modo che in superficie la situazione non cambi affatto e i treni continueranno a circolare proprio come oggi: "Certo, qualche disagio ci sarà, ma sicuramente meno di quelli che sarebbero stati prodotti da altre soluzioni, per esempio il raso".
Intanto, c'è la piena disponibilità all'utilizzo di un finanziamento di 250 miliardi per l'assegnazione degli appalti.
Soldi destinati alla realizzazione di un progetto che prese spunto proprio dall'esigenza - espressa ormai parecchi anni fa dall'amministrazione comunale castellanzese - di un tunnel dove far correre locomotori e carrozze del Malpensa Express per abbattere le conseguenze in termini di caos viabilistico e di inquinamento acustico causate dalla presenza di questa linea ferroviaria con i suoi binari a raso.
E' dal progetto originario della galleria di quattro chilometri sotto il fiume Olona che prese spunto l'idea di una stazione in comune fra Busto e Castellanza, da realizzarsi nel punto in cui Ferrovie dello Stato e Nord s'intersecano, poco lontano dal sovrappasso di via del Roccolo recentemente costruito. Un'ipotesi che, oltretutto, consentirà ai passeggeri da e per Malpensa di cambiare convoglio passando dalle Nord allo Stato e viceversa.
Per collegare questo nuovo centro ferroviario d'interscambio con le attuali stazioni delle Nord, a Castellanza, e delle Ferrovie dello Stato, a Busto Arsizio, entrerà in gioco il cosiddetto tram-treno: una metropolitana di superficie che percorrerà la tratta fra le due città collegandone anche diversi punti nevralgici.
Parallelamente all'avvio dei lavori per tunnel, tram-treno e nuova stazione d'interscambio - tutte infrastrutture finanziate con quei 250 miliardi cui s'è accennato in precedenza - a Busto Arsizio partirà anche l'intervento di recupero del raccordo fra le linee dello Stato e delle Nord.
Un altro progetto di grande rilievo: poche centinaia di metri per mettere in collegamento la linea del Sempione (Milano-Gallarate-Domodossola e, poi, più su fino a Parigi) di nuovo con l'aeroporto di Malpensa. I treni, soprattutto quelli merci per Cargo City, potranno così raggiungere direttamente l'aeroporto della brughiera.
L'intervento, per il quale ci sono già a disposizione dieci miliardi, appare, peraltro, complesso da realizzarsi. Bisognerà convivere con le abitazioni nel frattempo cresciute lungo il raccordo rimasto per anni inutilizzato e con i problemi posti alla viabilità ordinaria dall'opera di ristrutturazione: lo stesso sovrappasso di via del Roccolo andrà modificato.
I vantaggi sul piano delle prospettive di sviluppo socio-economico del territorio appaiono consistenti.
Un'occasione importante per tutto l'Alto Milanese.

09/13/2001

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