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Canguri sul lago

Nelle notte magiche dell'estate italiana, non dormiva lo sport varesino tra allenamenti, competizioni e progetti per il futuro. Un futuro che vede l'avvento di una Varese Mondiale, teatro di eventi di altissimo livello.


Obiettivo i Mondiali di Canottaggio 2010-2011
Dopo la soddisfazione di ospitare i Mondiali di Ciclismo 2008, lo sport di casa nostra ci riprova candidandosi ad accogliere un'edizione dei Mondiali di Canottaggio, forse per il 2010-2011. Una candidatura fortemente voluta dalla Provincia e dalle 14 società canottieri (Arolo, Caldé, Cerro, Angera, Ispra, Laveno, Renese, Corgeno, Gavirate, Germignaga, Luino, Monate, Porto Ceresio e Varese) che hanno aderito al comitato promotore, dando vita ad una commissione di lavoro, con la partecipazione del Coni, per lanciare il territorio come ideale per la manifestazione. Facile intuire le ricadute positive sportive, oltre che d'immagine ed economiche. Ma i lavori sono all'inizio.
A favore della candidatura un dato di fatto: non si tratta di cominciare da zero per promuovere il canottaggio, ma di consolidare basi esistenti.
Varese vanta una tradizione remiera di lunga data: basti pensare che una delle storiche società, la Canottieri Varese, nel 2007 festeggerà l'80esimo anniversario. Il lago ha formato campioni internazionali: uno per tutti, Elia Luini, gaviratese, ora in forza all'Aniene Roma, che quest'estate ha ottenuto il secondo posto ai mondiali nel doppio pesi leggeri con Marcello Miani. Senza dimenticare, sempre a Eton, le soddisfazioni d'oro dell'otto pesi leggeri, con i gaviratesi Jiri Vlcek e Andrea Lenzi, e quelle d'argento dell'otto senior con Pierpaolo Frattini, varesino ora Aniene.
Il territorio ospita già manifestazioni di prestigio. A settembre a Corgeno si sono svolti i Campionati italiani di sedile fisso, mentre, nel solo mese di luglio, a Gavirate i Campionati italiani giovanili e alla Schiranna il XVII Festival dei giovani. Quest'ultimo, per Mauro Morello presidente della Canottieri Varese è stato "importante per la presenza degli osservatori internazionali venuti a valutare le capacità organizzative in vista della Coupe Europeèn de la Jeunesse del 2007, oltre ad aver rappresentato il primo tentativo di allestire un villaggio sportivo". Non sfugge, l'opportunità della Coupe, dedicata agli under 18 di 12 paesi d'Europa: un banco di prova per i Mondiali, che accenderà i riflettori "internazionali".
L'Assessore al Marketing del Territorio, Giangiacomo Longoni, sottolinea come queste manifestazioni, permettendo agli ospiti di "toccare con mano" le bellezze della provincia e la qualità dell'organizzazione siano "tappe intermedie perché il territorio sia riconosciuto adatto ad ospitare i Mondiali". "L'attenzione della Provincia è tanta" aggiunge. "Il canottaggio è uno sport peculiare del territorio che forma i giovani: investire nel canottaggio significa investire nel sociale."
Non solo un investimento sportivo e sociale, ma anche economico. Lo sintetizza il sindaco del capoluogo Attilio Fontana: "Un grande evento è sempre un palcoscenico su cui è utile salire. Bisogna evidenziare come il nostro bacino sia tra i più favorevoli al mondo. Si tratta di un'opportunità da sfruttare anche per altre iniziative, per richiamare atleti dall'estero e dare input al turismo sportivo, risorsa per il territorio".
La volontà di portare a Varese i Mondiali c'è e, al di là del comprensibile agonismo, mette tutti d'accordo. Il presidente della Canottieri Gavirate, Francesco Pomati, batte sulla necessità per le società canottieri di collaborare: "E' un'idea intrigante: bisogna che tutti ci credano. La provincia dei sette laghi ne trarrebbe senz'altro vantaggio".
Tuttavia c'è da lavorare: una competizione di così largo richiamo esige spazi idonei ad accogliere migliaia tra atleti e squadre, familiari, tifosi e curiosi.
"L'idea è buona e condivisibile" dichiara il presidente del Coni varesino Fausto Origlio "sul territorio c'è fermento, ma non bisogna nascondere le oggettive difficoltà: la Federazione internazionale pone condizioni pregiudiziali di natura strutturale rigide, ad esempio in termini di spazio. Senza dimenticare poi la questione della ricettività. Inoltre, c'è il problema dell'idroscalo qui a due passi. La selezione è dura: ci sarà da lavorare. Al di là dei Mondiali, però, bisogna valorizzare la provincia nello scenario delle manifestazioni internazionali e, per questo, occorre la collaborazione di tutti."
Anche il campione Elia Luini è perplesso "Il lago è ottimo per le competizioni, è grande, piatto e tranquillo ma, per quanto riguarda la possibilità per il pubblico di assistere alle gare, offre poco". In fondo, però, ci spera: "Si può sempre ovviare con strutture adeguate". Così anche Morello: "Si tratta di un evento impegnativo ma anche di un modo per rilanciare Varese".

Qui si allena il canottaggio internazionale
Non sono solo le manifestazioni a richiamare l'attenzione degli stranieri: da anni il territorio, e il lago di Varese in particolare, è meta degli allenamenti di atleti di alto livello, dal nord Europa e persino dal Giappone.
A Varese la nazionale inglese di canottaggio trascorre periodi di allenamento due volte l'anno.
Anche le nazionali australiane di diverse discipline sono affezionate alle nostre zone e i canottieri si allenano a Gavirate da 10 anni. Ad agosto circa 50 atleti si sono preparati qui prima di volare in Gran Bretagna per le competizioni mondiali.
Una presenza che si aggiunge a quella di altre nazionali australiane (dal ciclismo all'atletica, dalla pallavolo al beach-volley) che hanno scelto questa provincia per molti fattori: la possibilità di praticare diversi sport per la varietà di strutture e ambienti, la bellezza naturalistica, la posizione strategica e la vicinanza di Malpensa. Per quanto riguarda il canottaggio, poi, il lago di Varese è particolarmente calmo, adatto alle prove agonistiche.
Una scelta che inorgoglisce chi si è adoperato per favorire le relazioni con gli stranieri. "Un gemellaggio tra la provincia e un intero paese non può che portarci benefici." sottolinea Longoni. "Dal punto di vista tecnico, il confronto con atleti che in molte discipline, come ad esempio il tiro con l'arco, sono i migliori, è fondamentale." Anche i nostri ragazzi sono soddisfatti "perchè" - racconta il presidente della Canottieri gaviratese "si possono misurare con la preparazione degli stranieri, ma anche con una cultura diversa. Un caso molto positivo di... internazionalizzazione".
La presenza dei canguri è già costante, ma dovrebbe diventarlo ancora di più in base ad un accordo tra Provincia e Australian Sports Commission (il "Coni" australiano), per la realizzazione a Gavirate di un "hub" per ospitare gli australiani. Secondo gli accordi, il centro dovrebbe sorgere a un passo dalla Canottieri, al posto del vecchio liceo al Lido, in tempo per la preparazione di Londra 2012: una struttura polifunzionale con spazi per la medicina sportiva e la ricerca scientifica di eccellenza. L'intento dei "canguri" sarebbe di concentrare le attività prima svolte in diverse parti d'Europa in un'unica base logistica per le nazionali di vari sport. Lo stesso ministro per lo Sport australiano, Rod Kemp, in visita a Varese a febbraio, aveva dichiarato: "Siamo convinti di aver fatto una buona scelta investendo in questi luoghi". Soddisfazione condivisa dal presidente della Provincia Marco Reguzzoni, che in quell'occasione sottolineava: "E' una grande opportunità. Ogni anno l'hub ospiterà più di un migliaio di atleti con un entourage che triplicherà il numero di presenze e un'evidente ricaduta positiva su tutto l'indotto ricettivo e sulle società che gestiscono le varie strutture sportive".
Si tratterebbe, sembra, di una grande occasione per lo sport e per il territorio. Il condizionale è, tuttavia, d'obbligo a causa di un "esposto" presentato quest'estate alla Corte dei Conti dai consiglieri d'opposizione di Gavirate in relazione al progetto: un fatto che, se non frena certo gli entusiasmi di Provincia e Comune, potrebbe ostacolare i lavori. Lo stesso sindaco di Gavirate, Felice Paronelli, tuttavia, conferma: "La nostra amministrazione continua a credere in questo progetto come un'occasione che può solo portare benefici al territorio. Un'opinione condivisa, visto che altri Comuni si sono fatti avanti per ospitare gli australiani".

09/22/2006

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