Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

E adesso sono al Governo

Come già nel '96, è il centrodestra a esprimere i dieci parlamentari nei collegi uninominali del Varesotto. Questa volta, però, siedono sui banchi della maggioranza. Le attese dell'economia e della società civile.


La tornata elettorale era stata trasformata in un vero e proprio referendum sulla sua figura.
Ebbene, l'indicazione dei cittadini non avrebbe potuto essere più chiara: Silvio Berlusconi ha ricevuto dagli italiani il mandato a governare il nostro Paese per i prossimi cinque anni.
Un risultato che - al di là di ogni valutazione politica sulla bontà o meno dei programmi proposti dalle varie coalizioni - presenta almeno un pregio: quello di aver permesso alla formazione che ha vinto le elezioni di poter contare su di un'ampia maggioranza di parlamentari.

Un voto di conferma
La provincia di Varese nella sua espressione di voto si è allineata al dato nazionale: il centrodestra ha prevalso in tutti i dieci collegi uninominali (tre per il Senato e sette per la Camera) in cui è suddivisa, oltre che nella votazione per la quota proporzionale alla Camera.
Il voto è apparso all'insegna della conferma. Ben sei fra senatori e deputati hanno mantenuto, infatti, il proprio seggio: si tratta di Antonio Tomassini (Senato-Busto Arsizio), Luigi Peruzzotti (Senato-Gallarate), Piero Pellicini (Senato-Varese) oltre a Giovanna Bianchi (Camera-Gallarate), Giancarlo Giorgetti (Camera-Gavirate/Sesto Calende) e Dario Galli (Camera-Tradate).
Non solo, perché anche Luca Volontè (Camera-Saronno) e Roberto Maroni (Camera-Varese) si sono confermati nel ruolo di deputati, benché con una variazione rispetto al 1996, quando avevano conquistato il seggio in quota proporzionale.
In definitiva, il 13 maggio scorso dalle urne del Varesotto sono usciti soltanto due nomi del tutto nuovi: quelli di Giuseppe Cossiga (Camera-Luino) e di Marco Airaghi (Camera-Saronno).
Al numero complessivo dei seggi varesini a Roma, bisogna aggiungere quelli conquistati al di fuori del territorio provinciale da due esponenti politici della nostra zona come Umberto Bossi (Camera-Milano) e Graziano Maffioli (Senato-Cantù).
Nessun parlamentare aggiuntivo è venuto, invece, dalle schede per la quota proporzionale alla Camera e dal riparto a livello regionale dei voti fra i "migliori secondi" al Senato.

Marketing territoriale
Il mondo della politica varesina, dunque, per i cinque anni della prossima legislatura potrà contare a Roma su dodici propri esponenti. E tutti appartenenti alla coalizione di Governo.
E' questo un passaggio importante: per un parlamentare, infatti, non è di poco conto essere dentro o fuori dalla stanza dei bottoni. Pur rispettando il principio costituzionale del "non vincolo di mandato", per un deputato o senatore appartenere alla maggioranza significa poter influire su scelte in grado d'indirizzare lo sviluppo complessivo di un territorio piuttosto che di un altro.
Ecco perché occorre che i nuovi parlamentari facciano "squadra" per far contare di più i nostri cittadini e le nostre aziende a livello nazionale.
Varesefocus lo ha già scritto: abbiamo necessità di senatori e deputati che - seppur nella salvaguardia degli interessi generali del Paese o, meglio, dell'Europa - si dedichino anche a tutelare i legittimi interessi dell'area d'appartenenza, avviando un concreto ed efficace processo di marketing territoriale.
La nostra provincia ha bisogno di parlamentari che sappiano compattarsi nel fare lobby territoriale. Certo, nel rispetto dell'etica e con la massima trasparenza, ma anche con la necessaria professionalità e determinazione.

Del resto, le angustie e le difficoltà del Varesotto sono sotto gli occhi di tutti. Spesso anche a causa della scarsa attenzione che nel passato - recente o lontano - è stata riservata a quest'area di confine da chi avrebbe dovuto rappresentarne gli interessi a livello governativo.

La lista della spesa è lunga. C'è la necessità di un nuovo sistema dei trasporti (sia viabilistico che ferroviario) per reinserire la nostra provincia nei circuiti produttivi europei all'avanguardia, così come l'esigenza di far fruttare al meglio la presenza di Malpensa, riducendone al minimo le conseguenze ambientali. Ma servono pure un progetto di rilancio per il Luinese e tutto il Verbano, il rafforzamento del sistema formativo e un'attenzione particolare verso i servizi sociosanitari.
Il livello di benessere raggiunto dal Varesotto non può essere considerato una conquista acquisita per sempre. Anzi, oggi più che mai la competitività si misura anche a livello territoriale. Se altre aree diventano più appetibili della nostra - magari perché dispongono gli migliori infrastrutture -, i flussi di sviluppo inevitabilmente vengono attratti verso di loro.

Il mondo dell'economia e la società civile della provincia di Varese chiedono, allora, ai propri parlamentari soprattutto questo: una grande convinzione perché sappiano farsi "squadra" capace di promuovere una nuova stagione di crescita e prosperità per il nostro territorio.

05/17/2001

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa