Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Signori, si risale in carrozza

Dall'Alptransit alla Torino-Lione fino all'Arcisate-Stabio: le nuove linee ferroviarie offrono opportunità che il Varesotto non può perdere. L'intervento di Marino Vago ad un convegno a Lugano.

Il Presidente delle Ferrovie dello Stato ne è convinto: "Oggi più che mai c'è la possibilità d'invertire un trend storico che, dall'inizio degli anni Sessanta, ha penalizzato il treno rispetto all'auto" ha dichiarato Claudio Dematté, intervenendo al convegno organizzato lo scorso 5 febbraio a Lugano dall'AITI, Associazione degli Industriali del Cantone Ticino, in collaborazione con l'Università della Svizzera Italiana.
Di fronte alla saturazione dei collegamenti stradali - ormai evidente sul territorio di gran parte dell'Italia nord occidentale, anche per l'insipienza di chi non ha saputo programmare e attuare quegli investimenti infrastrutturali che appaiono ogni giorno di più indispensabili - il treno si vuole proporre come alternativa, oltretutto a minor costo ambientale, in grado di soddisfare le esigenze di trasporto degli uomini e delle merci.
Il percorso in verità appare in salita e anche piuttosto ripida, se è vero che - come evidenziano in modo clamoroso le cifre - la rete ferroviaria nazionale, in rapporto agli abitanti, è del 33% inferiore alla media dell'Unione Europea.
Rispetto alla dotazione ferroviaria, peggio di noi stanno soltanto la Grecia, che è la meno dotata in assoluto, e l'Olanda, che però supplisce con una rete autostradale fra le più funzionali d'Europa.
"Certo, ma la buona notizia è che ora – ha precisato Dematté – la spirale perversa di monopolio, burocratizzazione e finanziamenti statali a piè di lista è stata, finalmente, bloccata.
Già sei imprese in Italia hanno chiesto la licenza per il trasporto delle merci ed entro il 2003 le Regioni dovranno mettere in gara le linee ferroviarie.
Sul nodo di Milano, poi, ci sono investimenti da 3.200 miliardi per accogliere l'Alta Velocità separando il traffico merci da quello passeggeri.
Ci sono, insomma, le condizioni per ridare competitività al treno come mezzo di trasporto. Le carrozze costituiranno presto, di nuovo, un sistema in grado di garantire valore aggiunto al mondo della produzione e, più in generale, dell'economia".

Parole che trovano riscontro, finora almeno sulla carta, nel recente accordo con la Francia per la linea ferroviaria veloce fra Torino e Lione, che dovrebbe entrare in funzione nel 2015, ma anche nel rispetto della tempistica della progettazione della linea Lugano-Malpensa, via Arcisate-Stabio.
Sui bandi di concorso, la scelta dei candidati per il progetto preliminare e per il modello d'esercizio finanziario della nuova ferrovia doveva avvenire entro la fine del mese di gennaio 2001.
la stazione di LuganoEbbene, il 25 gennaio, con puntualità degna di un treno elvetico, il Comitato di Coordinamento - cui Regione Lombardia, Cantone Ticino, Ferrovie dello Stato e Ferrovie Svizzere hanno affidato il compito di rappresentare la committenza - si è riunito e ha scelto i gruppi interessati all'uno e all'altro concorso.
Gruppi che, a loro volta, dovranno presentare le offerte per il 23 marzo, con un mese d'anticipo rispetto alla scadenza originale.
"E' un collegamento 'leggero' in termini di distanza da coprire, non più di sei chilometri fra Arcisate e Stabio, ma 'pesante' per il suo valore specifico - evidenzia Marino Vago, Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese -. Permetterà, infatti, lo scambio di merci e passeggeri tra i flussi dell'Alta Capacità svizzera e quelli gravitanti attorno a Malpensa.
L'hub internazionale sarà così connesso sia alla rete ferroviaria internazionale sia a quella ordinaria. Il tutto all'interno di un bacino territoriale a elevatissima domanda di trasporto".
L'anello di congiunzione con Malpensa, in verità, si potrà considerare completo solo con la realizzazione di un collegamento diretto fra lo scalo gallaratese e le linee delle Ferrovie dello Stato, con riferimento anche al nodo di Novara, la cui importanza crescerà in modo esponenziale al passaggio delle prime carrozze sulla nuova Torino-Lione.
Interventi dai quali si potranno trarre benefici - in termini di miglioramento delle performance complessive del nostro sistema economico - enormemente più elevati degli sforzi finanziari richiesti per la loro realizzazione.
I cantieri dell'Alptransit, aperti dalla fine del 1999 a pochi chilometri dal confine italiano, ne sono un caso concreto.
Questo grande progetto è stato pensato come il maggior snodo ferroviario europeo, che dovrebbe liberare la Svizzera da tutti quei carichi pesanti che ora l'attraversano su strada.
i lavori del traforo di base del GottardoEntro il 2012, la nuova galleria del Gottardo (il più lungo traforo ferroviario del mondo con i suoi 57 chilometri) congiungerà Erstfeld, località vicina al Lago di Lucerna, con Biasca e, poi, Lugano. La sua realizzazione pone con urgenza il problema di trovare sul territorio lombardo delle prosecuzioni non solo ideali per i flussi di merci e passeggeri provenienti dall'Europa centrale.
Il corridoio Nord-Sud con l'Alptransit, da un lato, e quello Est-Ovest con la direttrice transpadana Torino-Venezia, dall'altro, dovranno saldarsi. E dovranno farlo con certezza in prossimità dell'area milanese.
"Questo innesto a T rovesciata costituirà uno dei nodi centrali - continua il Presidente degli industriali varesini - della colonna vertebrale delle comunicazioni del nuovo millennio per l'Europa meridionale".
Varese e il suo territorio non possono, evidentemente, perdere le grandi opportunità che l'allacciamento della nostra rete ferroviaria al sistema dei collegamenti su scala continentale garantirà all'intero sistema dei trasporti, regionale e italiano.
Per sfruttare al meglio questa occasione, però, vi è pure la necessità di realizzare il maggior numero di connessioni fisiche tra linee già esistenti, anche quando siano gestite da soggetti diversi.
"Un esempio è quello dell'unificazione delle stazioni FS e FNM di Varese - conclude Vago -. Un progetto da lungo tempo accarezzato, la cui concretizzazione aiuterebbe la riqualificazione urbana della città e consentirebbe di recuperare degli spazi da dedicare al miglioramento del sistema viabilistico cittadino".

02/15/2001

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa