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"Malpensa è sviluppo. Non il mostro che si è dipinto" Il Presidente della SEA Giorgio Fossa: "Diamo lavoro a 15.000 persone e possibilità di crescita all'offerta locale". A Giorgio Fossa piacciono le grandi sfide: dopo aver retto per quattro anni Confindustria, l'imprenditore gallaratese è adesso impegnato, da Presidente della SEA - la società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa -, a rendere il sistema aeroportuale milanese una struttura in grado di garantire un vantaggio competitivo al nostro Paese nel settore dei trasporti all'avvio del terzo millennio. Presidente Fossa, le cifre relative al trasporto passeggeri e merci, con incrementi superiori a quelli di ogni altro concorrente continentale, dicono già che Malpensa 2000 è una scommessa vincente. Perché allora tanti ostacoli sul suo cammino? “Malpensa ha avuto uno sviluppo molto lento. Pensata negli anni Settanta, progettata negli anni Ottanta, è stata aperta il 25 ottobre 1998. Da allora, mentre lo sviluppo di Malpensa avanzava, crescevano anche le critiche. Abbiamo un aeroporto che dà risultati straordinari, nel quale lavorano più di quindicimila persone, novantamila passeggeri al giorno, uno scalo di cui l'Italia può vantarsi, che cresce tre volte rispetto alla media europea. Di più non si può chiedere alla SEA”. Colpa allora di alcune lobby aeroportuali europee che non vogliono la concorrenza di un nuovo grande aeroporto? “Non dobbiamo dimenticarci che il mercato del trasporto aereo internazionale ha grandi potenzialità di sviluppo: basti pensare che in Gran Bretagna si contano due voli all'anno per cittadino, in Italia se ne conta uno ogni due cittadini. Dallo scorso mese di marzo è entrata in vigore la sperimentazione della mappa delle nuove rotte di volo. Ma le modifiche hanno fatto scattare una nuova protesta degli abitanti della zon “Siamo disposti ad investire per andare incontro alle esigenze del territorio, migliorare l'impatto ambientale, in particolare riguardo al rumore. E' chiaro, però, che ci deve essere una controparte in grado di assumere impegni precisi”. Lei ha evidenziato la necessità di una terza pista, ma da realizzare ottenendo il consenso dei Comuni e degli ambientalisti. Ritiene questo un traguardo raggiungibile? E come? “La terza pista potrebbe essere una delle risposte concrete per superare il problema del rumore degli aerei in decollo. Per la SEA comporterebbe un investimento ingente, dell'ordine di cento-duecento miliardi. Il ruolo di Linate: le vicende degli ultimi mesi sembrano aver fatto mettere da parte il progetto di renderlo un city-airport. E' proprio così, oppure…a. Quello dei rumori è un problema insolubile? “Prima della mia nomina a Presidente della SEA, Linate avrebbe dovuto ospitare soltanto la navetta Milano-Roma, con un traffico quindi di poco più di 2.000.000 di passeggeri all'anno. Insieme con il Ministro dei Trasporti Bersani e con i nostri principali azionisti - e cioè il Comune e la Provincia di Milano - siamo riusciti a dare a Linate anche i voli verso le principali capitali europee e verso il Sud ltalia. Il 2000 si chiuderà per Linate con 6.000.000 circa di passeggeri. A che punto sono le procedure di privatizzazione della SEA? | ||||||||
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