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A nord-ovest si spiega una grande vela

Il cantiere più grande d'Europa, da cui nascerà il Nuovo Polo di Fiera Milano che, nel suo insieme, costituirà uno dei più importanti sistemi fieristici del mondo, è in fase di ultimazione e la provincia di Varese guarda con estrema attenzione a questo vicinissimo polo d'attrazione di business.

Una veduta aerea del cantiere del Nuovo Polo in cui è visibile, nell'asse centrale, la lunga vela progettata da Fuksas

Mancano poco più di due mesi all'apertura di una delle più grandi opere realizzate in Europa: il Nuovo Polo di Fiera Milano. Il complesso, che sta sorgendo a nord ovest della periferia milanese, nell'area bonificata dell'ex raffineria Agip tra i comuni di Rho e Pero, sarà inaugurato il prossimo 2 aprile con la prima esposizione in calendario. In totale 30 mesi di lavoro per vedere realizzata la nuova struttura espositiva che incrementerà il volume d'affari portato in Lombardia dal sistema fieristico.

L'IMPORTANZA DELLA NUOVA STRUTTURA ESPOSITIVA
Il Nuovo Polo di Fiera Milano sarà - insieme al Polo Urbano - uno dei più importanti sistemi fieristici al mondo. E' pensato per rispondere alle esigenze di efficienza e funzionalità richieste da chi lavora in fiera, espositori e operatori, e dai visitatori. La struttura è stata studiata per consentire lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni, anche di genere diverso da quello fieristico, e per agevolare l'enorme flusso di persone e merci.
Il Polo di Rho-Pero - nuovo spazio della metropoli milanese che si avvia a essere sempre più città policentrica, occupando, trasformando o recuperando spazi fino a pochi anni fa considerati periferie - sta sorgendo su di un'area di due milioni di metri quadrati dove per 40 anni, dal 1952 al 1992, ha operato una delle raffinerie petrolifere più grandi d'Italia. Un'area strategica, perché molto vicina alla città e allo stesso tempo situata sulla direttrice stradale del Sempione e dell'Aeroporto internazione di Malpensa, che unisce Milano al nord Europa. Un terreno bonificato dalle scorie di un passato industriale che aveva profondamente intriso il suolo di idrocarburi e altre sostanze inquinanti con una nuova destinazione, questa volta non più industriale ma di ben più ampio respiro. Il progetto di trasformazione della Fiera di Milano sta quindi ridisegnando i confini, sia in termini di strutture che di infrastrutture, dell'area nord-ovest di Milano: sono confini geografici e sociali, ma soprattutto economici. Alla guida del progetto c'è Fondazione Fiera Milano, soggetto economico privato, azionista di controllo di Fiera Milano Spa - che a sua volta guida un gruppo costituito da nove società - e di Sviluppo Sistema Fiera, società di engineering e contracting per grandi opere. Il Polo esterno della Fiera è frutto di un Accordo di Programma tra Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comuni di Milano, Rho e Pero, Fondazione Fiera Milano, finalizzato alla qualificazione e allo sviluppo del sistema fieristico lombardo. L'opera è di fondamentale importanza per i cittadini e per l'economia lombarda; la Regione, con gli altri partner, è fortemente impegnata affinché il progetto sia realizzato nei tempi programmati insieme a tutte le opere complementari di carattere infrastrutturale. Per garantire un'adeguata accessibilità al nuovo polo fieristico è stato infatti definito un piano di interventi che prevede il potenziamento dei collegamenti stradali e della rete di trasporto pubblico.

IL NUOVO POLO: UNA DELLE PIU' GRANDI OPERE REALIZZATE IN EUROPA
Il progetto, in cantiere dal 6 ottobre 2002, sta portando alla realizzazione di una struttura imponente, con una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati su un'area fondiaria complessiva di due milioni di metri quadrati. I due poli fieristici - Nuovo Polo e Polo Urbano - opereranno insieme su 710.000 metri quadrati di superficie lorda di pavimento, costituendo uno dei sistemi fieristici più grandi del mondo.
Stanno per essere completati otto padiglioni da 40 mila metri quadrati ciascuno, ai quali lavorano, per completare l'opera in 30 mesi, 2.000 operai di oltre 50 nazionalità diverse alle dipendenze di 300 imprese di cui la capofila è la Astaldi Spa. La maggior parte delle aziende in subappalto sono lombarde, ma alcune anche campane, siciliane e abruzzesi.
Operano inoltre imprese provenineti da Olanda, Germania, Francia e da altri Paesi europei. L'investimento per l'intera opera è di 750 milioni di euro, comprensivo del costo per l'acquisto dei terreni.
Il Nuovo Polo sarà dotato di quei servizi complementari che contribuiranno a integrarlo con il territorio circostante: l'area sarà servita da un articolato sistema di parcheggi, vaste aree verdi e un'ampia gamma di funzioni compatibili, quali alberghi, negozi, strutture per la ristorazione e il tempo libero. Circondano i padiglioni espositivi un parco di circa 9 ettari, a nord-ovest del complesso, e un percorso interno, per un totale di circa 180.000 metri quadrati di verde.
Attualmente il Nuovo Polo è ancora un cantiere, ma si potrebbe anche definire come una vera e propria cittadella, un'industria che produce un giro d'affari stimato in circa 25 milioni di euro al mese. Gli automezzi utilizzati sono 300; nel progetto sono coinvolti 200 tra architetti e ingegneri; i tecnici sono 150, 22 i dirigenti.
Essi possono usufruire di diversi servizi: una mensa da 450 posti (circa 2.500.000 i pasti consumati nei 30 mesi di vita del cantiere), residenze con oltre 1000 posti letto dotate di aria condizionata e riscaldamento, 1000 mq d'uffici, un'infermeria gestita da una cooperativa locale attiva 24 ore su 24, sale per il tempo libero con tv e proiezioni di film, un campo da calcio e uno per il gioco delle bocce, un servizio minibus per lo spostamento nell'area del cantiere con fermate prestabilite.

IL PROGETTO
Il Nuovo Polo è stato concepito per garantire un'elevata qualità degli spazi espositivi, una maggiore fruibilità dei servizi e un accesso facile al quartiere, permettendo il contemporaneo svolgimento di più manifestazioni.
Il progetto iniziale, elaborato da Fiera Milano, prevedeva 10 padiglioni monoplanari, disposti simmetricamente rispetto a un asse centrale interrato. Tutte le proposte presentate hanno fortemente innovato questa concezione, e ne hanno interpretato con creatività le linee guida.
I progetti, presentati nel maggio 2002, sono stati elaborati dall'architetto Mario Bellini, per la Mario Bellini Associati, dall'ingegner Dario Francescatti della Jacobs Italia per TVS International, dall'architetto Clemens Kusch per GMP-Hamburg e dall'architetto Massimiliano Fuksas per l'omonimo studio, la cui idea è stata selezionata tra le quattro.
Dopo la posa della prima pietra, a ottobre, il cantiere è iniziato nel gennaio 2002: “Un totale di 26 mesi - ha spiegato Fuksas, che è uno degli architetti più autorevoli a livello internazionale nello studio dei problemi urbani delle grandi aree metropolitane - per costruire, su una superficie di 2 milioni di mq, un milione di mq: in un padiglione si potrebbero fare otto partite di calcio in contemporanea. Il padiglione centrale è di vetro ed è lungo 1,5 chilometri, con 'vulcani' ed elementi emergenti. Ad Hong Kong si stanno dannando per costruirne uno di 800 metri e mi chiedono come abbiamo fatto. E poi il nodo strutturale: si possono agganciare strutture in tutti i sensi, i padiglioni hanno solo sei pilastri, tutto il sistema bio-climatico è molto curato”. Il logo, simbolo della nuova Fiera, è una grande struttura in acciaio, vetro e alluminio a forma di pinna, alta 36 metri. E la grande vela che copre l'asse centrale per tutta la sua lunghezza è di ben 1300 metri.
Per quanto riguarda i parcheggi, invece, il progetto è firmato da Mario Bellini, architetto che spazia dal disegno urbano e architettonico al design, già autore del quartiere Portello della Fiera di Milano.
L'opera è interamente autofinanziata da Fondazione Fiera Milano attraverso risorse proprie e realizzata secondo il modello contrattuale del general contractor, individuando cioè soggetti appaltatori con una responsabilità unica nella progettazione, realizzazione e service, e uno schema contrattuale che prevede una chiara collocazione di rischi e responsabilità. Il General Contractor scelto è la cordata Astaldi, Pizzarotti & C, Vianini Lavori. Il finanziamento è stato concesso da un pool di istituti bancari guidato da Banca Intesa.

LE FASI DI REALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO
Il 15 ottobre del 2001 è stato firmato l'accordo tra Agip e Fondazione Fiera Milano per l'acquisto dell'area di Rho-Pero e il 15 novembre successivo è stato pubblicato il bando di concorso per la costruzione del Nuovo Polo ed è così iniziato il road-show di presentazione del progetto.
Prima di cominciare la realizzazione vera e propria, sul terreno dell'ex raffineria Agip si è dovuto intraprendere un processo di bonifica, secondo quanto stabilito dall'accordo sottoscritto alla fine del 2001 tra Fondazione Fiera Milano e Agip. La complessa operazione di risanamento dell'area, ad opera di Foster & Wheeeler, si è svolta in due fasi distinte. La prima, ovvero la ripulitura dell'area sud-est, è stata portata a compimento il 31 dicembre 2001, mentre la rimanente area è stata completata il 30 giugno 2003. La Provincia di Milano, che svolge un ruolo di controllo, ha effettuato i collaudi emettendo la certificazione di avvenuta bonifica il 19 dicembre 2003.
Il 6 ottobre 2002, alla presenza di alcune delle più alte cariche della Chiesa e dello Stato, è stata posata la prima pietra e nel gennaio successivo è iniziata la costruzione. Nel frattempo sono cominciati anche i lavori per il prolungamento della metropolitana milanese da Molino-Dorino a Rho-Pero-Fiera e in generale quelli per la nuova viabilità di accesso al Polo. La data di consegna dell'intera opera è stata fissata per il 2 aprile 2005 e sia l'architetto Massimiliano Fuksas che il presidente della Fondazione Fiera Luigi Roth si sono detti certi di poter rispettare tale scadenza.

01/14/2005

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