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Il Varesotto fa poca strada

Pedemontana, bretella Malpensa-Boffalora, ferrovia Arcisate-Stabio: un altro anno è passato con un nulla di fatto. I punti di vista di due protagonisti della politica, Marantelli e Reguzzoni, di opposto schieramento.

Le grandi opere viabilistiche promesse da anni alla provincia di Varese stentano a partire, arenate dalle pratiche burocratiche e dalla mancanza di fondi. La Pedemontana rimane un miraggio, il collegamento tra Malpensa e l’entrata di Boffalora dell’autostrada A4 Milano-Torino accumulerà nella migliore delle ipotesi un decennio di ritardo, la tangenziale di Varese è solo un progetto su cui discutere. Intanto la A8 Milano-Laghi somiglia sempre più a una "Via Crucis" per pendolari e utenti dell’aeroporto, che rimangono quotidianamente intrappolati per ore tra le corsie della più antica autostrada italiana. Colpa delle istituzioni locali o dei privati che dovrebbero gestire progetti e cantieri? Esistono due scuole di pensiero, a seconda della provenienza politica e delle cariche pubbliche ricoperte dalle persone interpellate. Tesi contrastanti per interpretare un dato di fatto: la provincia di Varese non dispone delle infrastrutture che meriterebbe.
Daniele Marantelli"Nel 1999 - spiega Daniele Marantelli, consigliere regionale dei Democratici di Sinistra - la Regione firmò un accordo con il governo dell’Ulivo, che stanziò 5.280 miliardi di lire per opere ferroviarie e stradali di collegamento con Malpensa. Il cambio di maggioranza ha paradossalmente rallentato quelle opere. Il collegamento con l’autostrada A4 (Boffalora) è necessario, ma il decreto "taglia spese" del ministro Lunardi ha bloccato tutto". La Malpensa-Boffalora, attualmente aperta solo nel tratto tra l’aeroporto e la statale 527 all’altezza di Lonate Pozzolo, sarebbe un’alternativa importante alla Milano-Laghi, perché eviterebbe di incanalare verso Milano anche il traffico per Torino. "Attendiamo che tutto si sblocchi entro il 2004 - spiega Marco Reguzzoni, presidente della Provincia di Varese - in ogni caso passeranno diversi anni prima di vedere il collegamento funzionante". Il presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi spiega inoltre che è prevista per il 21 gennaio una sentenza del Tar, per decidere l’impresa appaltatrice.
Se la bretella verso Boffalora sembra destinata, seppure con gravi ritardi, al completamento, la Pedemontana resta invece un sogno proibito, quasi una fantasia per la Regione e in particolare per il Varesotto. Su questo tema Daniele Marantelli va all’attacco: "Nel 2002 il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni aveva annunciato l’inizio dei lavori. I fondi sono stati stanziati per la Pedemondana veneta, mentre il progetto lombardo è rimasto ai blocchi di partenza. La nostra Regione manda un esercito di parlamentari, ministri e sottosegretari a Roma, ma i risultati non si vedono. Dieci anni al comando in Provincia e Regione, ora anche del Governo nazionale, ma il centro destra non ha saputo portare a casa le grandi opere".
Marco ReguzzoniOpposta l’interpretazione di Marco Reguzzoni, che non accetta l’analisi politica: "Nella nostra provincia non si dà il via a opere importanti dal 1927. Non è un problema politico, destra o sinistra non c’entrano nulla. Si tratta di una macchina statale inefficiente che offre alla provincia di Varese un budget annuale di 150 milioni di euro una cifra esigua a fronte di circa 8 miliardi che noi mandiamo a Roma sotto forma di tasse". Reguzzoni attribuisce ai privati la responsabilità dell’apertura dei grandi cantieri della viabilità: "Il tratto di Pedemontana verso Bergamo sarebbe fondamentale per noi, visto che la Milano-Laghi è al collasso; in alternativa, attendiamo il circuito tangenziale attorno a Varese. Io posso insistere e appellarmi a qualsiasi altro livello di governo, ma se la Società Autostrade, che ha in mano il progetto, decide di non partire con i lavori, si può fare poco o niente".
A proposito dell’assenza del sistema tangenziale, Daniele Marantelli insiste sulla responsabilità politica: "Il moncone della tangenziale che sbuca alla Folla di Malnate è un monumento all’incapacità di governo di Lega e Centro destra. Intanto è in progetto un’opera impropriamente chiamata tangenziale, che dovrebbe partire dall’Ipermercato collegandosi con la frazione varesina di Valle Olona". Su questo punto Marantelli e Reguzzoni sono concordi. Anche il presidente della Provincia definisce infatti "tangenzialina Iper-Induno" la nuova strada in arrivo, precisando: "In questo caso, la competenza della realizzazione è nostra. Stiamo operando per completarla in breve tempo".
Infine, il consigliere diessino esprime qualche preoccupazione anche per un’opera di imminente realizzazione: "La Provincia farebbe bene a mantenere buoni rapporti con il governo del Cantone Ticino, che ha espresso più di una perplessità sulla Arcisate-Stabio". Pronta e ovviamente di segno opposto la risposta di Reguzzoni: "I rapporti con la Svizzera sono ottimi, per l’Arcisate-Stabio abbiamo regolato le nostre mancanze, ora tocca alle Ferrovie dello Stato".
Il sistema dei trasporti in provincia di Varese non riguarda solo il transito automobilistico e ferroviario. Il fiore all’occhiello è rappresentato dal traffico aereo, con lo scalo internazionale di Malpensa. Anche in questo frangente, è in corso una polemica dovuta alla mancata apertura di una base di armamento Alitalia, che sembra debba rimanere tutta a Roma. Secondo Marantelli si tratta di un altro caso in cui la gestione di Centro destra e Lega non porta risultati utili al Nord: "Solo un mese fa Bonomi rassicurò tutti sulla questione, esprimendo la sua fiducia nel trasferimento di una base di armamento a Malpensa".
"La base nell’aeroporto della Brughiera non è perduta - replica il presidente della compagnia di bandiera -. E’ prevista da una delibera del consiglio di amministrazione Alitalia".
I temi non sono pochi, il contrasto politico è inevitabile, ma la speranza è che alla fine si possano aprire tutti quei cantieri che la provincia di Varese aspetta da troppi anni.

01/15/2004

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