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Una lotta intestina tra estro e rigore

Una raccolta di opere di Gianni Bertini, artista contemporaneo tra gli esponenti di spicco del MAC, il Movimento Arte Concreta di Milano, sono in mostra alla Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. L’ultima mostra nell’attuale sede di viale Milano in attesa del trasferimento nella nuova e più ampia sede in via de Magri.

Laureato in matematica pura, Gianni Bertini non ebbe dubbi quando si trattò di decidere cosa fare della propria vita. E scelse di essere artista. Ma, nonostante gli innamoramenti e gli sfoghi espressionistici della sua prima avventura artistica, non tradì la fondamentale attrazione per il rigore e la linearità. Tanto che negli anni tra il 1949 e il 1951 fu esponente di spicco del MAC, il Movimento Arte Concreta di Milano. Proprio un centinaio di opere MAC di Bertini sono al centro di una importante mostra della Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, curata da Luciano Caramel e Emma Zanella. Dopo la Mail Art di Gino Gini e il progetto underwood di Ruggero Maggi, un intervento site specific giocato sulla proprietà della luce di evidenziare segni e scritture, l’arte di Gianni Bertini arriva e chiude il cerchio. Perché, novità nella novità, si tratta dell’ultima mostra nell’attuale sede della GAM di viale Milano. La prossima rassegna si terrà nella nuova sede in via De Magri - di cui è stato inaugurato il primo lotto lo scorso aprile- costituita da due padiglioni, uno ricavato dalla ristrutturazione di un edificio di archeologia industriale degli anni Trenta, e uno di nuova costruzione, per un’area totale di 5.000 metri quadrati contro i 1.200 attuali.
Che sia proprio la galleria gallaratese a proporre la produzione dell’artista, limitandola agli anni che hanno immediatamente preceduto e seguito l’esperienza milanese di Bertini, ha un significato ben preciso. La galleria fondata da Silvio Zanella ha sempre guardato al MAC con totale interesse, tanto che la numerosa serie di mostre sul tema - a partire dal 1983, anno della prima mostra storica - e l’abbondanza di documenti disponibili, ne hanno fatto la sede ufficiale dell’archivio storico del Movimento e il maggior possessore di opere. Nel ‘93 inoltre fu lo stesso Silvio Zanella a progettare una mostra su Bertini, con cui l’allora direttore della Civica aveva scoperto affinità d’artista e una profonda comunanza di interessi.
La rassegna dedicata al maestro nato a Pisa è preceduta significativamente da una sala dedicata al contesto, contenente opere, tutte di proprietà della GAM, dei fondatori del MAC: Dorfles, Monnet, Munari e Soldati. Un modo per comprendere al meglio la scelta di quegli anni di Bertini e per conoscere le scelte e il patrimonio d’arte della Galleria Civica. Seguono Gli esordi, tra il 1947 e il 1948, con la prima produzione astratta di Bertini. L’eccezione è data da “Arrivano gli Inglesi”, opera ancora fresca di quella realtà degli anni della guerra - una realtà fatta di paure - da cui il giovane artista usciva e che prelude ai successivi Gridi e Segnali. Dipinti alla fine degli anni Quaranta, questi lavori rivelano, assieme alla delusione e all’angoscia esistenziale dell’artista, un nuovo modo di comunicare del tutto innovativo e già anticipatore della Pop Art americana. Il dopo MAC, infine, comprende le opere informali dipinte tra Venezia e Parigi, la sua città adottiva (nel 1984 gli dedicherà un grande retrospettiva al Centre National des Arts Plastiques), e esposte a Firenze per la prima volta nel 1951. Di nuovo Bertini rompe con le convenzioni stilistiche e trova una nuova cifra espressiva nella vitalità cromatica e segnica di un’arte che guarda ancora avanti, anticipatrice di una pittura che sarà poi cavalcata da tanti altri artisti. La Galleria Civica, che come detto chiude coerentemente con Bertini il suo lungo cammino nelle sale di Viale Milano, lo riprenderà, in assoluta continuità, nella nuova sede di Via De Magri. Sta per realizzarsi il sogno di Silvio Zanella, che purtroppo lui non vedrà concretizzato. Si potrà finalmente dare agevole collocazione alle tantissime opere e ai documenti acquisiti dalla GAM - fino ad ora sacrificati dalla esiguità degli spazi - e creare un centro di servizi culturali ampi e diversificati, ove possano trovare realizzazione eventi espositivi di alta qualità, e accoglimento le indispensabili strutture destinate all’arte contemporanea, quali biblioteca, videoteca, labora
tori di restauro.

GIANNI BERTINI
OPERE 1947-1953
7 maggio - 9 luglio 2006
Civica Galleria di Arte Moderna di Gallarate
Viale Milano
Da martedì a domenica 10.00-12.30 e 14.30-18.30

06/16/2006

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