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Ecco i progetti per il turismo transfrontaliero

Nell'ambito del programma europeo Interreg III, di collaborazione fra le aree di confine italiane e svizzere, ci sono diverse iniziative che riguardano un settore a forte potenzialità di sviluppo.

Il commissario europeo per le politiche regionali Michel Barnier si è detto "… convinto che il programma Interreg III contribuirà in maniera significativa a rafforzare la cooperazione nell'area di confine italo-svizzera".
Certo è che lo stanziamento di 25,6 milioni di euro garantirà risorse economiche importanti a tutta una serie di progetti che toccano Varesotto e Canton Ticino, anche sul versante dell'offerta turistica.
A fianco di quella che nel Luinese, e più precisamente nel comune di Curiglia con Monteviasco, vuole trasformare il patrimonio architettonico e storico dell'area dei "Mulini di Piero" in un "Museo all'aperto della Civiltà Contadina" - progetto di cui la nostra rivista si è già occupata -, la lista recentemente presentata alla Regione Lombardia (l'ente deputato a trasferire i finanziamenti a livello locale) propone altre iniziative di grande interesse. La prima è quella che vuole offrire la possibilità di una bella navigazione da Locarno a Milano e viceversa, partendo dal Lago Maggiore e scorrendo lungo le acque del Ticino fino al Naviglio Grande che consente di giungere al cuore del capoluogo lombardo. La spesa prevista è di circa un milione di euro e l'avvio dei lavori permetterà un ampliamento della navigabilità turistica dal Verbano al primo tratto del Ticino per circa 13 chilometri e per i seguenti 5 chilometri sino alla centrale elettrica di Vizzola Ticino. Successivamente si porrà mano alla riattivazione delle conche di navigazione del Naviglio Grande completando un percorso di una settantina di chilometri. Nel piano di collaborazione Interreg III, accanto alle province lombarde di confine e al Canton Ticino, coopera anche l'area piemontese del Verbano-Cusio-Ossola. E' proprio la Camera di Commercio di quest'ultima provincia che, infatti, ha presentato in qualità di capofila il progetto "Il lago Maggiore, le sue valli, i suoi fiori". L'iniziativa s'incentra sullo sviluppo di forme di turismo legate al tema del fiore, del giardino, del microclima del lago e delle sue acque. Si vogliono così offrire dei pacchetti di soggiorno integrati dalla promozione di risorse del territorio (ambiente, natura, prodotti e sapori tipici, artigianato artistico…). Ma sono previste anche la realizzazione di quello che sui documenti ufficiali è definito un entry point (un'area d'accoglienza) all'aeroporto di Malpensa e l'organizzazione periodica di educational tour per giornalisti e tour operator. Sempre sul versante di un turismo che coniuga occasioni di svago e d'arricchimento culturale con la fruizione di bellezze ambientali si colloca la sistemazione della "Linea Cadorna": l'immensa opera fortificata (seconda per dimensioni solo alla più celebre Linea Maginot) che fu costruita, lungo l'asse dal Piemonte all'alta provincia di Bergamo, durante la Prima Guerra Mondiale quando l'Italia temeva che le armate austro-tedesche calpestassero la neutralità elvetica per invadere il nostro Paese.
Costerà 378 mila euro ripristinare la parte varesina dei camminamenti fortificati, quelli che corrono lungo le valli del Luinese, la Valmarchirolo e la Valganna. I primi lavori dovrebbero essere conclusi entro il prossimo mese di novembre. A più lunga gittata è, invece, l'obiettivo di riaprire sino a Malnate la "Ferrovia della Valmorea", un'infrastruttura che potrebbe valorizzare uno degli angoli più belli e suggestivi del nostro territorio, ad alto pregio naturalistico. Il treno a vapore - che, partendo da Mendrisio, nel periodo estivo già da qualche anno giunge alla stazione di Valmorea - allungherà di cinque chilometri il suo percorso, in attesa magari di poter ripercorrere un giorno l'intera linea originale: quello che, a metà degli anni Venti del secolo scorso, portava le merci e i passeggeri dalla Svizzera a Castellanza lungo la Valle Olona.

05/09/2002

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