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Per l'area varesina un piano strategico

Insediato dal Comune di Varese, un tavolo di lavoro per la definizione di un piano strategico di rilancio economico e di miglioramento della qualità della vita. Ente pubblico e rappresentanze della società civile all'opera insieme.


Si chiama “programmazione negoziata”: l'ente pubblico e le rappresentanze della società civile si mettono intorno a un tavolo ed elaborano insieme le linee guida per un'azione di sviluppo del territorio e delle sue potenzialità economiche. E' la nuova frontiera della democrazia, non più solo rappresentativa ma anche partecipativa. Nulla di nuovo, s'intende, per un Paese come il nostro la cui Carta Costituzionale assegna un ruolo importante alle organizzazioni che sono portavoce di interessi sociali diffusi, le cosiddette “società di mezzo” secondo la nota definizione di Giuseppe De Rita. Solo che, dal livello nazionale, quello del CNEL - il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, nel quale sono rappresentate le più importanti associazioni imprenditoriali e sindacali - si passa al livello locale.
Così è anche per il Comune di Varese, che ha attivato mesi or sono un tavolo di lavoro per la definizione di un piano strategico di sviluppo dell'area. Il lavoro fin qui svolto ha permesso di individuare le linee fondamentali, condivise da tutti i soggetti coinvolti, alle quali dovrà ispirarsi la redazione del piano vero e proprio. Gli obiettivi prioritari si chiamano Accessibilità e Attrattività. Due temi che sono in realtà fortemente correlati, perché è evidente come il miglioramento dell'attrattività non possa prescindere dal parallelo miglioramento delle possibilità di accedere all'area. Senza un adeguato sistema di connessioni sul territorio, in altri termini, non sono ipotizzabili né uno sviluppo del sistema economico-produttivo, né una rinnovata vocazione turistica. Le scelte pratiche devono riguardare sia la realizzazione di nuove infrastrutture, ma non solo: è altrettanto importante accrescere i livelli di efficienza delle linee di trasporto esistenti, particolarmente nel campo ferroviario.
Il miglioramento dell'accessibilità implica azioni per il miglioramento delle connessioni dell'area varesina verso l'esterno e della mobilità all'interno. Indicazioni più specifiche sono già state valutate e condivise dal tavolo di lavoro insediato dal Comune. Eccole.
Miglioramento verso l'esterno - La connessione della Città con la rete autostradale richiede il completamento del sistema tangenziale con due tratte a nord, da Folla di Malnate fino al valico di Gaggiolo e, a sud-ovest, da Ponte di Vedano Olona fino all'innesto sulla Milano-Laghi. Strategico viene poi considerato il potenziamento della statale Varese-Como sia per le relazioni economiche tra le due province, sia per favorire i flussi turistici provenienti, oltre che dal Comasco, dalla Brianza e dalla Bergamasca. Si ipotizzano poi il prolungamento della superstrada Vergiate-Besozzo fino a Cocquio Trevisago e innesto sulla provinciale Varese-Laveno e il prolungamento di quest'ultima da Cocquio Trevisago a Laveno con caratteristiche stradali in grado di reggere i flussi provenienti dai due rami (Vergiate e Varese): ipotesi, quest'ultima, che nel frattempo sembra aver già messo le gambe con il progetto di superstrada Cocquio-Cittiglio (si veda a pag. 9). Poi viene in considerazione la necessità di potenziare la provinciale Varese-Sesto Calende e di attivare servizi di trasporto pubblico per il collegamento del capoluogo con Malpensa. In tema di ferrovie, si sottolinea nuovamente l'importanza di realizzare la bretella tra Arcisate e Stabio (anch'essa sembra ormai in fase di decisione finale) e quella di potenziare le linee Luino-Sesto Calende-Novara e Luino-Gallarate-Milano.
Miglioramento della mobilità interna - viale Europa, la circonvallazione sud di Varese, dovrebbe proseguire verso nord per accogliere i flussi veicolari che attraversano la Città in dirtangenzialeone nord-sud e dovrebbe inoltre essere meglio collegato all'uscita autostradale per evitare le lunghe code che si verificano soprattutto nelle ore di punta. Si dovrebbe poi riprendere il progetto di copertura del tratto terminale delle Ferrovie dello Stato (che consentirebbe di ricavare ampie superfici da dedicare alla viabilità stradale) e quello di unificazione delle stazioni delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord Milano (che consentirebbe di riqualificare un'ampia porzione del territorio cittadino). Ma occorrono anche interventi tesi a favorire la mobilità pedonale e i trasporti collettivi. Si pensa ad una rete di connessioni ciclo-pedonali supportate, ove necessario, dal ricorso a sistemi di trasporto innovativi: car sharing, taxi collettivi, servizi a chiamata, servizi rivolti a target specifici di utenza come bambini, anziani, disabili.
E veniamo all'attrattività. Su questo piano, il tavolo di lavoro ha individuato due obiettivi: la creazione di migliori condizioni per lo sviluppo economico e una migliore fruizione del territorio con riferimento alla qualità della vita.
Sviluppo economico - Si ipotizzano diverse azioni. In primo luogo il coordinamento tra le diverse amministrazioni comunali nella formulazione degli strumenti urbanistici e dei piani di tutela ambientale, nei casi di problematiche riferite ad aree confinanti tra più comuni o comunque di interesse sovracomunale. Finalmente, non vedremo più sorgere, in un comune, aree industriali là dove il comune confinante ha invece previsto un'area a verde, e viceversa. Poi, l'attivazione di iniziative consortili in ordine a servizi di comune interesse quali impianti di trattamento, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, aree logistiche, autoporti. In seguito, la realizzazione a livello di comprensorio di reti tecnologiche e di telecomunicazioni, di strutture per la formazione professionale e per l'attività congressuale-convegnistica. Infine, il recupero delle aree industriali dismesse e la loro ridestinazione a favore dell'insediamento di nuove imprese.
Qualità della vita - Molto interessanti e dettagliate sono le indicazioni su questo fronte. E si tratta, del resto, di iniziative di immediata realizzabilità quali:

  • il coordinamento dei diversi enti che si occupano di promozione turistica nei diversi settori e la razionalizzazione delle attività che questi svolgono, attraverso, ad esempio, l'attuazione di un programma di eventi culturali coordinati su tutta l'area (costruzione di pacchetti/itinerari commerciabili, pianificazione di eventi culturali a tema, ecc.);
  • lo sviluppo dell'offerta alberghiera;
  • la creazione di luoghi dedicati alla gestione del tempo libero: coordinamento di centri sportivi specializzati con possibilità di aggregare l'utenza dell'intera area, partendo dalle tradizioni sportive che maggiormente caratterizzano Varese e promuovendone la pratica tra i giovani: pallacanestro, canottaggio, circoli velici e scuole che valorizzino un territorio caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi a poca distanza, scuole e centri ippici che valorizzino la presenza dell'ippodromo;
  • la valorizzazione del Parco naturale del Campo dei Fiori, con la creazione e la promozione di percorsi vita, percorsi naturalistici, itinerari ippici;
  • la realizzazione di una rete di connessioni pedonali/ciclabili e la progettazione integrata del sistema del verde. Poi una red line che attraversi il centro urbano per guidare il visitatore lungo percorsi che tocchino i punti di maggiore interesse (parco di Palazzo Estense, Ville Ponti, Sacro Monte, lago, ecc.);
  • un piano dei parcheggi di vasta area, perché la disponibilità di adeguate aree di sosta, facilmente identificabili, rappresenta un elemento che non è più possibile intendere come accessorio, ma come connotato necessario per garantire la reale fruibilità dei diversi elementi di attrazione turistica che si intendano valorizzare all'interno dell'area varesina.
Come si vede, le idee non mancano.

02/15/2002

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