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I professionisti del volontariato

Il recupero di vecchi manufatti sopra Luino nuova opportunità di sviluppo economico. Un percorso per chi vuole scoprire significative testimonianze della nostra civiltà contadina.


Il volontariato cresce, cambia volto e ha una gran sete di nuove leve, da reclutare fra i giovani: è questo il quadro che emerge, al di là dei dati numerici, in provincia di Varese.
Sul nostro territorio sono oltre 1.600 le associazioni e organizzazioni di volontariato censite, mentre i "professionisti" dell'aiuto ammontano a circa 50.000 tra uomini e donne. E' un quadro che non stona rispetto a quello regionale: la Lombardia tra le Regioni d'Italia fa la parte del leone e ospita il 15% di tutte le organizzazioni di volontariato.
Ogni piccolo centro del Varesotto ha una o più aggregazioni nate dal desiderio di raggiungere obiettivi di aiuto, di ascolto o di altri scopi comuni. A Gazzada ci sono 8 organizzazioni, a Malnate 35, a Tradate 71, mentre la sola città di Varese ne conta ben 285. La maggiore concentrazione si registra comunque nel basso Varesotto tra Saronno, Cislago, Busto, Gallarate e Castellanza, mentre la presenza si fa più scarsa a nord, in Valmarchirolo e Valganna, dove i comuni presentano le caratteristiche tipiche delle realtà montane.
Il volontariato è un mondo variegato e ricco, con organizzazioni più o meno strutturate e con ambiti d'azione differenti. Si possono riassumere in dieci i grandi insiemi in cui operano solitamente i sodalizi: socio-assistenziale; sanitario; tutela e promozione dei diritti della persona; tutela e valorizzazione dell'ambiente, del paesaggio e della natura; tutela e valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio storico artistico; attività culturali; attività educative e formative; attività ricreative; attività sportive; protezione civile.
Anche nel Varesotto, come succede nel resto d'Italia, la maggior parte delle risorse e degli aiuti si concentra nella sanità e nella assistenza sociale.
Impossibile invece citare tutte le realtà presenti. La guida completa che raggruppa organizzazioni e associazioni, dividendole per comune di appartenenza, ordine alfabetico e attività prevalente, sarà presentata il 23 marzo prossimo e sarà un volume di quasi trecento pagine. Essa è il frutto del lavoro di due anni che ha impegnato il Cesvov (Centro di Servizi per il Volontariato della provincia di Varese) in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Varese, per realizzare un censimento che offre uno spaccato abbastanza reale di un fenomeno in crescita rispetto all'analoga indagine svolta nel 1997.

Identikit del volontario
Ma chi è il volontario tipo? E' spesso un pensionato giovane, che esce dal mondo del lavoro, ma vuole continuare a fare qualche cosa, mentre assai scarsa è la presenza di giovani sotto i 20 anni.
Ma, soprattutto, il volontario sembra essere sempre più consapevole del suo bisogno di una formazione adeguata. Nel 2001 i dati relativi ai percorsi di formazione, organizzati ad hoc per i volontari sul territorio provinciale, hanno registrato un'impennata sia in termini di ore di formazione, sia in termini di adesioni da parte di singole persone. Fare il volontario diventa infatti sempre più una professione e sempre meno un semplice slancio di generosità. Basti pensare alle numerose e complesse norme e agli adempimenti burocratici in capo alle associazioni e organizzazioni che operano nei diversi contesti. E ancor di più: salire su di un'ambulanza come volontario, piuttosto che aiutare un immigrato a districarsi tra obblighi e divieti, richiede competenze specifiche, conoscenze puntuali, preparazione adeguata. Tutte armi che vanno accostate a una forte motivazione personale.
Proprio per favorire l'ingresso di nuove leve nel mondo del volontariato, a Varese e provincia sono nate due esperienze di sportelli rivolti ai giovani.
Per il secondo anno scolastico è aperto presso l'Ipsia di Varese in via Zucchi lo "Sportello Scuola, Volontariato & Solidarietà", frutto dell'impegno dell'Istituto Professionale in collaborazione con l'Ufficio Scolastico provinciale e il Cesvov. Gli studenti di tutte le scuole possono incontrare e conoscere da vicino organizzazioni e associazioni di volontariato arrivando anche a compiere esperienze di tirocinio al loro interno. Lo scorso anno, ad esempio, una settantina di ragazzi hanno offerto il loro aiuto a un gruppo di non vedenti che frequentavano un corso per l'uso del computer, mentre 27 ragazzi sono partiti con i Genieri Lombardia - associazione che opera nel campo della protezione civile - per portare aiuto alle popolazioni alluvionate del Canavese.
Più recente, risale infatti allo scorso mese di novembre, è invece l'esperienza dello sportello presso l'Università dell'Insubria (padiglione Morselli in via Rossi), supportato dal Coordinamento comunale delle organizzazioni di volontariato. Una bacheca segnala quali organizzazioni sono presenti nei diversi giorni di apertura dello sportello, mentre all'interno è messo a disposizione materiale per informarsi e conoscere le realtà del territorio.

02/15/2002

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