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Una marcia in più con i fondi UE

Luinese, Asse Sempione, Valle Olona e altre zone ancora: in arrivo i fondi strutturali comunitari. Un'occasione di rilancio per enti locali e imprese.

In arrivo circa 800 miliardi da spendere, nei prossimi sette anni, in Lombardia grazie ai fondi strutturali europei per le aree cosiddette di "Obiettivo 2”, quelle cioè nelle quali, statistiche alla mano, è stata verificata una situazione di declino industriale e di tensione occupazionale.
La provincia di Varese è stata interessata, per la prima volta, dalle provvidenze comunitarie nel periodo 1994 -1999. Allora erano stati i comuni e le imprese lungo l'Asse del Sempione a beneficiarne. Ora, per la tornata 2000 - 2006, le statistiche hanno indicato non più una sola area omogenea, ma alcune aree lungo una direttrice che attraversa da Nord a Sud la provincia.
Le provvidenze comunitarie illustrate dall'Unione Industriali agli imprenditori del LuineseSi tratta precisamente, come già aveva anticipato il precedente n. 2 di Varesefocus:
- della zona del Luinese, comprendente i comuni di Agra, Bedero Valcuvia, Brezzo di Bedero Brissago-Valtravaglia, Brusimpiano, Cadegliano -Viconago, Cassano Valcuvia, Castelveccana, Cremenaga, Cugliate-Fabiasco, Cunardo, Curiglia con Monteviasco, Dumenza, Ferrera di Varese, Germignaga, Grantola, Lavena Ponte Tresa, Luino, Maccagno, Marchirolo, Marzio, Masciago Primo, Mesenzana, Montegrino Valtravaglia, Pino sulle Sponde del Lago Maggiore, Porto Valtravaglia, Rancio Valcuvia, Tronzano Lago Maggiore, Valganna, Veddasca;

- di alcuni comuni dell'Asse del Sempione, che già avevano beneficiato dei fondi del precedente periodo: Busto Arsizio e Castellanza;
- di alcuni comuni della bassa valle del fiume Olona: Solbiate Olona, Olgiate Olona, Marnate, Gorla Minore, Gorla Maggiore, Fagnano Olona.
Per altri comuni dell'Asse del Sempione – Arsago Seprio, Gallarate e Samarate – è stata poi prevista una "uscita morbida” dal regime di aiuto degli anni '90: in pratica, l'intervento di sostegno proseguirà seppure in forma attenuata sia per tipologia di contributi concedibili, sia per entità.
Inoltre, è stato definito un altro elenco di comuni nei quali scatteranno i cosiddetti "aiuti a finalità regionale”. Sono ventuno comuni situati per lo più lungo il corso del torrente Arno e nel Gallaratese e precisamente: Albizzate, Arsago Seprio, Besnate, Cairate, Cardano al Campo, Carnago, Caronno Varesino, Casorate Sempione, Cassano Magnano, Cavaria con Premezzo, Ferno, Gallarate, Golasecca, Jerago con Orago, Lonate Pozzolo, Oggiona con Santo Stefano, Samarate, Solbiate Arno, Somma Lombardo, Sumirago, Vizzola Ticino.

I contributi dei Fondi strutturali prendono due direzioni: gli enti locali e le imprese. In entrambi i casi è necessario presentare dei progetti di investimento che, se possiedono i requisiti richiesti dalle normative, vengono ammessi alle agevolazioni finanziarie. Nella precedente tornata, alla zona dell'Asse del Sempione sono giunte risorse cospicue: circa 60 miliardi ai comuni e circa 50 miliardi alle imprese.
I comuni hanno potuto realizzare iniziative importanti a sostegno dell'economia locale. Busto Arsizio, ad esempio, ha ristrutturato i Molini Marzoli per trasformarli nella Tecnocity. Gallarate ha realizzato l'area attrezzata per insediamenti produttivi nel quartiere Sciarè. Legnano ha allestito il Business Innovation Center, con un incubatore di nuove iniziative imprenditoriali.
Le imprese, dal canto loro, hanno potuto affrontare importanti programmi di investimento.
La tipologia delle agevolazioni, infatti è varia: sono previsti contributi a fondo perduto per la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi e ampliamento di quelli esistenti (contributo del 15% per le piccole imprese e del 7,5% per le medie); contributi a fondo perduto come "bonus fiscale" per l'acquisto di macchinari produttivi (contributo del 20% per le piccole imprese, del 15% per le medie, del 10% per le grandi); e poi ancora contributi a fondo perduto (sempre sotto forma di "bonus fiscale”) per la ricerca e l'innovazione tecnologica, per lo sviluppo precompetitivo, per l'imprenditorialità giovanile e femminile, tra cui anche prestiti d'onore (20 milioni di prestito agevolato, 30 milioni a fondo perduto per acquisto di macchinari e attrezzature, contributo massimo del 90% delle spese di esercizio come affitti, utenze, ecc., fino a un massimo di 10 milioni). Infine, anche il tasso agevolato per gli acquisti di macchinari a valere sulla Legge Sabatini gode di una ulteriore riduzione nelle aree di Obiettivo 2.
Tutto ciò, dopo che la Regione Lombardia avrà approvato il Documento di Programmazione con il quale verranno individuate le linee di intervento ritenute prioritarie.
La Regione ha quattro mesi di tempo e, successivamente, la Commissione Europea avrà altri cinque mesi per la validazione. Allora e solo allora – ma c'è ottimismo nel ritenere che quei termini massimi saranno abbreviati – verranno emanati i bandi per concorrere ed ottenere le contribuzioni.
Nel frattempo, le imprese si stanno attrezzando in vista di presentare i propri progetti di investimento. Ma è importante che anche i comuni facciano la loro parte individuando iniziative utili a migliorare le condizioni di attrattività del territorio. Interventi che è più che mai ora il momento di progettare e realizzare approfittando proprio degli aiuti della Comunità. In quanto utile strumento di programmazione negoziata, il Patto Territoriale, di cui, per esempio, nel Luinese si discute da tempo, potrebbe essere l'occasione per la creazione di un ambiente economico competitivo, nel quale sia favorito l'avvio di nuove attività imprenditoriali e nel quale si conservino degli spazi che consentano alle imprese che già vi operano di continuare a farlo con efficienza.

09/04/2000

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