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Innocente Salvini a Trevisago la "Casa-Museo"

Tra Gemonio e Cocquio Trevisago alla scoperta della casa Museo dell'artista varesino Innocente Salvini, che proprio nel mulino di famiglia espresse alcuni tra gli esempi più pregevoli di un'arte semplice, intimista ma mai modesta.


Innocente Salvini non amava essere descritto come il "pittore mugnaio". Si racconta che nel 1944 rifiutò di partecipare alle riprese cinematografiche che l'Istituto L.U.C.E. aveva proposto per un cinegiornale sulla Valcuvia e i suoi personaggi illustri, proprio negli anni in cui il cinema rappresentava uno dei più potenti mezzi di comunicazione di massa e offriva una facile notorietà a livello nazionale. Nonostante una vita intera trascorsa nel pieno rispetto dei propri principi morali, Salvini fu spesso e a torto considerato come un pittore provinciale, intimista e di aspirazioni modeste. Quest'immagine distorta si creò forse perché Innocente Salvini il mestiere di mugnaio l'aveva praticato fin da ragazzino. I Salvini erano mugnai nel territorio di Trevisago: i genitori di Innocente possedevano da metà Ottocento i mulini sul torrente Viganella, che poi sfocia nel Lago Maggiore cambiando il nome in Monvallina, e pur non avendo grandi ricchezze permisero al loro promettente figliolo di coltivare la propria vocazione artistica.
Gli affreschi di Salvini, con immagini di vita quotidiana, all'interno della casa-museo
Ancora ragazzo frequentò i corsi serali di disegno della Società Operaia di Gemonio, i Corsi di Arte Applicata a Brera, al Castello Sforzesco, all'Umanitaria, mentre durante il giorno lavorava a Milano per un'impresa edile dove imparò a modellare alla perfezione gli stucchi sotto la direzione dell'architetto Broglio. Una volta a casa continuava il lavoro presso il mulino di famiglia, quando c'era bisogno, perché così si doveva fare e proprio lì, in quello stesso luogo, si servì del mulino come del proprio atelier. Di carattere riservato, profondamente ed intimamente religioso, fu un uomo "di confine" non solo geografico, quanto artistico e culturale, che studiò e si esercitò con serietà per conseguire la fama di artista completo ed estraneo alle mode. Anche solo per questo ci sembra opportuno fare nostro il suo desiderio di non essere etichettato con la semplicistica definizione di "pittore mugnaio". Anche perché la sua arte non fu mai modesta, ma sempre grandiosa. Apparentemente guardava al mondo degli umili, ma lo faceva attraverso le "lenti" della grande pittura italiana del Rinascimento messe a fuoco grazie allo studio dell'Impressionismo e dell'Espressionismo francese, così come delle correnti italiane più moderne, formato da maestri come Edoardo Persico e supportato dall'amicizia con artisti "europei"come Siro Penagini e Luigi Russolo, uno dei primi firmatari del Manifesto Futurista. Questo accurato percorso di rielaborazione dell'arte moderna italiana ed europea venne intrapreso da Innocente Salvini attraverso una ricerca originalissima e di grande modernità, ovvero una scelta cromatica unica e molto personale fatta di verdi umidi, arancioni accesi, gialli, e non solo. Un vero e proprio "delirio" di colori.
Per conoscere la storia dell'uomo e del maestro Innocente Salvini non c'è migliore occasione che quella di visitare il mulino di famiglia, sede oggi del Museo Salvini, facilmente raggiungibile dalla strada provinciale che collega Laveno a Varese, ben segnalato tra i paesi di Gemonio e Cocquio Trevisago. La visita è interessante principalmente per due motivi: prima di tutto perché il mulino, restaurato e perfettamente funzionante, è un rarissimo esempio di archeologia industriale, sia per le dimensioni, che per il grado di conservazione. Al visitatore potrà illustrare alla perfezione quella che fu l'importanza dell'ingegneria idraulica e i suoi successivi utilizzi in tutte le realtà produttive del nostro territorio. A questo proposito segnaliamo la mostra I Mulini sull'Acquanegra, Bardello e Monvallina che verrà inaugurata presso il Museo il 3 Aprile 2005. Il secondo valido motivo per visitare il Museo Salvini è quello di poter apprezzare le opere dell'artista qui presenti sia nella pinacoteca, così come nei grandi affreschi realizzati sui muri della propria casa prendendo a soggetto i parenti più stretti, i paesaggi e le scene di vita quotidiana. In questo modo la Casa Museo diventa una realtà unica dove si potranno ammirare le opere dell'artista proprio nel luogo dove sono state create. Dobbiamo anche riconoscere che la struttura architettonica del mulino e gli affreschi sono oggi ancora più godibili in seguito al restauro terminato poco più di un anno fa e reso possibile grazie al mecenatismo della Fondazione Cariplo e al coinvolgimento della Provincia di Varese, del Comune di Cocquio Trevisago, della Comunità Montana, istituzioni che da sempre, insieme al CCR Euratom di Ispra, si sono dimostrate attente sostenitrici della vita del Museo e delle attività organizzate dall'Associazione Museo Innocente Salvini.
La produzione dell'artista - il censimento delle sue opere condotto dall'Associazione presieduta da Anna Visconti è ancora aperto e attualmente in attesa di altre preziose segnalazioni da parte di privati - fu molto ricca, si parla ad oggi di cinquecento opere, distribuite nell'arco di tutto il Ventesimo Secolo, dato che l'artista morì novantenne nel 1979. Per tutta la vita Salvini si impegnò affinché la propria arte fosse qualcosa di più che una discreta occupazione. Cercò di affrancarsi da un certo provincialismo e grazie alla sua personalissima intelligenza, senza rinunciare alla realtà dalla quale proveniva, non si espresse mai attraverso un piatto naturalismo, ma si fece poeta illustratore del mondo. Un profondo conoscitore della realtà che Raffaele de Grada ebbe modo di definire come "una delle personalità più suggestive di quella reazione spiritualista che si manifestò nei primi due decenni del novecento avverso al positivismo ottocentesco e la sua conseguenza veristica"

Il Museo Salvini ha apertura stagionale da Marzo ad Ottobre: Mercoledì, Sabato, Domenica dalle 15 alle 18. Gruppi e scuole devono prendere appuntamento telefonico. Il materiale didattico è disponibile su richiesta. Possono essere organizzate visite per non udenti. Ingresso singolo gratuito; 1 euro a persona per i gruppi.
Per appuntamenti, informazioni o segnalazioni rivolgersi al numero 0332 602 161


APPUNTAMENTI del 2005
19 Marzo 2005 ore 15.30
Un Poster per la pace, seconda edizione del Concorso dell'Associazione Internazionale dei Lions Clubs in ricordo dei bambini di Beslan.
3 Aprile 2005 ore 15.30
I Mulini sull'Acquanegra, Bardello e Monvallina in mostra scorci del pittore Sergio Colombo eseguiti ripercorrendo le ricerche dell'architetto Sara Cestarolo per la tesi "Il Sistema Mulino tra i Laghi Varesini e il Lago Maggiore."
24 Aprile 2005
La famiglia Lucchetti racconto visivo della terribile realtà della guerra da parte di padre e figlio Lucchetti. Una pubblicazione conterrà le riflessioni del Prof. Raffaele De Grada sulla guerra.
Luglio e Agosto 2005
Panoramica di oli e disegni del maestro Salvini.

02/25/2005

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