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Josquin Deprés, amore e natura in musica

Il Coro varesino, intitolato al celebre compositore francese di inizio Rinascimento, ha pubblicato il suo secondo cd. I brani scelti collegati dal file rouge dell'amore: per la donna (o l'uomo) e per la natura.

Tra le espressioni della coralità, la polifonia profana è la meno frequentata ma non per questo la meno ricca di bellezze e di sorprese. Nel vivace panorama musicale della provincia varesina spicca il nome del Coro Josquin Després per l'interesse e per la ricerca attorno a questo prezioso patrimonio artistico.
Ne è una prova il recente compact disc dal titolo "La natura del sentimento e il sentimento della natura" che la compagine corale varesina, diretta da Francesco Miotti, ha dedicato appunto alla polifonia profana. La registrazione, effettuata dallo Studio Mobile Digitale Pongo, ha avuto come sede la Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio, nella castellanza varesina di Biumo Superiore. I 16 brani proposti comprendono un lungo periodo storico che va dal 1440 di Després fino alla contemporaneità di Bettinelli, Zagni e Carrington, passando per Marenzio, Gesualdo, Monteverdi, Schumann, Brahms.
A Francesco Miotti, musicista preparato ed esigente, abbiamo chiesto di parlarci della sua attività con il Coro Josquin Deprés e di presentarci brevemente il nuovissimo cd.
Il coro Josquin è nato nel 1982. Qual è il bilancio di questi vent'anni di attività?
E' un bilancio sicuramente positivo, con risultati che sono andati ben oltre le aspettative che avevo quando ho costituito il coro: oltre 140 concerti, 5 concorsi, varie rassegne (tra cui Vienna e un tour in Provenza (Francia), due compact disc e la partecipazione come coro laboratorio al seminario di musica contemporanea con il m.° Gary Graden.
La provincia di Varese è una terra molto attenta alla coralità. Sei d'accordo?
La realtà corale è molto vivace ed è positivo veder sorgere nuove formazioni di vario genere. Questo però inevitabilmente porta a far diminuire le opportunità di lavoro per tutti poiché le risorse disponibili per le attività musicali attualmente sono piuttosto ridotte. C'è comunque una difficoltà nel coinvolgere i giovani nelle realtà già presenti. Giudico comunque stimolante un certo clima di competizione.
Fatica e sacrifici: quali sono le difficoltà che si incontrano nella gestione di un coro?
Due sere fisse dedicate alle prove da settembre a luglio sono un grande sacrificio perché chi partecipa deve necessariamente scegliere ed escludere altre attività. La difficoltà più evidente poi risulta la gestione dell'avvicendamento delle nuove voci.
Prove, concerti, concorsi e registrazioni. Hai un ricordo, un aneddoto che possa descrivere la tensione di questa attività.
Ho un ricordo legato ai primi anni di attività e più precisamente al concorso di Stresa del 1985 ( era il nostro primo concorso). Poco prima di entrare per la nostra esibizione un corista ci propose degli esercizi di rilassamento che ebbero un immediato effetto sui coristi. Peccato che non appena ci chiamarono l'effetto sparì ed entrammo con una rigidità quasi militaresca. Conquistammo comunque il terzo premio.
Il canto corale porta con sé tanti elementi positivi oltre naturalmente all'esperienza squisitamente musicale. Cosa ne pensi?
Sicuramente il coro è uno strumento che aiuta a valorizzare le qualità umane mettendo a nudo limiti e difetti. Personalmente ha aiutato a smussare i lati più spigolosi del mio carattere ed a sviluppare la virtù della pazienza.
"La natura del sentimento e il sentimento della natura". Puoi spiegare il titolo del nuovo cd?
Tutti i brani presenti nel cd sono collegati da un'unica idea che parte dal sentimento amoroso e dall'amore verso la natura.
Che cosa ti affascina della polifonia profana?
Mi affascina ugualmente sia il repertorio sacro che quello profano. Con il Coro mi sono voluto ritagliare uno spazio poco frequentato da altri gruppi corali. Della polifonia profana apprezzo la varietà degli atteggiamenti ed il legame inscindibile della musica con il testo.
Qualche cenno ai brani che avete registrato. Quali sono quelli che più hanno emozionato i tuoi coristi?
Due in particolare: Ecco mormorar l'onde di Monteverdi ed uno contemporaneo di Clausetti L'ombra dei boschi d'Aser , entrambi caratterizzati da una estrema raffinatezza armonica.
Uno sguardo al futuro: quali sono i vostri prossimi appuntamenti?
Dopo il concerto del 5 aprile nell'auditorium di Cassano Magnago, quest'estate due concerti con orchestra a Torino e Vercelli, con musiche di Bach.
Un sogno da realizzare.
Un coro equilibrato in tutte le sezioni con cui poter affrontare la Passione Secondo S. Giovanni di Bach, magari in collaborazione con altre realtà corali amiche.

03/27/2003

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