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Voli da Malpensa, il servizio al Varesotto lascia a desiderare

Le scelte di Alitalia e di altre compagnie penalizzano Malpensa. Un danno anche per il territorio. Colpa solo della recessione mondiale?


Non dite che è stata tutta colpa dell'11 settembre. Certo, l'attacco alle Torri Gemelli ha avuto effetti pesanti. Così come il trend negativo dell'economia mondiale che si era manifestato fin dall'inizio dell'estate. Ma nell'annus horribilis vissuto dall'aeroporto di Malpensa ci sono anche delle precise responsabilità politiche e amministrative.
Dopo una lunga sequenza di ritardi e di rinvii, nell'ottobre 1998 finalmente l'hub gallaratese fu inaugurato. Aveva non solo lo scopo di migliorare l'accessibilità diretta del Nord Italia alle grandi destinazioni internazionali, ma anche di costituire una grande risorsa occupazionale ed economica per il Varesotto e l'Alto Milanese favorendo altresì i collegamenti di quest'area - una di quelle a più alta vocazione industriale e a maggior sviluppo dell'Europa intera - con il resto dell'Italia, la capitale Roma in particolare.

Il ridimensionamento di Malpensa
Al di là di qualche pur comprensibile difficoltà operativa dei primissimi tempi, i risultati non erano mancati: da una trentina le destinazioni intercontinentali servite da Malpensa sono salite a 52 nel corso del 2000; negli stessi dodici mesi i voli settimanali con il resto del mondo sono più che raddoppiati, toccando quota 315 partendo da 156. Qualcuno, però, si è adoperato per depotenziare Malpensa: le scelte di Alitalia, con la volontà espressa dall'Amministratore Delegato, Francesco Mengozzi, di concentrarsi nuovamente su un solo hub italiano (Roma), sono state nefaste.
Le cifre sono spietate nella loro chiarezza. L'anno 2001 ha segnato, infatti, un drastico ridimensionamento dello scalo di Malpensa, con un pesante peggioramento della situazione: già nei primi sei mesi le destinazioni intercontinentali direttamente collegate con il nostro aeroporto erano scese a 48; il numero dei voli settimanali verso località extraeuropee diminuito del 14% scendendo a quota 271. Al contrario, la pressione competitiva degli altri hub stranieri ad agosto 2001 era cresciuta del 18%, per effetto dell'offerta verso di essi di 90 mila posti la settimana (invece dei 76 mila di dicembre 2000) su voli di transito. Conseguentemente i dati finali del 2001 per l'aeroporto di Malpensa - che nel frattempo ha subito pure la decisione di chiudere il suo secondo Terminal, il vecchio scalo destinato ai charter - non possono che essere pesantemente in rosso. Negli ultimi dodici mesi i passeggeri sono diminuiti addirittura del 10%, fermandosi a 18 milioni e 521 mila partendo dai quasi 21 milioni dell'anno precedente.
I movimenti, poi, sono calati del 5,6%, scendendo a quota 233.155 e le merci movimentate sono diminuite del 4% (non più di 277.600 tonnellate). E preoccupanti sono anche le previsioni per quest'anno. “Per il 2002 abbiamo stilato un budget molto prudenziale - ha dichiarato il presidente della SEA Giorgio Fossa a margine di una audizione parlamentare - perché prevediamo un anno tra i più difficili per il trasporto aereo, con un calo del 15% del traffico passeggeri rispetto al 2001. Risentiamo in particolare dela riduzione della domanda di trasporto verso le mete del Nord America, che negli scali gestiti da SEA ha sempre avuto un peso consistente”.

Eppure Linate…
Non basta, perché a smascherare le tesi di chi ha attribuito a Bin Laden la responsabilità esclusiva di questo tracollo ci pensano i dati relativi all'altro scalo milanese: quello di Linate, che nello stesso periodo del balzo all'indietro di Malpensa ha registrato invece un vero e proprio boom, con i passeggeri che hanno raggiunto quota 7 milioni e 130 mila (+18%) e i movimenti aumentati del 28%, salendo a 84.500. Ancor più evidente il salto in avanti per ciò che concerne le merci movimentate, che sono state 15.254 tonnellate aumentando quindi del 53%.
Tutti numeri che indicano la permanenza di un mercato aereo lombardo assai interessante. Tutti numeri che, al tempo stesso, denunciano anche il fallimento del decreto Bersani bis: s'impone una ricontrattazione con l'Unione Europea della regolazione del traffico tra Linate e Malpensa, pena un'ulteriore penaliz-zazione di quello che è stato il più grande investimento italiano degli anni Novanta con una spesa di 2 mila miliardi di lire.

Il Varesotto penalizzato
Il pericolo è, quindi, quello di ridurre Malpensa a poco più di uno scalo regionale, con inevitabili conseguenze anche sul piano occupazionale. Conseguenze che pure già si sono manifestate. Sull'hub gravitano direttamente 298 imprese del Varesotto, per un totale di 15 mila addetti. Ebbene, nel giro di poche settimane è stata annunciata la perdita di circa 2.000 posti di lavoro. Ha cominciato Sea, che non conferma 750 lavoratori stagionali per proseguire con altre significative realtà, fra cui De Montis (impresa di catering), che ha messo sul tavolo 320 esuberi. La provincia di Varese, già pesantemente in deficit quanto a infrastrutture - senza l'aeroporto, sarebbe la sessantunesima provincia italiana per qualità di questi servizi - vedrebbe ridursi ancor di più la propria competitività in un'economia che è sempre più globale e sempre più bisognosa di collegamenti rapidi. La stessa accessibilità all'aeroporto è elemento critico. Così, per esempio, ancora a qualche anno dall'apertura di Malpensa 2000 nessuna linea ferroviaria consente di raggiungere direttamente l'aeroporto agli abitanti della città capoluogo e dell'intero Nord della provincia. Lo stesso Malpensa Express partendo da Milano ignora perfino i residenti di Busto Arsizio, che per salire sulle sue carrozze dovrebbero prima tornare in treno fino a Saronno!
Quanto alle vetture, l'Autolaghi, da par sua, gode della triste fama di essere tre le più intasate autostrade italiane: i suoi tempi di percorrenza sono indefinibili, vista l'altissima frequenza di code e di intasamenti. Non basta, perché da oltre un anno e mezzo non c'è neppure un collegamento via bus. Il paradosso, anzi, è che una società locale gestisce la linea Lugano-Mendrisio-Malpensa che pure passa accanto a Varese ma che non può essere usufruita dai suoi cittadini.
Volete un altro esempio di penalizzazione del Varesotto rispetto a Milano? Facile, c'è un caso eclatante: quello dei taxi. Poco prima degli esordi del nuovo scalo, tra il 1997 e il '98, la nostra Provincia aveva proposto un contingentamento del numero delle auto pubbliche autorizzate a caricare passeggeri nel sedime aeroportuale, fissandone il numero a 450 per Milano e 150 per Varese, pronta naturalmente ad aumentarlo in ragione della crescita del traffico su Malpensa. Ebbene, quell'accordo non è mai diventato realtà e il nostro territorio è fortemente penalizzato: Milano, infatti, continua a far la parte del leone con quasi 5000 taxi che calano sull'aeroporto, quando gli operatori varesini si devono accontentare di 200 licenze. Sono le 150 originarie più una cinquantina concesse dalla Regione Lombardia nel 2000; la richiesta avanzata da Villa Recalcati lo scorso anno di aumentarle ulteriormente fino a raggiungere la cifra di 300 non ha ancora trovato risposta dal Pirellone.
Entrando nello scalo, poi, abbiamo già evidenziato come durante il 2001 il numero dei voli in partenza e in arrivo a Malpensa sia diminuito. E ciò vale anche per le destinazioni nazionali, in particolare la tratta principale: quella che collega l'aeroporto della brughiera con Roma.
Varesefocus ha raccolto nelle pagine seguenti le testimonianze di operatori economici, professionisti, amministratori pubblici, politici locali che, per ragioni legate alla propria attività, fanno spesso uso di quella tratta. Il coro è unanime: i voli sono insufficienti e le fasce orarie inusuali rappresentano un grande limite. I pochi voli negli orari giusti finiscono così per essere sovraffollati.

Alitalia-Air France: un'alleanza rischiosa
Senza una decisa sferzata a favore dello scalo gallaratese da parte della classe politica nazionale, ma anche di quella locale, e senza un cambio d'atteggiamento del vertice amministrativo di Alitalia, la Lombardia e il Nord Italia nel suo insieme corrono, insomma, il rischio di consegnare il loro ricco mercato (70% di quello del nostro Paese; in Lombardia si stacca il 35% dei biglietti venduti) nelle mani dei vettori stranieri. Proprio come succedeva negli anni Ottanta e Novanta, quando s'ideò Malpensa 2000 per superare questo problema. Le conseguenze negative sulla capacità attrattive delle imprese e del territorio nel suo complesso (pensiamo al turismo) saranno inevitabili. L'alleanza siglata a luglio da Alitalia con Air France ha rappresentato una vera e propria mazzata in tal senso. Ancora una volta sono i numeri a dire che, senza una reazione, si consumerà presto il sacrificio dello scalo della brughiera a favore di quelli francesi. Da ormai qualche mese, infatti, il principale concorrente di Malpensa non è più Francoforte, bensì Parigi. Air France già ora garantisce 24 mila posti settimanali dagli aeroporti di Bologna, Torino, Venezia, Verona e dagli altri scali minori del Nord Italia offrendo ai viaggiatori Parigi come hub per i suoi voli intercontinentali. In questo contesto, un altro pericolo viene dal rafforzamento dell'aeroporto di Lione, che passa anche dalle resistenze d'oltralpe alla completa riapertura del Monte Bianco per indirizzare, invece, le merci su strada lungo la dorsale del Frejus e, quindi, proprio verso quello scalo. Lione, città capoluogo di una regione che vive le difficoltà del tessile e che punta per il suo futuro sulla movimentazione di merci e persone e sull'indotto che può produrre la presenza di un importante aeroporto.

VOLI (Gennaio-Novembre 2001 e % su Gennaio-Febbraio 2000)
LinateMalpensa Fiumicino
Nazionali5.214 (+22.8) sett. 54.603 (-17.6)141.545 (+1.3)
Internazionali27.193 (+37.7)163.435 (+0.7)121.574 (+0.5)
Fonte: Assoaeroporti

VOLI (Settembre-Ottobre-Novembre 2001)
LinateMalpensa Fiumicino
Nazionali5.214 (+22.8) sett. 5.546 (-9.9) sett.13.200 (+0.7) sett.
4.552 (+8.8) ott. 4.659 (-16.7) ott.13.234 (-0.2) ott.
4.414 (+5.4) nov.3.579 (-35.1) nov.11.645 (-10.7) nov
Internazionali2.724 (+86.4) sett.15.451 (-1.9) sett.11.571 (-1.2) sett.
2.364 (+45.3) ott.13.595 (-11.1) ott.10.962 (-5.7) ott.
2.397 (+37.8) nov.11.599 (-19.5) nov.9.581 (-8.0) nov.
Fonte: Assoaeroporti


LE CIFRE DI MALPENSA NEL 2001

Passeggeri: 18.521.000 (-10%)
Movimenti: 233.155 (-5,6%)
Merci movimentate: 277.600 t. (-4%)

01/18/2002

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