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Un domani a Roma: con quali obiettivi?

Ecco le richieste che i segretari delle principali forze politiche del Varesotto fanno ai futuri parlamentari.

Tracciato un bilancio dell'attività dei parlamentari varesini nell'ultima legislatura, è ora il momento di dare uno sguardo al futuro. Di capire che cosa la politica locale si aspetta da coloro che, a partire dal prossimo 13 maggio, rappresenteranno il nostro territorio alla Camera e al Senato.
Il metodo seguito è stato identico a quello utilizzato per le dichiarazioni dei parlamentari. Anche in questo caso abbiamo semplicemente "registrato" il punto di vista degli intervistati.

Marco Airaghi (Alleanza Nazionale)
Visto che con ogni probabilità saremo forza di maggioranza, l'impegno principale che chiedo ai futuri parlamentari è quello di garantire una militanza forte, con una presenza assidua in Parlamento e nelle rispettive Commissioni.
Per la nostra provincia, il tema di maggior rilievo sarà quello della sicurezza dei cittadini.
E' indispensabile avviare un forte programma d'ordine pubblico.
Scendendo nei dettagli, penso che per l'area centro-nord del Varesotto servirà un progetto di rilancio economico, vista la contrazione della capacità produttiva registratasi negli ultimi decenni, a causa anche della pesante diminuzione operativa di quell'industria aeronautica che era un po' il fiore all'occhiello.
Per il sud della provincia servirà, invece, una grande attenzione verso i temi ambientali: abbiamo a che fare con quella che, probabilmente, è la più forte concentrazione di discariche in Europa!

Giorgio De Wolf (Forza Italia)
Tra poche settimane potremmo vivere una situazione molto favorevole, parlo dal mio punto di vista. Quella di essere sul punto di raggiungere in meno di un anno un vero e proprio "filotto": amministrare i Comuni, la Provincia, la Regione (che è già della Casa delle Libertà) e a livello centrale. Un asse diretto e privilegiato che dal singolo Comune va fino al Governo. Questo non potrà che tradursi in una particolare attenzione verso i problemi della provincia di Varese e innescare una serie di ricadute positive sul territorio. Potrebbe essere un'occasione unica, se gli elettori ce la offriranno!
Certo, noi dovremo essere pronti sviluppando fin da subito una serie di progetti in grado di rilanciare il Varesotto. Parlo di un nuovo sistema dei trasporti (ruota e ferro), condizione essenziale per reinserire la nostra provincia in un contesto produttivo all'avanguardia, sia in Italia che all'estero. Ma parlo anche di Malpensa: da un lato fonte indubbia di ricchezza, dall'altro di problemi per il territorio circostante.
Penso, poi, a una maggiore sicurezza per i cittadini e al rilancio del turismo nel nord della provincia e alle condizioni per la costituzione di un polo d'eccellenza delle strutture sanitarie.

Giancarlo Giorgetti (Lega Nord)
Veniamo da una situazione in cui i parlamentari espressi dalla provincia di Varese hanno dovuto in gran parte fare i conti con l'essere all'opposizione.
Il bilancio, comunque, è positivo: grazie alle nostre pressioni abbiamo ottenuto diversi risultati significativi, in primis l'Università dell'Insubria. Se lo scenario, come mi sembra assai probabile, cambierà e sarà quello del Governo, il Varesotto non potrà che trarre grandi benefici: avremo la possibilità di superare problemi storici che da troppo tempo bloccano lo sviluppo del nostro territorio. Primi fra tutti, penso a quelli infrastrutturali e a due situazioni in particolare: dare sbocchi al nord della provincia e cercare di offrire una possibilità di respiro nuovo, soprattutto tecnologico, a una realtà produttiva che adesso rischia di essere troppo volta verso il passato e poco al futuro.

Graziano Maffioli (Centro Cristiano Democratico)
Io ho una speranza: che i parlamentari varesini partano, di volta in volta, per Roma con la borsa piena di problemi e ritornino sempre con la stessa borsa vuota. Solo così avranno svolto bene il loro mandato!
E' indispensabile riavviare un circuito virtuoso di collegamenti con i rappresentanti delle istituzioni locali, in primo luogo i sindaci.
Da questo rapporto privilegiato potrà scaturire una soluzione ai problemi che ci sono (infrastrutturali, di trasporto, di salute ambientale), garantendo alla nostra provincia uno sviluppo che sia, comunque, compatibile con le risorse ambientali disponibili.
Guardino pure i senatori e i deputati alle grandi opere, ma con altrettanto interesse sappiano portare avanti le istanze locali rispetto ai piccoli problemi (che, sommati, diventano un grande problema…).
Abbiamo avuto, nel passato anche recente, dei casi emblematici di disattenzione verso le realtà minori.
Un esempio è legato all'istruzione: i Provveditorati chiudono i plessi e gli alunni devono essere trasferiti in un'altra scuola, che non ha però le dimensioni per accoglierli. Tocca allora ai comuni costruire i nuovi edifici, ma senza alcun aiuto finanziario da parte dello Stato. Com'è possibile procedere in questo modo? Chiedo ai futuri parlamentari d'invertire la rotta.

Daniele Marantelli (Democratici di Sinistra)
Si deve, innanzitutto, consolidare il lavoro dell'ultima legislatura. A favore della provincia di Varese, l'Ulivo ha ottenuto l'istituzione dell'Università dell'Insubria, ma anche centinaia di miliardi per migliorare la sanità (oltre 200 solo per l'ospedale di Varese) e l'ambiente (fiumi e laghi). Si è rafforzato il Polo Aeronautico e, più in generale, si è lavorato per favorire l'esportazione del nostro sistema produttivo.
Il Governo ha, poi, finanziato opere importanti per i collegamenti stradali e ferroviari: penso al progetto dell'Arcisate-Stabio per anni opportunamente e inutilmente sollecitato dall'Unione Industriali.
I nuovi parlamentari dovranno concentrarsi su ricerca, innovazione, cultura, potenziamento delle infrastrutture, export e qualità ambientale. Questi sono i campi naturali d'impegno se si vogliono valorizzare le caratteristiche migliori di una provincia che deve definitivamente lasciarsi alle spalle le tentazioni d'autosufficienza e d'isolamento di questi anni.
In tale contesto, il futuro di Malpensa potrà delinearsi attraverso lo sviluppo dell'intero sistema aeroportuale lombardo collegato da un sistema ferroviario e stradale potenziato e "autonomo" dall'attuale organizzazione che collassa in modo radiale su Milano. Mi auguro, infine, che i futuri parlamentari abbiano come interlocutori Ministri del calibro di Fassino, Letta e Bersani che molto hanno fatto per la nostra provincia.

Claudio Marelli (Cristiani Democratici Uniti)
L'esigenza più importante è legata alle infrastrutture: bisogna ottenere i finanziamenti per la tangenziale di Varese e proseguire nell'opera di mitigazione ambientale intorno all'aeroporto di Malpensa.
Io chiedo, poi, ai futuri parlamentari di essere vicini agli amministratori locali nelle pratiche comunali che hanno a che fare con il governo centrale. E' una situazione decisiva per lo sviluppo del territorio. Gli onorevoli e i senatori dovranno assolutamente farsi carico dei problemi locali.

Giovanni Martina (Rifondazione Comunista)
Non è difficile indicare le priorità per i prossimi parlamentari varesini: la prima emergenza è quella relativa al recupero, alla salvaguardia e al rilancio del territorio e dell'ambiente, messi a dura prova negli ultimi anni dalla questione Malpensa. Credo, poi, si debba puntare sull'innovazione tecnologica e di prodotto così da mantenere competitivo il nostro tessuto economico.
Il terzo obiettivo è quello della garanzia di un'occupazione "buona" e sana, che consenta di superare la precarietà del rapporto di lavoro e, quindi, quella precarietà di vita che oggi, invece, riguarda la stragrande maggioranza dei giovani.
C'è infine tutta la questione socio-sanitaria: l'aumento della durata della vita ci impone di pensare a nuovi servizi per le persone anziane. Così come dobbiamo guardare con più attenzione all'accoglienza degli stranieri, necessità e ricchezza del nostro tessuto sociale.

Paolo Rossi (Partito Popolare Italiano)
Pur con qualche sfumatura, i contenuti delle richieste da porre ai futuri parlamentari non possono che essere comuni alle varie forze politiche. Tutti sanno che Varese ha bisogno di nuove infrastrutture e tutti conoscono i problemi legati a Malpensa.
Quello che, invece, desidero sottolineare è che servirà, finalmente, una forte determinazione nell'ottenere a Roma risultati a favore del nostro territorio. Ho avuto, infatti, l'impressione anche nell'ultima legislatura che gli stessi parlamentari leghisti, pur con una rappresentanza come non mai in termini quantitativi, abbiano quasi sempre puntato su temi di carattere nazionale: penso al federalismo piuttosto che alla devolution… Il deputato o il senatore, invece, devono essere costantemente a contatto con il collegio che li ha espressi.
Ecco perché noi di centro-sinistra candidiamo dei sindaci o, comunque, delle persone radicate sul territorio varesino.

03/15/2001

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