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Voglia di evasione

Le città d'Europa le più gettonate. Tengono le mete estere, con qualche eccezione, ma cambiano senz'altro le strategie nelle prenotazioni. Una Pasqua in viaggio, dunque, per rilassarsi e pensare positivo.


Chi ha prenotato aspetta fino all'ultimo per vedere come evolve la situazione al fronte, chi aveva in programma un viaggio a medio o lungo raggio ha rinunciato a comprare un biglietto aereo o un pacchetto. E' questo il quadro dei viaggi dopo lo scoppio della guerra. I dati parlano chiaro: per ora le defezioni, le rinunce su viaggi già prenotati, Mar Rosso compreso, sono poche, ma dal 21 aprile si è registrato un meno 26 per cento delle prenotazioni per Pasqua e per i ponti successivi, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le mete che non risentiranno della guerra, fino alla vigilia delle partenze massicce, dopo cioè il 17 aprile, sono senza dubbio le capitali europee, Amsterdam, Parigi e Praga, ad eccezione di Londra che segna il passo, mentre il Mar Rosso, come si diceva, perde parecchie posizioni in classifica. Le località a lungo raggio, Maldive e Tropici, sono stabili, nella media del periodo. Le vacanze di Pasqua, prova generale delle ferie estive, risentono insomma dello scoppio della guerra. Se prima dell'attacco all'Iarq, i varesini continuavano a scegliere, in massa, il Mar Rosso come destinazione ideale per l'inizio di primavera, dal 21 marzo la tendenza è cambiata. Decisamente. E se le agenzie di viaggio hanno registrato annullamenti per ora contenuti di viaggi già programmati, in pochi "temerari", da quella data, hanno scelto destinazioni fino ad ora gettonatissime, soprattutto l'Egitto. Vediamo il quadro. Le prenotazioni per Europa ed Italia vanno tutto sommato bene, mentre le destinazioni più lontane continuano a essere le meno preferite, con qualche eccezione, vedi Maldive. E questo, secondo gli addetti ai lavori, non solo per il pericolo del conflitto in Iraq, ma per il generale andamento dell'economia mondiale. "I soldi da spendere per i viaggi sono meno, e quindi si scelgono viaggi più economici, con mete più vicine a casa ma altrettanto suggestive" confermano al gruppo Incomit-Le Marmotte, mentre alla Cit Viaggi, "dal 21 marzo è stato registrato un -26 per cento di prenotazioni rispetto al periodo". Ed ecco quindi, il tutto esaurito previsto su voli e treni diretti nella capitale francese, a Praga, ad Amsterdam e nella patria dei tulipani grazie anche al compleanno di Van Gogh per i 150 anni dalla nascita, oltre che per le città d'arte italiane, da Venezia a Roma a Firenze, per la Costiera Amalfitana e, appena al di là del confine, per la Costa Azzurra. Non solo. Prenotazioni da sold out anche per Spagna e Portogallo, Madrid, Barcellona e Lisbona in testa, con qualche puntatina pre-estiva alle Canarie e alle Baleari. Chi ama la vacanza tutta sole e mare, unisce il sapore dei Tropici a un viaggio non troppo lungo scegliendo l'Africa di Capo Verde. Come si diceva, confermato dalle agenzie, il Mar Rosso, da Sharm-el-Sheikh a Mars Alam risente della guerra, e pochi varesini non rinunciano comunque a partire per villaggi all-inclusive, con una netta preferenza per quelli italiani.
"Dal nostro osservatorio - spiega l'ingegner Ernesto Di Pietro, direttore generale di Cit Viaggi Spa - possiamo trarre una classifica delle preferenze dei viaggiatori tra il 16 e il 30 aprile, considerando che il pericolo guerra incide soprattutto per il fatto che la gente prenota il più possibile sotto data, quindi non con mesi di anticipo come invece accadeva in passato e come è decisamente più frequente per il periodo estivo. Chi ha prenotato in anticipo aspetterà fino a pochi giorni prima di Pasqua prima di decidere se partire o no. Chi non ha comprato pacchetti, difficilmente lo farà in queste settimane, tanto che le vendite sono letteralmente crollate. In base ai dati che abbiamo a disposizione e relativi alle prenotazioni prima dello scoppio della guerra non annullate dai clienti, per i quindici giorni indicati, il "5% del fatturato è per il Mar Rosso, Sharm in testa, anche se in questo caso non è scontato che la gente rinunci. Il 10 per cento è sulle Maldive, il 6,5% Messico a pari merito con le crociere sul Nilo, il 6% è relativo a Parigi e Cuba, il 5,9% è per la Spagna, il 3% Capo Verde, il 2,7% Tunisia e Marocco, e a seguire ci sono Mauritius e Seychelles.". "Dopo lo scoppio della guerra le prenotazioni hanno subito un netto calo, e ci sono state anche disdette soprattutto per il Mar Rosso - spiega Silvano Mezzenzana, responsabile Marketing di Incomit-Le Marmotte - In molti non hanno rinunciato al viaggio, mentre altri aspettano i giorni più vicini a Pasqua e ai ponti. Il crollo totale, invece, lo abbiamo registrato per i viaggi in Turchia. Non li chiede più nessuno, probabilmente perché si percepisce un pericolo maggiore come destinazione da vacanza. Confermo invece l'ottimo andamento delle capitali europee per i cosiddetti ponti, quindi il periodo subito dopo Pasqua fino all'inizio di maggio. Londra resta un po' indietro rispetto alle altre città. Abbiamo notato anche un'altra tendenza: la gente preferisce posticipare il più possibile le prenotazioni per altre mete diverse dall'Europa. Il lungo raggio non va molto, ma c'è anche da dire che il periodo pasquale è sempre meno richiesto rispetto ad esempio ai primi mesi dell'anno, soprattutto per le mete tropicali. I mesi appena trascorsi hanno registrato un buon andamento sotto questo profilo".
Tra guerra in Iraq, terrorismo e 11 settembre, le capitali statunitensi, che avevano ripreso un po' quota sotto Natale e Capodanno, risentono della crisi internazionale: a New York o San Francisco si preferiscono le città del Vecchio Continente, come si diceva. D'altronde, sotto la Tour Eiffel o sul Ponte Carlo, chi vuole unire il relax all'arte non ha che da sbizzarrirsi. Ancor più, in questa primavera, ad Amsterdam, dove il 150esimo anno della nascita di Van Gogh fa fiorire la capitale di mille iniziative, dall'imperdibile mostra "La scelta di Vincent", ospitata dal Museo Van Gogh, con opere di Rembrant, Toulouse-Lautrec, Seurat, per citarne solo alcuni, in pratica i 150 quadri che il maestro olandese amava di più all'esposizione di Otterlo (a circa novanta minuti dalla città) dal titolo "Vincent e Heléne", ovvero la raccolta di 92 dipinti e 183 disegni di Van Gogh fatta da Heléne Kroller Muller, una collezionista sua contemporanea. Chi, nel periodo di Pasqua, vuole fare invece una vacanza più lunga, da una settimana a nove giorni in media, piuttosto che un viaggio fai-da-te opta per il tutto organizzato. Al caldo. E' il ritorno prepotente del villaggio all-inclusive, in passato criticatissimo ma che sta conoscendo una seconda vita, con formule sempre più innovative: i clienti che hanno un budget più elevato, si lanciano in club super-esclusivi con tanto di centro benessere e talassoterapia, baby-sitter 24ore su 24, camere over-water e sotto i pesci Napoleone e gli squaletti. La voglia di viaggiare, insomma, non manca, nonostante la paura: il 2003, poi, verrà ricordato come l'anno del superponte, da Pasqua al Primo Maggio filato filato, per i più fortunati che riescono a sfruttare tutto il periodo. La guerra preoccupa, ma le gente non rinuncia a ritagliarsi uno spazio per uscire dalla routine e dai soliti orizzonti. Ci si adatta alle situazioni, ai soldi a disposizione. Il proverbio vale sempre: "Natale con i tuoi. Pasqua con chi vuoi".

03/27/2003

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