I Mulini di Piero: un museo all'aperto della cultura montana

Il recupero di vecchi manufatti sopra Luino nuova opportunità di sviluppo economico. Un percorso per chi vuole scoprire significative testimonianze della nostra civiltà contadina.

E' un'area di grande interesse non solo naturalistico ma anche storico e culturale: in particolare, le attività agricole e pastorali hanno dato vita a una serie di paesaggi caratteristici e di notevole pregio.
Una situazione ambientale che - recuperando al meglio quelle che sono delle significative testimonianze della nostra civiltà contadina - può offrire anche una preziosa risorsa economica in un'epoca in cui viene sempre più affermandosi un turismo attento alle culture locali.
Con il progetto "Mulini di Piero" - che punta a valorizzare il nucleo rurale dell'omonima località di Curiglia con Monteviasco, in Val Veddasca - la Comunità Montana "Valli del Luinese" fa un passo in avanti nell'offerta di servizi turistico/culturali.
"I mulini del Pian di Piero sono una delle testimonianze più preziose - spiega il Presidente Silvio Fiorini - della ricchezza di strategie utilizzate dai contadini nostri antenati per sfruttare al meglio le risorse natuurali presenti: penso all'uso combinato del legno e della pietra locale. Ecco perché rappresentano un patrimonio storico e culturale, insieme alle altre opere idrauliche presenti, che deve essere tutelato".
Da qui un'iniziativa che, sfruttando al meglio i fondi comunitari "Interreg II", ha già portato al recupero di questi mulini, per quasi due secoli utilizzati per la macinazione del grano sfruttando le acque del torrente Giona, ma che da oltre quarant'anni giacevano inutilizzati.
Questo nell'ambito di un piano da 2 miliardi e 200 milioni di lire di rilancio complessivo dell'intera Alta Val Veddasca.
"Si va dalla ristrutturazione complessiva dell'abitato di Monteviasco, con l'allestimento a ciottolato delle sue strade così da farne una perla dell'architettura rurale - continua Fiorini - fino all'allestimento, nella stessa località, di una superficie per l'elisoccorso, come pure di un parco giochi per i bambini che potranno giungere con più comodità in quella che è l'unica frazione della provincia di Varese raggiungibile solo con la funivia".
Il piano prevede, infatti, anche il potenziamento della stessa funivia, l'ampliamento del parcheggio a valle, lo stanziamento di fondi ai privati per la sistemazione delle loro baite e la creazione di due ostelli.
Uno di questi sarà destinato, insieme a un punto di ristoro, al servizio di quei turisti che vorranno visitare appunto i Mulini di Piero, un'area che nel progetto della Comunità Montana dovrà diventare un vero e proprio "Museo all'aperto della civiltà rurale".
"Vogliamo sfruttare i nuovi fondi messi a disposizione da 'Interegg'- l'iniziativa comunitaria per le aree di confine che presto diventerà operativa nella sua terza tornata - per riportare a piena funzionalità quei mulini già recuperati sul piano strutturale. Questo vuol dire, per esempio, che le pale dovranno ritornare a poter far operare le macine".
In programma vi è, inoltre, la predisposizione di visite guidate lungo i sentieri e le vicine zone di particolare interesse ambientale.
Si potrà creare, insomma, un pacchetto turistico capace di richiamare l'attenzione di un pubblico qualificato, anche a livello internazionale. Nel contempo, questo potrà svolgere la funzione di volano economico capace anche di creare nuovi posti di lavoro per un territorio che deve trovare nuove opportunità di sviluppo economico.
"Un ulteriore aspetto a nostro parere decisamente significativo dell'intera operazione - conclude il Presidente Fiorini - è quello del recupero dell'immagine complessiva dell'ambiente montano secondo l'antica bellezza.
Senza dimenticare che questo progetto ha caratteristiche tali che l'esperienza maturata potrà, con semplici accorgimenti, eventualmente essere trasferita anche su altre realtà del nostro territorio".